Gli scatti di Giuseppe Bigliardi alla galleria Zannoni

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REGGIO EMILIA. Dopo il grande successo ottenuto con la personale del 2013, dal 21 febbraio al 16 marzo, torna ad esporre in una collettiva alla galleria Zannoni l’artista parmigiano Giuseppe Bigliardi.

 

Maggiolone, Giuseppe Bigliardi
Maggiolone, Giuseppe Bigliardi

 

Bigliardi inizia a fotografare come tanti giovanissimi amatori della seconda metà del Novecento scattando su pellicola poi sviluppando e stampando per conto suo. Ad un certo punto decide di essere fotografo anche per professione: si iscrive all’ Istituto Europeo di Design e dal 1987 avvia collaborazioni importanti con aziende locali e internazionali. La formazione, il continuo aggiornamento, i tempi sempre più rapidi imposti dal mercato delle immagini, lo portano ad usare le tecnologie digitali, a comprendere e sfruttarne le possibilità, verso un’ immagine sempre più immateriale, proteiforme, staccata dalla fisicità delle cose.

 

Mexico, Giuseppe Bigliardi
Mexico, Giuseppe Bigliardi

 

Nel corso di questi anni Bigliardi ottiene riconoscimenti importanti (Art Director’s Club nel 1993, Media Stars, 2011), ma poi succede qualcosa in territori differenti da quello dell’ applicazione commerciale, forse la nostalgia della materia, del tempo lento di un’ immagine diversa, come scrive il critico Paolo Barbaro. In questa ricerca che prende rilievo negli ultimissimi anni sviluppa l’ interesse per il materiale di recupero, la cui grana dialoga con l’ immaterialità dell’ immagine digitale. Costruisce i supporti, spesso con trucioli intrecciati per trame che suggeriscono prospettive o griglie ortogonali, vi riporta la stampa fotografica, miscelando i materiali e riportando a galla la materia del supporto, fino a che l’ equilibrio tra illusione fotografica ed evidenza della materia corrisponde all’ intenzione dell’ autore, o ne rivela un aspetto inatteso. In queste opere la fotografia come immagine trapassa in fotografia come oggetto, propone una terza storia pensando la materia delle sue figure.

 

NY, Giuseppe Bigliardi
NY, Giuseppe Bigliardi

 

Scenari notturni delle grandi metropoli americane o scene di vita urbana o ancora automobili d’epoca dal sapore retrò, questi i suoi soggetti prediletti. L’artista riesce a far rivivere su pannelli lignei Aston Martin piuttosto che vecchie Mercedes ad Ali di Gabbiano, in bianco e nero o a colori risultano opere dal gusto vintage, per passare ad un vecchio Maggiolone che, grazie al pannello di grandi dimensioni, sembra quasi che prenda vita e viaggi lungo le strade cittadine. E gli intrecci lignei donano una grandissima dinamicità alle auto, una dinamicità che ricorda perfettamente il movimento futurista. Per passare poi agli intrecci dei paesaggi urbani dove è quasi nulla la presenza umana, solo qualche rara figura o ombre sullo sfondo, mentre protagonisti sono bus, taxi o strade cittadine a volte sfuocate appositamente come se viste attraverso un vetro bagnato dalla pioggia. Dominanti in tutte le opere sono i colori forti, intensi, quei colori tipici dei Paesi mediterranei o dei Paesi Latini come il Messico. I gialli, gli aranci intensi o le mille luci del giorno e della notte della Grande Mela.

Infowww.galleriazannoni.it

Monica Baldi
Monica Baldi
Monica Baldi, classe 1985, dopo essersi diplomata al liceo classico prosegue gli studi al DAMS di Bologna con indirizzo cinema. Giornalista scrive rubriche per diverse testate e cura testi critici per artisti. Dal 2012 è titolare dello spazio espositivo “Galleria d’Arte Zannoni” nel centro di Reggio Emilia, centro culturale dove è curatrice di mostre ed eventi d’arte.

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