La fotografia che sensibilizza le coscienze. E’ questo il tema al centro della mostra ‘Figure contro. Fotografia della differenza’, in mostra dal 21 aprile all’Abbazia di Valserena, sede dello CSAC di Parma. La mostra rientra nel percorso dell’edizione 2018 di Fotografia Europea dal titolo ‘Rivoluzioni. Ribellioni, cambiamenti, utopie’.

 

Giordano Bonora, L’incontro n.7, Bologna 1980. Stampa fotografica in bianco e nero.
Giordano Bonora, L’incontro n.7, Bologna 1980. Stampa fotografica in bianco e nero.

 

La mostra, a cura di Paolo Barbaro, Cristina Casero e Claudia Cavatorta, è interamente costruita con materiali provenienti dagli archivi dello Csac e consente di “vedere” con chiarezza come la fotografia, soprattutto nel corso degli anni Settanta, abbia avuto un ruolo importante nel sensibilizzare le coscienze intorno a questioni nascoste, dimenticate, se non censurate, anche al di là di esplicite intonazioni di denuncia. Figure contro si propone anche come un preludio alla più ampia esposizione che entro il 2018 occuperà lo spazio espositivo principale dello CSAC, e che avrà come fulcro opere riferite esclusivamente all’anno 1968, provenienti da tutte e cinque le sezioni dell’archivio (Arte, Fotografia, Progetto, Spettacolo, Media/moda).

 

aola Mattioli, da “Immagini del NO”, 1974. Stampa fotografica in bianco e nero.
aola Mattioli, da “Immagini del NO”, 1974. Stampa fotografica in bianco e nero.

 

Le figure contro evocate dal titolo sono quelle immortalate in questi scatti: persone escluse dal racconto sociale, letteralmente spinte ai margini, in quanto la loro stessa esistenza è in contrasto con le logiche imperanti nella moderna società; cancellate dall’immaginario collettivo, esse ritornano con tutta la loro pregnanza in queste immagini, che si danno come asserzioni di esistenza, testimonianza di vite condotte all’insegna della differenza, della non omologazione, della sofferenza, ma anche della spontaneità e della naturalezza. 

In altri casi sono protagoniste figure che rispetto a queste logiche si pongono in contrasto, contro –  appunto – che protestano, manifestano, non si rassegnano, affermando un modello alternativo.  

 

Anna Candiani, da “Immagini del NO”, 1974. Stampa fotografica in bianco e nero.

 

Ma figure contro sono anche quelle delle fotografe e dei fotografi che hanno realizzato queste immagini: Giordano Bonora, Anna Candiani, Carla Cerati, Mario Cresci, Uliano Lucas, Paola Mattioli e Giuseppe Morandi. Ciascuno secondo la propria sensibilità e con il proprio linguaggio hanno contribuito a tradurre la fotografia da strumento di pura constatazione a strumento critico, di denuncia ma anche più sottilmente di riflessione, utile ad una presa di coscienza di quello che è la società italiana in pieno boom economico. Bianco e nero, aspetti ostentati ma anche culture e umanità rimosse. La complessità di un paese viene mostrata, mettendone in luce tutte le contraddizioni. I toni sono differenti, ma la forza di tutte le fotografie esposte in questa mostra risiede, in fondo, nella loro adesione alla realtà, oltre le convenzioni e i cliché, in una totale coincidenza di atteggiamento tra i soggetti ritratti e gli autori. Essere veri: un modo semplice ma radicale, questo, di essere figure contro.  

 

 

Figure contro. Fotografia della differenza’

Dove: Abbazia di Valserena, Strada Viazza di Paradigna 1, Parma

Orari: Mercoledì-venerdì dalle 15 alle 19; sabato e domenica dalle 10 alle 20. Chiuso lunedì. Martedì chiuso ma possibilità di richiedere visite guidate.

Ingresso: 10 euro, riduzione a 5 euro a fronte della presentazione del biglietto di ingresso a Fotografia Europea. Con il biglietto di ingresso allo CSAC si potrà usufruire di una riduzione del biglietto di ingresso a Fotografia Europea.

Info: www.csacparma.it