FOLIGNO. Manca pochissimo all’inaugurazione dell’Umbria World Fest che si svolgerà a Foligno dal 13 al 15 ottobre. “Post-Verità La fotografia nell’era dell’incertezza” è il titolo dell’undicesima edizione: un tema di grande attualità che anima dibattiti non solo sulla fotografia ma anche nella vita di tutti i giorni: la ‘Post verità’.

Il termine ‘Post-truth’ è stato dichiarato parola dell’anno del 2016 dall’Oxfrord Dictionary, ed è innegabile che oggi tutti noi riscontriamo grandi difficoltà nel distinguere tra realtà e finzione nei giornali, sui social media, e naturalmente nelle fotografie. Attraverso i lavori dei fotografi che quest’anno esporranno a Palazzo Trinci e gli incontri aperti di Palazzo Candiotti, si cercherà di esplorare al meglio il ruolo che in questo momento ha la fotografia nelle dinamiche dell’informazione nell’era della rete.

 

Max Pinckers _ Quinten De Bruyn, from the series Lotus, 2011
Max Pinckers _ Quinten De Bruyn, from the series Lotus, 2011

 

Oramai le immagini sollevano sempre più dubbi da parte dell’opinione pubblica sia come prova, sia come rappresentazione fedele della realtà, per questo sono l’ ‘osservato speciale’ di ogni news. La sezione fotografica, anche quest’anno, è sotto la direzione artistica di Marco Pinna, curatore e Photo Editor di National Geographic Italia, che ha selezionato i lavori fotografici in mostra di questa edizione del Festival.

Non solo fotografia nell’edizione del festival ma anche musica che, come ogni anno, è a cura di Piter Foglietta, organizzatore e direttore esecutivo del festival fin dalla sua nascita.

Da venerdì 13 fino a domenica 15 ottobre, quindi la città di Foligno nei suoi due palazzi storici, Trinci e Candiotti, diventerà il palcoscenico di mostre, concerti, incontri e confronti tra artisti, partecipanti al Festival e cittadini.

A Palazzo Trinci venerdì sera si inaugureranno le mostre fotografiche di: Daniel Berehulak, Cristina de Middel, Diego Moreno, J. Henry Fair, Max Pinckers, una raccolta di fotografie della NASA, l’archivio L’Espresso, Antonio Faccilongo e Sofia De Benedictis, i cui lavori rimarranno in mostra fino al 12 novembre 2017; mentre Palazzo Candiotti si animerà nelle giornate di sabato e domenica ospitando gli incontri, le letture portfolio, il bookshop e le premiazioni Umbria Photo Fest.

Una novità di questa edizione è il coinvolgimento, per la prima volta in questi anni, di un gruppo di ragazzi di due scuole superiori di Foligno all’interno di un progetto di documentazione del festival ‘Cartoline da Foligno’ in collaborazione con Picwant un’agenzia specializzata in mobile photography.

 

Archivio Espresso
Archivio Espresso

 

Gli autori e le mostre fotografiche

Max Pinkers, sarà in mostra con il lavoro ‘Lotus’ sui transessuali in Thailandia che si inserisce nella tematica del festival dimostrandoci come la messa in scena, tradizionalmente considerata tabù nel mondo del fotogiornalismo, possa trasformarsi in documentazione veritiera e affidabile di un fenomeno di attualità.

Il gioco tra finzione e realtà viene utilizzato dalla fotografa e artista spagnola Cristina de Middel nel suo lavoro ‘Jan Mayen’ in cui, attraverso immagini d’epoca e ricostruzioni moderne, racconta un falso storico del 1911 in cui una spedizione esplorativa documentò la scoperta di un’isola artica senza averla mai visitata.

Altrettanto ambigua, per quanto molto diversa nell’approccio, è la documentazione di J. Henry Fair sui disastri ambientali causati dall’industria. ‘Industrial Scars’ è una serie di immagini aeree che a prima vista suscitano meraviglia ed evocano bellezza, ma che si rivelano in effetti essere, seppur lontane, visioni di eventi drammatici e devastanti dimostrando che, anche la documentazione fedele di un fenomeno, può essere ingannevole se filtrata o accompagnata da un testo.

