Tre artisti per JosédelaFuente a Mia Fair 2015
Arturo Hernández Alcázar Canon for seven brooms, dust and an empty building, Berlin, 2012 Video Color, stereo, HD 14.00 min

MILANO. Sono tre gli artisti che la galleria JosédelaFuente porterà a MIA 2015: Arturo Hernández Alcázar, Miguel Ángel García e Raúl Hevia che mostrano un interesse comune nel documentare, mettendo in discussione l’ordine precostituito delle cose. Per mezzo di metafore, giochi di identità e simbologie incrociate, gli scatti in mostra costringono lo spettatore ripensare il suo ruolo come parte di un sistema più grande che sia il sistema familiare o globale. Gli artisti presenti sono parte l’odissea di intercomunicazione e sovrapproduzione che milioni di noi affrontano ogni giorno.

 

Miguel Ángel García Compressed Life 28, 2015 Ultrachrome print on RC paper   150 x 100 cm.
Miguel Ángel García
Compressed Life 28, 2015
Ultrachrome print on RC paper
150 x 100 cm.

Le fotografie di Miguel Ángel García allora si presentano davanti agli occhi dello spettatore come i resti di un tempo presente in cui la retorica di intercomunicazione è stata privata della sua funzione.

 

Raúl Hevia Instrucción 1, 2, 3, 4.  2013
Inkjet print with long duration mineral pigments on Hahnemühle Matte Photo Rag 300 gr., cotton acid-free paper glued to forex.  52 x 80 cm. each
Raúl Hevia
Instrucción 1, 2, 3, 4. 2013
Inkjet print with long duration mineral pigments on Hahnemühle Matte Photo Rag 300 gr., cotton acid-free paper glued to forex.
52 x 80 cm. each

 

Arturo Hernández Alcázar presenta l’idea del collasso come un processo temporaneo prima del ritorno al caos strutturale e all’ordine. Infine, Raúl Hevia mostra i frammenti di un paesaggio distrutto e attraverso gesti semplici, l’artista trasforma la sua voce in quella dell’osservatore, facendosi così testimone del proprio spazio intimo.

 

Miguel Ángel García Compressed Life 26, 2015 Ultrachrome print on RC paper   150 x 100 cm
Miguel Ángel García
Compressed Life 26, 2015
Ultrachrome print on RC paper
150 x 100 cm

Miguel Ángel García (Spagna). I suoi progetti sono caratterizzati da un’intensa attività di ricerca documentaria e un forte impegno per le questioni sociali e ambientali. García concentra la sua pratica artistica su una reinterpretazione del territorio. A Milano presenta la sua nuova serie “Compressed Life”, uno studio nel riciclaggio e classificazione processo di materiali diversi, attraverso immagini che cercano una poetica di spazzatura e che in qualche modo rappresentano una sintesi della nostra vita di tutti i giorni. Miguel Ángel García vive e lavora a Santander (Spagna). E ‘stato recentemente premiato dalla Fondazione Basu per le Arti, nell’ambito del 9 ° Premio Arte Laguna (Venezia) con una residenza artistica a questa Fondazione a Kolkata, India. Il suo lavoro è stato descritto in numerose mostre e manifestazioni internazionali, come ad esempio Photography Award Syngenta (2015, 2014), ARCO Madrid (2014), PhotoEspaña, Madrid, (2014), AIPAD Fotografia Show, New York (2014), Paris Photo ( 2013, 2012), Expo di Chicago (2013), Laurence Miller Gallery, e il Festival Internazionale di Fotografia – Belo Horizonte, Brasile (2013), tra gli altri.

 

In Canon for Seven Brooms, Dust and an Empty Building, Arturo Hernández Alcázar (Messico, 1978) mostra l’azione che viene eseguita dalla fotocamera all’interno di un edificio industriale a Berlino. Sette persone spazzano il piano sollevando una grande nuvola di polvere che occupa momentaneamente tutto lo spazio. La registrazione continua fino a che polvere non torna a riposo. Il pezzo può essere visto come un modello del Big Bang (l’espansione dello spazio) e la Bang-Crash (la via del ritorno), inserito in un contesto di smantellamento. Il lavoro di Arturo Hernández Alcázar genera sculture precarie e collezioni incompiute che criticano il contesto sociale odierno. Arturo Hernández Alcázar lavora tra Città del Messico, Parigi, Madrid e Berlino. Le mostre e le sedi internazionali in cui è stato mostrato il suo lavoro includono ARCO Madrid (2015), ARTBO, Bogotá (2014), Zona Maco, México DF (2014, 2013), Museo de Arte Contemporáneo de Oaxaca (2014), Galería Marsó, Città del Messico, Artissima, Torino (2012), o Musée d’Art Moderne de la Ville du Paris (2012), tra gli altri. Attualmente sta preparando la sua prossima mostra alla galleria JosédelaFuente (aprile 2015).

 

Raúl Hevia Untitled / Sin título, 2013 Inkjet print with long duration mineral pigments on RC paper, glued to forex. 80 x 70 cm.
Raúl Hevia
Untitled / Sin título, 2013
Inkjet print with long duration mineral pigments on RC paper, glued to forex. 80 x 70 cm.

 

Il lavoro di Raúl Hevia (Spagna) ruota attorno alla messa in discussione dei modi di vivere e narrato attraverso la fotografia e il video, sottolineando l’aspetto visivo della lingua scritta e la trasposizione del verbale nel visual. L’opera che presenta a Milano mostra i frammenti di un paesaggio distrutto, bruciato dal fuoco. Raúl Hevia vive e lavora a Santander, in Spagna. Il suo lavoro è stato ospitato in gallerie ed eventi internazioni come Carpe Diem Arte e Pesquisa, Lisbona (2013), ARCO Madrid (2015, 2012) ARTBO, Bogotá (2014), e Instituto Cervantes di New York e Varsavia (2013). Tra le sue mostre personali, MUSEA, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Santander- MAS, Santander (2014), Instrucciones para ser mi propio padre, JosédelaFuente (2013) e Después del Salto de página, galería Paz y Comedias, Valencia (2011).