Una sfida alla nostra idea di metropoli che usa l’intensità e la ricchezza dell’arte
africana per evidenziare la bellezza e le contraddizioni delle città e del mondo di oggi.
E’ la mostra African Metropolis. Una città immaginaria, curata da Simon Njami e co-curata da Elena Motisi, al Maxxi dal 22 giugno al 4 novembre 2018.

 

African Metropolis
Sara Waiswa
Ballet in Kibera (series) 2017
courtesy of the artist

 

Attraverso l’intensità e la ricchezza dell’arte africana, la mostra evidenzia la bellezza e le contraddizioni delle città e del mondo di oggi. Oltre 100 lavori di 34 artisti africani diventano così gli elementi di una città immaginaria, di un percorso che tra fotografia, installazioni, sculture, tessuti e video, restituisce il caos, la ricchezza, le sfaccettature dell’identità contemporanea africana e globale.

 

African Metropolis
Frank Abd-Bakar Fanny
My Nights are Brighter than your Days – Cambridge, Street – Xing 2, 2016
Courtesy the artist

 

I curatori hanno individuato cinque azioni metropolitane – Vagando, Appartenendo, Riconoscendo, Immaginando e Ricostruendo – che raccontano una città immaginaria e consentono al visitatore di interpretare sia lo spazio fisico di una metropoli contemporanea, attraversato nel corso della nostra esistenza, sia quello mentale, definito dalle sensazioni e dalle emozioni risvegliate in noi.

Le opere sono allestite come elementi di uno skyline cittadino, frutto di una continua stratificazione di interventi e descrivono un percorso in cui il visitatore può perdersi, riconoscersi e immaginare, secondo un susseguirsi di elementi in cui opere monumentali si alternano a lavori intimi e a rielaborazioni site specific.