Al contrario, limpide e puramente fattuali, sono invece le immagini raccolte dalla NASA per dimostrare il ritiro dei ghiacciai negli anni ed il conseguente graduale riscaldamento del nostro pianeta. Un caso in cui la fotografia diventa prova materiale e inequivocabile di un fenomeno ormai innegabile per la scienza. Altrettanto esplicita e puntuale è la documentazione del fotogiornalista Daniel Berehulak che ha documentato le violenze perpetrate dalle forze dell’ordine e dalle milizie del presidente Duterte nelle Filippine durante la campagna antidroga messa in atto nell’ultimo anno. ‘They are slaughtering us like animals’ è un lavoro che dimostra l’efficacia della documentazione etica e responsabile nel raccontare storie contemporanee e denunciare ingiustizie e abusi di potere.

Torniamo nel mondo del racconto lasciando quello della documentazione con Diego Moreno, giovane artista messicano che ci porta, letteralmente, nel mondo degli spiriti con ‘Guardians of memory’, una serie di fotografie costruite di sana pianta che catapultano lo spettatore in una tradizione antica aprendo una finestra sul complesso immaginario e l’articolato subconscio collettivo del Messico contemporaneo. La mostra ‘La verità tagliata’ è invece una piccola chicca regalata dal settimanale L’Espresso, nei cui archivi sono stati scovati dei ‘falsi’ di un’epoca non troppo distante in cui le immagini erano ritoccate ad arte con forbice, colla e scotch, e piegate ad esigenze pratiche e grafiche di impaginazione.

Infine in mostra ci sono i due lavori vincitori del premio Umbria Photo Fest 2016. Antonio Faccilongo con il lavoro ‘Habibi’ la storia delle mogli dei prigionieri palestinesi che si sono rivolte al contrabbando di spermatozoi per concepire i bambini attraverso la fecondazione in vitro e il lavoro ‘Kerigma’ di Sofia De Benedictis che ci porta nel mondo della comunità neocatecumenale.

 

 

 

I concerti

Anche quest’anno Umbria Word Fest dedica alla musica ampio spazio nella sua programmazione. La sezione musicale a cura di Piter Foglietta, come ogni anno predilige un palinsesto di anteprime e sperimentazione. Venerdì 13 ottobre a Palazzo Trinci, il DJ Set Babylon Beat Project farà da sottofondo alla serata inaugurale delle mostre fotografiche accompagnandoci in un viaggio musicale attraverso melodie e ritmi mediorientali. Babylon Beat Project è un progetto sonoro ideato da Nabil Bey, voce e autore dei Radiodervish, musicista, cantautore, docente e studioso di etnomusicologia.

Sempre a Palazzo Trinci sabato 14 dalle ore 21 e 30 si esibirà un altro ospite d’eccezione del cantautorato italiano, Cesare Basile, con con un nuovo album di storie e canzoni a quasi due anni di distanza da “Tu prenditi l’amore che vuoi e non chiederlo più” con cui ha vinto la Targa Tenco per il miglior disco dialettale del 2015. Sono storie quelle di Basile che parlano di un’umanità di oppressi e vinti, della brutalità del potere politico ed economico, di umiliazioni quotidiane senza riscatto. Il ritmo è un mantra mediterraneo fatto di blues e di musica africana, di brani ipnotici spesso basati su uno solo accordo, di polifonie vocali e ossessive poliritmie percussive.

 

Diego Moreno
Diego Moreno

 

Gli incontri

Gli incontri durante le giornate inaugurali coinvolgeranno autori e relatori di diverse professionalità all’interno della splendida sede di Palazzo Candiotti. Sabato alle ore 12:00 si inizierà la giornata con l’incontro con ‘Il Reportage’, rivista trimestrale di scrittura, giornalismo e fotografia. Il direttore Riccardo De Gennaro insieme alla caporedattrice Maria Camilla Brunetti illustreranno l’ultimo numero della rivista che focalizza la sua attenzione su storie e tematiche di attualità internazionale.

