Per questo lavoro, mi sono ispirata sia alle favole del folklore dell’est Europa, sia alle leggende urbane che soffiano su questi territori. Un incontro tra sacro e profano, suoni sordi che ‘dialogano’ tra di loro permettendomi di interpretare la voce degli spiriti dei luoghi“. E’ così che nasce il progetto “Est East, waterproof” di Sara Munari che abbiamo selezionato, tra gli altri, su myphotoportal.com.

 

Ogni immagine” racconta Sara Munari – “è una piccola storia indipendente che tenta di esprimere rituali, bugie, malinconia e segreti. l’est Europa offre uno scenario ai miei occhi impermeabile, un pianeta in cui è difficile camminare leggeri, la bellezza spettrale da cui è avvolta dove convivono tristezza, bellezza e stravaganza: un grottesco simulacro della condizione umana“.

 

 

 

 

 

In questi Paesi, dell’Est, sono molte le cose che l’hanno colpita.

 

Avevo letto che nel dopoguerra molta della produzione scritta e cinematografica venne nazionalizzata e canalizzata con l’intento di convogliare le esigenze culturali dei cittadini. I bambini e gli adulti si formavano culturalmente su queste basi. Le produzioni determinavano gli autori ai quali potesse essere concesso di esprimersi secondo la propria ispirazione. Questo mi aveva molto colpita. Fortunatamente, con lo scorrere del tempo, la creatività degli artisti è esplosa, ottenendo sempre più libertà espressiva”.

 

 

 

A Est, in molti dei paesi che ho visitato, non ho trovato atmosfere particolarmente familiari, in tutti questi luoghi ho percepito una forte collisione tra passato, spesso preponderante e presente“.

E i suoi scatti sembrano cogliere proprio questo aspetto, dando però vita ad un mondo fiabesco più che reale.

Sono anni che viaggio a Est – racconta – forse il mio sguardo è visionario e legato al mondo dei giovani, a quella che presuppongo possa essere la loro immaginazione“.

 

 

Sara Munari
Sara Munari
Sara Munari
Sara Munari
Sara Munari
Sara Munari
Sara Munari
Sara Munari
Sara Munari
Sara Munari

 

Il lavoro (visibile qui) si compone di 80 immagini che verranno anche raccolte in un libro.

 

SARA MUNARI

 

Sara Munari nasce a Milano nel 72. Vive e lavora a Lecco. Studia fotografia all’Isfav di Padova dove si diploma come fotografa professionista. Apre, nel 2001, La Stazione Fotografica, Studio e galleria per esposizioni fotografiche e corsi, nel quale svolge la sua attività di fotografa. Docente di Storia della fotografia e di Comunicazione Visiva presso Istituto italiano di fotografia di Milano. Dal 2005 al 2008 è direttore artistico di LeccoImmaginaFestival per il quale organizza mostre di grandi autori della fotografia italiana e giovani autori di tutta Europa. Organizza workshop con autori di rilievo nel panorama nazionale. Espone in Italia ed Europa presso gallerie e musei d’arte contemporanea. Fa da giurata e lettrice portfolio in Premi e Festival Nazionali. Ottiene premi e riconoscimenti a livello nazionale. Non ha più voglia di partecipare a Premi, per ora. Si diverte con la fotografia, la ama e la rispetta.

LIBRI

Nel 2009 esce il suo primo libro “Oceano India”, nel 2011 il secondo, “Non solo badanti”. Nel 2013 in formato digitale esce “Ditreni, di sassi e di vento” con EMUSE. Nel 2014 presenta: Il portfolio fotografico: istruzioni imperfette per l’uso. Libro realizzato in base alla mia esperienza professionale, che spiega cosa è un portfolio fotografico, quali sono le destinazioni, come si trovano e sviluppano idee. Un aiuto concreto per chi è alla ricerca di un piccolo spazio nel mondo della fotografia. editore EMUSE. A settembre 2015 presenta”Il fotografo equilibrista, acrobazie per comunicare con le immagini”

PREMI

Partecipa nel 2008 al Premio San Fedele. Vince nel 2010 il Premio Roberto del Carlo, Luccadigitalphotofest. Nel 2013 il progetto “I delfini dormono con gli occhi aperti” è stato selezionato come Miglior portfolio al Festival di Fotografia Europea 2013 a Reggioemilia. Il lavoro “I delfini dormono con gli occhi aperti”, entra nella shortlist della Magnum Fundation per fotografi emergenti : BURN MAGAZINE Nel 2013 vince nuovamente il premio Roberto del Carlo, premio internazionale, indetto da Photolux. Partecipa con PPP, nel 2014, al Festival internazionale di Fotografia Boutographie. Nel 2014 vince il secondo premio sezione “Season” al Moscow International Photo Award (MIFA) con il lavoro “I Pesci possono volare” Vince nel 2015 il premio nazionale “Citta di Follonica” con “Sonia”.