Le figurine instagrammatiche di Veronica Bronzetti in mostra a Rimini

Le figurine instagrammatiche di Veronica Bronzetti in mostra a Rimini
Eve
RIMINI. Al Museo della Città di Rimini (al secondo piano – ala moderna) da venerdì 18 dicembre a domenica 20 dicembre Veronica Bronzetti presenta il progetto ‘Ars Minim_epifanie di luce a a Matrioska #8‘, un corpus di immagini realizzate attraverso smartphone e media digitali e che per la prima volta prendono vita  su supporti tradizionali da collezione.
Etereale
Etereale
Il nome è nato per gioco, scelto ad indicare le sue ‘figurine’ instagrammatiche, manciate di pixel raccolti in piccoli spazi e sorpresi nella loro essenza frattale; uno spazio di creatività lontano dalle logiche ferree della fotografia professionale e commerciale che pratica da alcuni anni.
ARS MINIMA ETEREALE
‘Questo spazio mi permette di osservare il quotidiano in maniera totalmente libera e ispirata, lasciandomi guidare unicamente dal bisogno di rispondere a una domanda interiore di bellezza, armonia e significato, sfuggendo alle costrizioni imposte da ciò che è fuori dal mio sguardo. La luce mi porta verso ciò che amo, ciò che detesto, verso le mie ossessioni, le mie paure e le mie malinconie con la stessa velocità che le appartiene e senza darmi il tempo di domandarmi perché. Sono epifanie, manifestazioni imprescindibili del mio esistere”. VB
Eve
Eve
Veronica Bronzetti vive, lavora e studia a Rimini. La sua formazione ed il suo percorso professionale l’hanno portata dal turismo alla comunicazione d’impresa, settore nel quale ha lavorato per circa vent’anni. Ha praticato la fotografia amatoriale sin da ragazzina, fatto che ha determinato approcci ed esperienze precoci in ambito professionale anche in itinere, durante la sua attività di marketing manager. Dal 2011 esercita la professione di fotografa nei settori glamour, still-life, eventi. Continua la sua ricerca in ambito artistico senza preconcetti, servendosi di qualsiasi linguaggio e strumentazione le offrano la possibilità di catturare quella che ama definire “la grana onirica della bellezza passante”.