Sabato pomeriggio alle ore 18 Michele Smargiassi, editorialista de La Repubblica e autore del blog Fotocrazia, entrerà nel cuore della discussione su post-verità, fotografia e fake news con l’intervento ‘Non è vero ma ci credo’; a seguire continuerà il Talk sulla Post Verità con il direttore artistico Marco Pinna, Lina Pallotta, Max Pinkers, Michele Smargiassi, Agusto Pieroni, J.Henry Fair e Diego Moreno che, attraverso le rispettive esperienze, dibatteranno sulla tematica.

Infine domenica pomeriggio alle ore 16 il fotografo Giancarlo Ceraudo presenterà il suo lavoro, da poco diventato libro, ‘Destino Final’. Un’indagine lunga quindici anni sui voli della morte che ha coinvolto il fotografo insieme a Miriam Lewin, giornalista e ex desaparecida, e ha portato ad importanti scoperte relative agli anni del genocidio della dittatura argentina.

 

Le letture e i premi 

 

Quest’anno tornano anche le letture portfolio ed i Premi Umbria Photo Fest che puntano su una nuova squadra di lettori tra cui: photo editor, fotografi di fama internazionale, responsabili di agenzie fotografiche, docenti, galleristi e curatori. Tra sabato e domenica i fotografi avranno la possibilità di far revisionare i portfolio e accedere ai premi in palio in questa edizione. Verranno premiati nella giornata di domenica il miglior Portfolio Umbria Photo Fest 2017 e il miglior portfolio under 30. Il premio Nuovi Talenti, infatti, sin dallo scorso anno, si inserisce nella volontà del festival di dare voce e visibilità anche ai più giovani. I vincitori delle due categorie, oltre al premio in denaro, vincono la produzione ed esposizione della mostra fotografica nell’edizione 2018 del festival. La novità di quest’anno è la collaborazione con la rivista trimestrale di scrittura, giornalismo e fotografia ‘Il Reportage’, il fotografo che vincerà il Premio Il Reportage infatti, vedrà il suo lavoro pubblicato sulla rivista entro l’anno 2018. Domenica alle 18 a Palazzo Candiotti verranno proclamati i vincitori di questa edizione di Umbria photo Fest.

 

 

I progetti speciali

Quest’anno viene riconfermata la collaborazione con Picwant, agenzia di fotografia mobile che sarà protagonista di un progetto nuovo e partecipativo. Infatti Picwant insieme ad Umbria World Fest, coinvolgerà attivamente i ragazzi del Liceo Scientifico Marconi di Foligno attraverso diverse attività che li vedranno partecipi di un laboratorio formativo e di attività pratiche di documentazione della realtà cittadina e del festival durante le tre giornate inaugurali. Cartoline da Foligno – Raccontare attraverso la fotografia mobile UWF e la città si inserisce nel progetto formativo dell’alternanza scuola lavoro, un’esperienza di collaborazione che le scuole realizzano con realtà del mondo del lavoro incentrata su attività di laboratorio e formazione. Le immagini scattate durante i tre giorni saranno poi proiettate domenica sera a Palazzo Candiotti. Photo Book Lounge Umbria World Fest quest’anno dedica una particolare attenzione al mondo dell’editoria fotografica italiana indipendente, nelle sue varie declinazioni e percorsi. Case editrici, librerie specializzate, festival tematici, curatori, self-publisher animeranno la prima edizione del PhotoBook Lounge, uno spazio vivace e informale interamente dedicato al libro fotografico. Alcuni dei graditi ospiti del PhotoBook Lounge: Doll’s Eye Reflex Laboratory, Funzilla Fest – Rome Photozine Festival, Gente di Fotografia, Leporello, Postcart, Quinlan, Rorhof, SeiperSei, Skinnerboox, Witty Kiwi.