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Fiumefreddo Photo Festival porta la fotografia contemporanea in Calabria

L’estate porta in Calabria la fotografia contemporanea. Dal 29 luglio al 10 settembre, infatti, il suggestivo borgo di Fiumefreddo Bruzio ospita la prima edizione di Fiumefreddo Photo Festival. Si tratta del primo festival diffuso di fotografia realizzato in questa splendida regione, ideato e promosso dall’Associazione “Pensiero Paesaggio”.

Il borgo si trasformerà in una cornice espositiva a cielo aperto, pronta ad accogliere mostre, eventi, talk e workshop con i protagonisti della fotografia contemporanea italiana e internazionale.

Misha Vallejo Prut
Celso Aranda drinks chicha on the third day of the Uyantza Raymi celebration. Chicha is a traditional drink made from yucca. When preparing chicha, the root is cooked for several hours and then pressed into a type of puré, after which it is chewed and spit out, and finally poured into clay jars covered in leaves for fermentation. Chicha is prepared exclusively by women. Sarayaku, 2017. © Misha Vallejo Prut

Uno sguardo unico sul mondo

Fiumefreddo Photo Festival vuole essere uno sguardo sul mondo che si apre nel cuore del Mezzogiorno d’Italia, la Calabria, un festival di fotografia contemporanea che unisce una vocazione fortemente internazionale ad un profondo radicamento territoriale con uno sguardo rivolto ad indagare l’immagine attraverso l’incontro e la ricerca sul campo, con esposizioni, installazioni e proiezioni pensate per interagire col tessuto urbano e sociale in modo fortemente dinamico.

La direzione progettuale e organizzativa di Fiumefreddo Photo Festival è a cura di Anna Francesca Catalano, fondatrice dell’Associazione “Pensiero Paesaggio”, fotografa ed esperta di comunicazione. La direzione artistica e curatoriale è invece affidata a Teodora Malavenda, photo editor di WE World Energy e curatrice indipendente. Il Festival è patrocinato dal comune di Fiumefreddo Bruzio.

Area sciistica Armentarola – Lagazuoi – Provincia di Bolzano, Italia – 04 gennaio 2017; Un gruppo di turisti trainati da una slitta lungo il letto di un fiume innevato artificialmente. I cavalli avelignesi possono trainare fino a 40 persone contemporaneamente; questo vecchio modo di trasporto collega la remota area sciistica del Lagazuoi con l’Armentarola e tutto il circuito delle Dolomiti. Le Dolomiti (Alpi nord-orientali italiane) sono state incluse nel patrimonio naturale mondiale dell’UNESCO dal 2009 e attirano milioni di turisti ogni anno, rappresentando una risorsa che sostiene l’intera area circostante (Trentino Alto Adige, parte del Veneto e Friuli Venezia Giulia). Con l’aumento delle temperature si assiste ad uno spostamento della stagione invernale, con un netto accorciamento del periodo in cui si può godere della neve naturale – prima era da novembre ad aprile, ora è da gennaio / febbraio a fine marzo. Non c’è più un bianco Natale, ma un verde. Per evitare un collasso economico, sociale e culturale (la fine di un settore economico e la migrazione della popolazione dalla montagna alla pianura), le Amministrazioni pubbliche e gli enti privati hanno reagito ricostruendo artificialmente l'”INVERNO”. © Marco Zorzanello

Le mostre da vedere a Fiumefreddo Photo Festival

Il tema di questa prima edizione è “Midway: between past and future”, un concetto che indaga una turbolenza e insieme una grande opportunità, ovvero quella di comporre nuove ed inedite combinazioni in cui si incontrano passato e futuro, tradizione e innovazione, globale e locale.

Sul fronte del programma generale, sono stati svelati i primi autori – e relativi progetti – che saranno esposti al festival. Progetti in cui coesistono e si fondono l’arcaico e l’iper-futuro, capaci di descrivere il tempo che ci appartiene ma anche di suscitare perplessità e innescare dubbi, con uno sguardo molto attento ai temi della salvaguardia ambientale e climatica e alle ricadute culturali, politiche e sociali che questa innesca.

Si parte con l’artista ecuadoriano-israeliano Misha Vallejo Prut, già vincitore di numerosi premi internazionali, i cui lavori sono stati esposti in gallerie, centri culturali e festival per tutto il mondo e pubblicati su testate come The New York Times, Washington Post, Vice,… e che a Fiumefreddo porterà “Secret Sarayaku”, un racconto della comunità indigena Kichwa di Sarayaku (in Ecuador) e del suo controverso rapporto con la tecnologia e la contemporaneità, da quando i suoi membri hanno deciso di diventare cyber-attivisti a difesa del loro patrimonio ambientale.

