MILANO. La storia di una città raccontata attraverso il suo lato più oscuro. Quarant’anni di vita che tracciano il volto tragico di una metropoli in rapida ascesa economica, in cui i fatti reali sembrano usciti dalla penna di un grande scrittore di gialli.

Sono queste le suggestioni che s’incontrano nella mostraMilano e la Mala. Storia criminale della città, dalla rapina di via Osoppo a Vallanzasca‘ in programma a Palazzo Morando | Costume Moda Immagine fino all’11 febbraio.

 

Giancarlo De Bellis, Renato Vallanzasca arrestato dopo una rapina, 1972, Archivio Fotogramma
Giancarlo De Bellis, Renato Vallanzasca arrestato dopo una rapina, 1972, Archivio Fotogramma

 

A cura di Stefano Galli, organizzata dall’associazione Spirale d’Idee con la Polizia di Stato che ha collaborato per la ricerca e la scelta della documentazione e delle fotografie e nella selezione delle strumentazioni tecniche e degli arredi di ufficio originali, in uso alla Questura di Milano in quegli anni e custoditi presso gli archivi ed il Museo Storico della Polizia di Stato, e per la scelta delle armi in uso a quell’epoca e messe a disposizione dalla Fabbrica d’armi Pietro Beretta. In esposizione anche la Giulia super 1.600 grigio verde della Polizia di Stato, in uso alla Questura di Milano in quegli anni.

 

Luciano Lutring con Elsa Pasini, primi anni ’60, Archivio privato
Luciano Lutring con Elsa Pasini, primi anni ’60, Archivio privato

 

L’esposizione analizza e ripercorre la nascita e l’affermazione della criminalità a Milano, tra la fine degli anni quaranta e la metà degli anni ottanta, attraverso 170 immagini d’epoca, documenti e “strumenti del mestiere” come la celebre custodia del mitra di Luciano Lutring, i dadi usati nelle bische e, ancora, le armi utilizzate dalla polizia per combattere il crimine, a documentare l’evoluzione della malavita in città, dai gruppi improvvisati all’affermazione del fenomeno malavitoso, attraverso personaggi e azioni che ne hanno segnato la storia.

 

 

Il percorso, ordinato cronologicamente, prende avvio dalla fine della seconda guerra mondiale e si dipana attraverso la famosa rapina di via Osoppodel 1958, definita il colpo del secolo: l’assalto di sette uomini a un portavalori che si impossessò di un bottino di oltre 614 milioni di lire senza neppure sparare un colpo. Un episodio che rappresentò l’apice della Ligera, una forma di delinquenza tutta milanese che ebbe origine già nel XIX secolo, composta da piccoli gruppi di criminali e spesso “romanticamente” ricordata anche nelle canzoni popolari.

L’assalto al portavalori di via Osoppo segnò la fine di questo tipo di malavita lasciando il campo, nel ventennio 1960-1980, a una nuova forma criminale strutturata in gruppi omogenei – anche di stampo mafioso – diretta al controllo del gioco d’azzardo, della prostituzione e, infine, del traffico degli stupefacenti. Tra i protagonisti di questa stagione nomi del calibro di Francis Turatello, Angelo Epaminonda, Renato Vallanzasca, che evocano nei ricordi dei milanesi atmosfere da Far West.

A fare da sfondo a queste imprese c’è una metropoli come Milano che, a seguito del boom economico, si modifica in maniera profonda. La Milano della Mala è una città che vive anche di notte nelle bische, nei night club, nei circoli privati.

 

 

L’esposizione documenta tutte queste atmosfere, oltre a riportare in primo piano i quartieri della malavita: il Giambellino, l’Isola, la casba di via Conca del Naviglio e il Ticinese. 

Particolari focus sono dedicati a specifici fenomeni – i sequestri reali e quelli solamente minacciati, i luoghi di detenzione e le rivolte carcerarie – e ai gruppi di feroci killer come i famigerati Apaches di Epaminonda che terrorizzarono la città nei primissimi anni ottanta.

Un importante e ulteriore approfondimento è rivolto agli eroici rappresentanti delle forze dell’ordinein primis la Polizia di Stato con il Commissario Mario Nardone e il futuro Questore Achille Serra. Sono evidenziate e illustrate le indagini della Questura di Milano volte a contrastare la criminalità di quegli anni, l’evoluzione delle tecniche investigative e dei supporti tecnici e i risultati conseguiti dalla Polizia di Stato che, insieme a tutte le Forze dell’Ordine e con il sacrificio delle vittime del dovere, con professionalità e dignità ha contrastato e posto fine a quei tragici eventi.

L’esposizione si chiude idealmente con la sezione dedicata a Renato Vallanzasca, il bandito della Comasina, ultimo rappresentante di una malavita milanese che dai primi anni ottanta lascerà il passo a nuove e più cruente forme di criminalità.

 

Milano e la Mala

Dove: Palazzo Morando | Costume Moda Immagine, spazi espositivi piano terra, via Sant’Andrea 6, Milano

Quando: 9 novembre 2017 – 11 febbraio 2018

Orari: Martedì- domenica: 10.00-20.00. Giovedì: 10.00 – 22.30.

Ingresso: intero: € 10; ridotto: € 8 (studenti under 26, over 65, disabili, gruppi adulti e tutte le convenzioni)

Info: www.mostramalamilano.it