Riscatta la Terra dei fuochi e partecipa al contest fotografico

contest fotografico RiScatta la Terra dei fuochi

Dal 1° al 18 marzo si potrà partecipare al contest fotografico “RiScatta la Terra dei fuochi”, organizzato da Ecopneus in collaborazione anche con Ministero Ambiente e in media partnership con il quotidiano Il Mattino.

Per partecipare al contest è necessario scattare una fotografia che simboleggi le bellezze e le qualità del territorio campano e inviarla insieme alla proposta di uno spazio pubblico da riqualificare grazie alla gomma da riciclo in uno dei Comuni della Terra dei fuochi: un parco pubblico poco curato può colorarsi di una nuova veste, uno spiazzo privo di sedute e spazi di gioco può diventare un nuovo luogo di aggregazione, un’area gioco per bambini ritornare ad avere una pavimentazione antitrauma sicura e confortevole.

Le foto dovranno essere inviate dal 1° al 18 marzo sul sito www.ioscelgolastradagiusta.it.

Non è necessario essere residenti in Campania, l’importante è che l’intervento di riqualificazione proposto sia in uno dei Comuni della Terra dei fuochi.

Un’importante iniziativa di carattere sociale per mostrare che, come con la scelta di ognuno di noi di acquistare sempre regolarmente i pneumatici possiamo assicurare loro un corretto riciclo ed evitare che vengano abbandonati nel territorio, così con una fotografia è possibile contribuire concretamente nel dare nuova vita alla tua terra.

Il contest si inserisce anche nella campagna “Io scelgo la strada giusta” contro l’abbandono di pneumatici nella Terra dei fuochi, che affianca a sua volta le attività del Protocollo per interventi straordinari di rimozione dei Pneumatici Fuori Uso dal territorio delle Province di Napoli e Caserta. Il Protocollo, firmato da Ministero Ambiente, Incaricato del Ministro dell’Interno per la Terra dei Fuochi, Prefetture e Comuni di Napoli e Caserta ed Ecopneus, ha già permesso di rimuovere l’equivalente in peso di 1milione di pneumatici dalle strade, assicurandogli un corretto riciclo ed evitando che venissero utilizzati come “combustibile” per i roghi che tristemente identificano questa zona.