Sheik Al Saleem Cultural Centre, Kuwait City, Emirato del Kuwait – Una donna guida un simulatore di uno space shuttle nel Sheik Al Saleem Cultural Centre. Questo centro d’intrattenimento didattico è stato recentemente costruito dal governo per le famiglie ed è immerso in diverse aree tematiche. Il Kuwait è lo stato con il più alto tasso di alfabetizzazione della zona e la capitale culturale di tutto il Golfo Persico. © Gabriele Cecconi

Il fotografo documentarista Marco Zorzanello espone a Fiumefreddo il suo progetto a lungo termine “Tourism in the climate change era”. Già apprezzato dai maggiori media del panorama internazionale (National Geographic, Time, Newsweek), il progetto documenta come il settore del turismo stia reagendo agli effetti del cambiamento climatico, un reportage itinerante che vede protagonista i territori delle Alpi italiane, Israele, Palestina, Canada, Groenlandia, Islanda e – per la prima volta in mostra – anche le Maldive.

Spazio anche a Gabriele Cecconi, fotografo pubblicato da testate italiane e internazionali, le sue opere sono state esposte in musei, festival e gallerie, tra cui il Museo di Stato Ermitage, la sede delle Nazioni Unite, Photo Vogue Festival, Festival della Fotografia Etica,…

Presenterà in mostra “TiàWùK”, indagine fotografica sul micro-cosmo del Kuwait, un lavoro che mostra come l’estrema ricezione del modello capitalista-liberale, entrando in contrasto con la tradizione dell’islam, crei una visione distorta della vita e della realtà, tesa tra i suoi eccessi e le sue contraddizioni.

L’albero della vita spicca al centro del Nemo’s Garden. Questa struttura metallica non solo ha il compito di separare e dividere i cablaggi destinati a ogni singola biosfera ma ha anche un valore simbolico. Esso rappresenta il fulcro del progetto, ovvero la possibilità di crescere piante terrestri in fondo al mare. © Giacomo D’Orlando

Tra i protagonisti in cartellone anche Giacomo d’Orlando la cui poetica studia con particolare attenzione i possibili scenari futuri causati dai cambiamenti climatici. Fotografo dalla comprovata esperienza internazionale (National Geographic, The Washington Post, Paris Match, Der Spiegel, El Pais, Geo France, etc.) a Fiumefreddo Photo Festival presenta “Nemo’s Garden”, il racconto visivo del primo sistema di serre subacquee al mondo, che si trova a Noli, in Liguria, un sistema agricolo alternativo sostenibile che ci aiuterà a contrastare le nuove sfide che il cambiamento climatico porterà nel nostro futuro.

In line-up anche Fabian Albertini, artista italiana residente tra Reggio Emilia e Rio de Janeiro. I suoi lavori, esposti in tutto il mondo, esplorano la complessità del cosciente e subcosciente, attraverso l’uso di simbologie e interventi digitali e pittorici. A Fiumefreddo presenterà “Controlled Lives”, serie che indaga sulla mutazione irreversibile che l’intelligenza artificiale con la biometria facciale sta portando nelle nostre vite, un vero fenomeno di rivoluzione sociale, di trasformazione della nostra privacy e delle nostre abitudini.

Untitled (Past Continuous), 2021 © Alex Urso

Altra mostra in programma è quella dell’artista multidisciplinare Alex Urso, al lavoro prevalentemente con collage digitale, installazioni, performance e realtà aumentata. 

Past Continuous” – questo il nome dell’esposizione – nasce dal confronto tra Alex Urso e la fondazione Magna Żmien – archivio storico dedicato alla raccolta di materiale audiovisivo relativo alla comunità maltese. Obiettivo del progetto era rendere il patrimonio iconografico della fondazione più accessibile al pubblico, soprattutto a quello più giovane, trasformando le immagini d’epoca della collezione in elementi vividi e interattivi.

A partire da questi presupposti, Urso ha realizzato numerose opere tra diorami, video, installazioni e collage interattivi. I lavori presentati a Fiumefreddo Photo Festival sono parte di questa operazione “archeologica” e iconografica.

I workshop di fotografia promossi da Fiumefreddo

Da segnalare anche i due workshop in programma. Si tratta di Ad altri da te – Ricercando l’intimità, laboratorio sul ritratto con Simona Ghizzoni e un workshop dedicato al libro fotografico, editing e sequenza con Claudia Paladini.

Per info: www.fiumefreddophotofestival.it

Vuoi sostenere il festival? www.fiumefreddophotofestival.it/sostienici/

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