VENEZIA. Alla Casa dei Tre Oci della Giudecca il fotografo Roberto Polillo, conosciuto dal grande pubblico per i suoi ritratti di musicisti jazz realizzati negli anni Sessanta, dal 23 gennaio 2016 metterà in mostra in anteprima internazionale “Visions of Venice” dopo averne mostrato un piccolo estratto al Mia 2015.

 

Riva degli Schiavono vista dall'Isola della Giudecca
Riva degli Schiavono vista dall’Isola della Giudecca

 

 

Inserita all’interno della manifestazione Tre Oci – Tre Mostre, curata da Alessandro Luigi Perna e introdotta da un testo di Denis Curti, la mostra è arricchita da citazioni su Venezia tratte dalle opere di scrittori internazionali ed è accompagnata da un volume di Skira.

Visions of Venice” è il primo capitolo di “Impressions of the World“, il progetto ormai decennale di Polillo, tutto realizzato con tecnica ICM – Intentional Camera Movement, che ha per obiettivo di catturare il Genius Loci di città e paesi del mondo. A ispirare il suo universo estetico e culturale le opere dei pittori viaggiatori dell’800 (e in particolare gli orientalisti) e poi Delacroix, Matisse, Renoir, Van Gogh, Turner, De Chirico.

 

 

© Roberto Polillo
© Roberto Polillo

 

La storia di Roberto Polillo come fotografo inizia nei primi anni ’60. È in quel periodo che il padre Arrigo Polillo, a tutt’oggi il più importante critico di musica jazz in Italia, lo spedisce a fotografare i grandi musicisti jazz di passaggio nel nostro paese per pubblicarne le immagini su Musica Jazz, la rivista di cui è direttore. Buttato nella mischia da giovanissimo, Polillo impara presto e bene il mestiere di reporter tanto da scattare immagini che entrano nella storia della fotografia dello spettacolo – oggi una sua mostra è in esposizione permanente alla Fondazione Siena Jazz. Ma poi agli inizi degli anni ’70 appende la macchina fotografica al chiodo per dedicarsi ad altro: l’imprenditoria e l’insegnamento universitario, entrambi nel campo dell’informatica, diventano infatti il suo futuro.

 

© Roberto Polillo
© Roberto Polillo

 

A riaccendergli la passione per il mezzo è la tecnologia digitale applicata alla fotografia. Che Roberto Polillo porta alle sue estreme conseguenze con la tecnica di ripresa ICM – Intentional Camera Movement. Usa infatti la macchina fotografica come fosse un pennello: tempi molto lunghi e movimenti di ripresa sempre diversi – verticali, orizzontali, circolari, obliqui, lenti o bruschi a seconda di come lo ispira il soggetto – fanno delle sue fotografie affascinanti rappresentazioni pittoriche della realtà. Il perfezionamento delle immagini avviene poi in postproduzione, fase di elaborazione fondamentale perché permette di declinare le immagini secondo la cifra stilistica di ciascun autore.

 

© Roberto Polillo
© Roberto Polillo

 

A ispirarlo culturalmente ed esteticamente sono i pittori viaggiatori dell’800 (soprattutto gli orientalisti) e artisti come Delacroix, Matisse, Renoir, Van Gogh, Turner, De Chirico. Ma per quanti riferimenti ci siano nelle sue immagini alla pittura moderna e contemporanea, Roberto Polillo crea per sé e per il suo pubblico un suggestivo universo artistico ed estetico del tutto originale e autonomo. Il fotografo si pone davanti a Venezia come i viaggiatori del passato, cercando di astrarsi dai tempi moderni in cui viviamo. Immagina infatti di rivivere tutta la meraviglia di coloro che per la prima volta giungevano in questa città dalle architetture visionarie e fantasmagoriche, con gli edifici, affacciati a precipizio sull’acqua, che sembrano avere fondamenta liquide anziché solide, con canali al posto delle strade e barche invece che carrozze per spostarsi, e con vicoli che sembrano nascondere un misterioso e magico segreto dietro ogni angolo.

 

© Roberto Polillo
© Roberto Polillo

 

La Venezia di Polillo, esplorata in differenti momenti della giornata e nelle diverse stagioni dell’anno, è carica di colori e umori mutevoli. Come fosse in grado di esprimere tutto l’arco dei sentimenti umani attraverso le sue luci, le sue ombre, le sue sfumature cromatiche. A volte è una città luminosa, solare, ottimista. Altre è invece cupa, misteriosa, gotica e avventurosa. Altre ancora è intimista, malinconica, desolata, quasi disperata. Roberto Polillo, senza mai accontentarsi, con il suo sguardo profondo, va a caccia delle molteplici anime di Venezia e ce le mostra in forma di potenti suggestioni pittoriche che mettono a nudo una città che sembra perduta, anzi sospesa, in eterno, nel tempo.

 

© Roberto Polillo
© Roberto Polillo

 

Visions of Venice

Dove: Casa dei Tre Oci. Fondamenta delle Zitelle, 43.  Giudecca, Venezia

Quando: 23 gennaio – 28 marzo 2016

Orari: tutti i giorni 10.00 – 18.00. Chiuso il martedì.

Info: tel. +39 041 24 12 332 ; www.treoci.org

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