Fino al 15 settembre sarà possibile prendere parte al concorso 1801 Passaggi 2019, che quest’anno propone il tema “Un paese italiano, 2019”.

Il premio è promosso da LaPilart, associazione culturale e il Mavi Museo Antropologico Visivo Irpino, e vedrà premiate le tre foto vincitrici nella mostra finale che si terrà dal 1 al 3 novembre a Lacedonia.

Per l’occasione verrà assegnata anche la personale menzione di Frank Cancian – che sceglierà tra le 20 foto finaliste – da cui trae ispirazione il concorso.

Omaggio a Cancian

Il concorso è legato a un fondo fotografico di 1801 scatti realizzati nel 1957 dal fotografo statunitense Frank Cancian nel comune rurale di Lacedonia, in Alta Irpinia, oggi custodito a Lacedonia nel MAVI.

Grazie ad una borsa di studio, il giovane Cancian, allora studente di 22 anni, rimase in visita al borgo rurale irpino per comprendere come gli abitanti vivevano e per fotografarne la quotidianità.

Un lavoro che ha messo al centro la comunità lacedoniese e ha analizzato tutti gli ambiti di vita della società rurale nel passaggio storico dei tardi anni ’50 del secolo scorso tra il Dopoguerra, l’industrializzazione del paese, l’espansione dei consumi e l’abbandono delle campagne.

La profonda sensibilità etnografica catturata dall’autore lo ha profondamente coinvolto tanto che poi ha deciso di dedicarsi alla ricerca e all’insegnamento dell’antropologia diventando professore emerito all’Università di Irvine, California.

Come partecipare al premio

Partecipare al concorso è gratuito. E’ aperto a tutti coloro che abbiano compiuto 18 anni di età, a professionisti e non della fotografia.

I partecipanti dovranno prendere visione delle 20 foto di Frank Cancian selezionate dagli organizzatori – scaricandole dal sito del concorso www.museomavi.it – e inviare all’organizzazione del concorso proprie fotografie riferite alle precedenti.

Così come l’autore Frank Cancian si recò a Lacedonia “per capire come le persone vivevano e per fotografarne la quotidianità”, allo stesso modo la richiesta ai nuovi autori è quella di prendere spunto dai temi e dai soggetti del 1957 per raccontare come tutto questo possa essere tradotto nell’oggi. Una traduzione – e in certi casi un cambio di senso – dato alle azioni, ai gesti quotidiani e ai luoghi che ovviamente non sia conseguenza soltanto del naturale cambiamento che il trascorrere del tempo impone, ma costituisca anche una riflessione sulle nuove sfide che la società odierna è chiamata a vivere.

Ogni partecipante potrà inviare fino a 3 fotografie, riferite a distinte fotografie di Cancian. Le opere dovranno essere inviate in formato file immagine all’indirizzo di posta elettronica del concorso e accompagnate da una scheda descrittiva, da compilare per ogni singola foto, e dalla scheda di iscrizione scaricabili dal sito web del concorso.

Le foto inviate saranno sottoposte alla preselezione degli organizzatori e al giudizio di una giuria tecnica, che procederà all’esame delle opere preselezionate, alla selezione delle 20 opere finaliste da esporre nella mostra conclusiva e all’assegnazione dei premi ai tre vincitori.

La giuria sarà composta da Simona Guerra (coordinatrice), esperta in ordinamento e valorizzazione di archivi fotografici, autrice di biografie e saggi di fotografia; Francesco Faeta, docente ordinario di Antropologia culturale e Antropologia visuale all’Univ. di Messina, fotografo e documentarista etnografico; Francesco Zizola, fotografo, autore di scatti pubblicati in tutto il mondo e vincitore di numerosi premi tra cui World Press Photo of the Year.

Per tutte le informazioni specifiche del bando e i materiali per la partecipazione al concorso: https://www.museomavi.it/concorso-2019/