[a cura del Premio Bastianelli]

 

Lisetta Carmi, Paolo Marchetti e Tommaso Tanini. Sono questi i tre autori dei libri che quest’anno si sono aggiudicati il Premio Bastianelli per il miglior libro fotografico, la miglior opera prima e self publishing.

 

 

 

 

 

 

Il Premio Marco Bastianelli 2015 è andato a Lisetta Carmi con il libro “Ho fotografato per capire” [Peliti associati editore] che raccoglie tutto il lavoro di Lisetta Carmi: dalle prime fotografie del 1960, in occasione di un viaggio in Puglia, alle ultime realizzate in India nel 1979.

Suddivisa in 17 sezioni, la raccolta presenta tutti i temi affrontati da Lisetta Carmi durante la sua ventennale e significativa carriera. Oltre al reportage di documentazione e denuncia sociale sulle terribili condizioni dei portuali di Genova e a quello dedicato ai travestiti del 1972, il libro presenta la serie del Cimitero Monumentale di Staglieno, quella dei ritratti del poeta Ezra Pound (Hailey, 1885 – Venezia, 1972), la sequenza del parto ripresa nell’ospedale Galliera, lo straordinario Quaderno musicale di Annalibera dedicato a un’opera di Luigi Dallapiccola e il libro d’artista sulla metropolitana di Parigi realizzato nel 1965.

Lisetta Carmi nasce a Genova nel 1924 da una colta famiglia ebrea laica. A quattordici anni, a causa delle leggi razziali è costretta ad abbandonare la scuola; Questo episodio segnerà fortemente la sua vita.Destinata ad una brillante carriera di concertista, la abbandonerà presto a favore della fotografia con la quale riuscirà esprimere il suo pensiero di donna libera delle convenzioni del tempo ed il suo interesse per la sofferenza della gente. Svolgendo il suo lavoro in modo intelligente sensibile e rigoroso, gira il mondo realizzando reportage di grande impatto ancora oggi all’avanguardia per i temi trattati. Da molti anni vive la sua “quinta vita” in un centro spirituale da lei fondato in Puglia dedicandosi alla calligrafia cinese ed alla pittura, alla bellezza ed al sapere.

 

 

 

 

 

Paolo Marchetti, invece, con “Saudade Moon“ [Postcart editore​] si aggiudica il premio della sezione Opera Prima (già vincitore, con questo progetto, della prima edizione del Leica Photographers Award).

Ma di cosa parla Saudade Moon? Il progetto è un viaggio personale nel Brasile. “Ho viaggiato nella terra brasiliana per cinque anni, tentando di cambiare la mia andatura narrativa, la mia vocalità fotografica e l’ho fatto ascoltando la distanza emotiva tra me e questo paese incredibile, definitivo.
 Ho vissuto il Brasile a partire dall’ipnotica Amazzonia fino alle fattorie dell’800 nello stato del Minas Gerais, ho visitato poi le isole a nord della costa fino al deserto nello stato del Maranhao.
 Ho fotografato la cultura delle spiagge, ma anche il Natale nelle favelas delle grandi città sulla costa e nell’entroterra. Ho cercato di restituire la voce artistica espressa dall’architettura di Brasilia e ho taciuto durante le cerimonie rituali del Condomblè, fotografandole con incanto e inconsapevolezza, poi ho viaggiato nei villaggi coloniali, raccontando le realtà più povere, quelle dimenticate da questo isterico processo economico in corso.Ho raccolto immagini aeree e in tutto questo rumore emotivo, ho tentato di restituire la musicalità di questa vasta terra e della sua profonda cultura”.

“Saudade Moon” non è un diario di viaggio, ma un passaggio emozionale nell’ “invisibile” Brasile di Marchetti, che si è mosso per cercare di raccontare il “non detto”.

Le sue immagini penetrano nel cuore e nell’anima di questo paese, la sua vera essenza è qui vivida e tangibile. Il fotografo cattura i paesaggi e la gente del Brasile, calandoli in un’atmosfera romantica, quasi come se fosse pervaso da un sentimento simile alla “saudade”, una parola portoghese che sta a indicare uno stato d’animo difficilmente definibile, che ha a che fare con la nostalgia, la melanconia, il desiderio struggente per qualcosa di inafferrabile. Attraverso gli occhi del fotografo vediamo il Brasile e la sua gente in una maniera inedita e penetrante. Le foto di questo libro nel loro insieme, ma anche prese singolarmente, creano un poema visivo capace di coinvolgere l’osservatore e di scuoterne i sensi.

 

 

 

 

Il libro “H. said he loved us” di Tommaso Tanini [Discipula editions] si è aggiudicato infine il premio della sezione self-publishing.

“Qualche lampada s’era accesa nelle stanze degli edifici alti che circondavano il giardinetto, e le finestre parevano guardare attente”.

Dalla lettura del libro di Corrado Alvaro ”L’uomo è forte” scritto nel 1938, osteggiato dal regime fascista ed ancor oggi non facilmente reperibile, nasce un viaggio in Germania che sfocia in un’indagine di ricerca documentaria e visuale dell’artista Tommaso Tanini sugli stati d’animo di chi è costretto a vivere in un regime oppressivo, in una condizione di spia e spiato al tempo stesso, con ritratti e immagini di documenti, oggetti quotidiani, paesaggi urbani desolati e interni anodini.

Il titolo richiama una frase di Hoenecker, leader della GDR che aveva dichiarato “tutto quello che faccio, lo faccio per amore del mio popolo”.