Il fotografo naturalista Stefano Unterthiner si racconta a Milano

Il fotografo naturalista Stefano Unterthiner si racconta a Milano
Stefano Unterthiner

MILANO. Ultimo incontro di approfondimento con i fotografi italiani professionisti, selezionati ai più prestigiosi concorsi internazionali, in occasione della mostra Wildlife Photographer of the Year 50° edizione, in corso alla Fondazione Luciana Matalon di Milano fino al 23 dicembre.

Dopo le serate con Marco Urso, Marco Colombo e Simone Sbaraglia, gli appuntamenti organizzati dall’associazione culturale Radicediunopercento si concludono sabato 12 dicembre alle 21, con un ospite d’eccezione presso la Casa della Cultura in via Borgogna 3.

Stefano Unterthiner, il fotografo naturalista italiano più noto a livello internazionale e con il maggior numero di immagini premiate al prestigioso concorso Wildlife Photographer of the Year, terrà l’incontro On assignment per il National Geographic.

Dalle Terre Australi al Giappone, dal deserto del Thar all’isola di Komodo: uno spaccato del lavoro che Stefano ha realizzato per il National Geographic, e in particolare al recente incarico sul Parco Nazionale del Gran Paradiso.

 

Stefano Unterthiner. Nato ad Aosta nel 1970, inizia a fotografare a diciassette anni. Dopo la laurea in Scienze Naturali a Torino, ottiene un dottorato di ricerca in zoologia ad Aberdeen (Scozia). Negli anni degli studi, Stefano continua a fotografare e scrivere per alcune riviste italiane, tra cui Airone e Oasis, di cui è anche responsabile scientifico per tre anni. Nel 2000, per uno dei suoi primi reportage, gli viene conferito il premio LIPU Mario Pastore per il miglior giovane giornalista per l’ambiente. Quell’anno, e quell’importante riconoscimento, segnano anche l’inizio della sua attività professionale. Oggi Stefano è un affermato fotografo, con centinaia di collaborazioni con riviste ed editori in tutto il mondo. Le sue fotografie sono state esposte in decine di mostre personali e premiate nei più importanti concorsi fotografici internazionali. Dal 2009, inizia a lavorare su incarico per il National Geographic, diventando il primo italiano, nella storia della fotografia moderna, a pubblicare un servizio fotografico completo sulla prestigiosa rivista americana. Nello stesso anno, assieme all’amico e agente di lunga data Paolo Ciambi, fonda la casa editrice Ylaios, con la quale pubblica i suoi ultimi libri. Nel 2010, con la moglie Stéphanie, crea The Little Wild Gallery: una sua personale galleria fotografica, attualmente aperta al Forte di Bard, in Valle d’Aosta. Nel 2012, Stefano viene scelto dalla regione Valle d’Aosta come testimonial per il progetto di ecoturismo VIVA. Nel 2013 firma il calendario Epson, il più importante calendario italiano dedicato alla fotografia d’autore. Nel 2014 entra a far parte del comitato etico-scientifico di Mountain Wilderness.
Il sentiero perduto è il suo settimo libro.