PRATO. Dopo quasi quaranta anni di attività, Dryphoto arte contemporanea offre uno spazio a due giovani curatori, Luca Carradori e Chiara Ruberti, per dare loro una concreta possibilità di sperimentarsi nella progettazione e nell’organizzazione di una programmazione di eventi. In una pratica che, negli ultimi anni, ha spesso privilegiato l’azione nello spazio pubblico o in spazi altri anche non deputati all’arte. Inner code sceglie di agire nella sede di via delle Segherie e, in coerenza con la storia dello spazio, diventa contenitore per discutere e approfondire le diverse specificità della fotografia contemporanea.

 

© Martina della Valle, dalla serie Wabi-Sabi
© Martina della Valle, dalla serie Wabi-Sabi

 

L’esperienza di Dryphoto arte contemporanea prende corpo nelle riflessioni di quella che oggi viene definita “scuola italiana di paesaggio”, un fronte culturale di fotografi che ha sovvertito i modelli della visione del paesaggio, unendo alla “osservazione” dei luoghi un’indagine profonda della relazione tra l’uomo e il territorio che abita. Interrogarsi su cosa è cambiato a seguito di quell’importante stagione della fotografia italiana nella produzione contemporanea e individuare tra le diverse modalità di approccio al paesaggio quelle in grado di attivare nuovi percorsi di pensiero ci sembrava un doveroso punto di partenza.

Il lavoro di Martina della Valle muove da una riflessione sul mezzo fotografico e approda in Wabi-Sabi che inner code presenta nella sua prima mostra in settembre, a un interessante confronto col tema del paesaggio, nel quale cerca le tracce lasciate dal tempo e dalla manipolazione umana. Quegli “aspetti minori e nascosti, temporanei ed effimeri” (Leonard Koren) che il Wabi-Sabi, che celebra e che invita a osservare con lentezza, pazienza e molto da vicino.

 

© Massimo Mastrorillo, Aliqual (Skinnerboox, 2015)
© Massimo Mastrorillo, Aliqual (Skinnerboox, 2015)

 

Le conversazioni, pensate in forma conviviale con un aperitivo cena, vogliono essere un momento di approfondimento e discussione ma anche un’occasione di scambio e di relazione. Il primo incontro è dedicato alla storia di Dryphoto arte contemporanea, da ripercorrere attraverso le immagini degli autori che negli anni ha scelto di proporre e con i quali ha scelto di lavorare. Massimo Mastrorillo presenta Aliqual, un progetto che in sei anni di lavoro ha scavato dentro la vita interrotta della città de L’Aquila dopo il terremoto del 2009: una ricerca visiva che sospende l’approccio documentario per tracciare una topografia della città fatta di frammenti. Martino Lombezzi ci introduce alla proiezione integrale del suo film Rapido 904 La strage di Natale che attraverso materiali d’archivio e immagini contemporanee restituisce attenzione a una delle stragi dimenticate del nostre paese, quella che nel dicembre 1984 avvenne tra Vernio e San Benedetto Val di Sambro provocando la morte di 16 passeggeri del Rapido 904 Napoli-Milano. Infine, Marcella Manni e Luca Panaro presentano il volume Generazione critica #3 che indaga dinamiche ed effetti dei nuovi media sulla pratica artistica e sulla fotografia in particolare.

Trovano spazio nel progetto anche momenti dedicati alla didattica, con una serie di workshop che cercano di approfondire aspetti quando autoriali/teorici di approccio al mezzo fotografico quando tecnici/pratici. Il primo è un workshop di tre giorni con Moira Ricci: un’occasione per approfondire l’approccio alla fotografia di una delle più interessanti giovani autrici italiane e per lavorare con lei allo sviluppo di un progetto personale. Il secondo è un workshop tecnico di videomaking con Sara Bargiacchi, che permetterà di acquisire le basi per la progettazione e la realizzazione di un video. A settembre, Martina della Valle insieme a una maestra di Ikebana terrà invece un workshop sull’arte giapponese di disporre fiori, piante ed elementi naturali raccolti durante la ricerca sul territorio, corpo centrale della costruzione concettuale del lavoro dell’artista che negli stessi giorni sarà in mostra a Dryphoto arte contemporanea.

 

MOSTRE

 

© Martina della Valle, dalla serie Wabi-Sabi
© Martina della Valle, dalla serie Wabi-Sabi

 

Dryphoto arte contemporanea, via delle Segherie 33a

WABI-SABI. MARTINA DELLA VALLE

30 settembre – 30 ottobre 2016

 

Il Wabi-Sabi è “la bellezza delle cose imperfette, temporanee e incompiute” (Leonard Koren), un concetto profondo quanto sfuggente che è parte integrante della cultura giapponese e che Martina della Valle celebra in una serie composta da dittici di piccolo formato in bianco e nero e da fotografie a colori di grande formato.

La ricerca dell’artista parte dal ritrovamento di alcuni negativi non datati che ritraggono, tra gli altri soggetti, composizioni di Ikebana. Appartenuti probabilmente a un artista o a uno studio fotografico, i materiali trovati – scatti di vari formati, lastre di vetro e contenitori di carta pergamena scritti a mano – sono stampati a contatto in scala 1:1 con la loro polvere e i graffi inalterati. Da questo primo nucleo di immagini scaturisce un’ulteriore riflessione che indaga le tracce e le possibilità dell’intervento umano sulla natura, i tentativi di piegare le forme naturali, da complesse a schematiche, cercando di regolare l’imprevedibile.

 

 

© Andrea Abati, I luoghi del mutamento, Prato, 1991
© Andrea Abati, I luoghi del mutamento, Prato, 1991

 

UN EDITING IMPROBABILE

9 giugno 2016

 

La storia di Dryphoto arte contemporanea inizia nel 1977 e nel 1981 si inaugura lo spazio espositivo di via Pugliesi 23 con due mostre di Luigi Ghirri. Da quel momento in poi Dryphoto ha presentato il lavoro di artisti giovani e affermati, da Olivo Barbieri a Guido Guidi, Vittore Fossati e Andrea Abati, da Francesca Woodman a Michael Schmidt e Thomas Ruff, da Robert Pettena, Gea Casolaro a Giovanni Ozzola, Tancredi Mangano e molti altri. Le esperienze e le riflessioni che hanno animato la storia trentennale di Dryphoto sono parte fondamentale del bagaglio con il quale inner code intraprende il suo viaggio. Ci piace perciò cominciare questa serie di Conversazioni ripercorrendo la storia di Dryphoto attraverso le immagini degli artisti che negli anni ha scelto di proporre e con i quali ha scelto di lavorare. E farlo in un modo non convenzionale, attraverso quello che abbiamo definito “un editing improbabile”, da realizzare insieme.

 

© Massimo Mastrorillo, Aliqual (Skinnerboox, 2015)
© Massimo Mastrorillo, Aliqual (Skinnerboox, 2015)

 

ALIQUAL CON MASSIMO MASTRORILLO

16 giugno 2016

Dal 2009 al 2015 Massimo Mastrorillo è tornato più volte a L’Aquila, passando dalla documentazione del post-terremoto a una ricerca visiva che si sofferma su una zona d’ombra, dove un mondo ora inabitabile sembra riprendere vita. Con Aliqual Massimo Mastrorillo torna nel centro della città, dove frammenti e rovine sembrano prender vita, come in un improbabile futuro distopico che si fa metafora di una crisi di più ampia portata, oltre gli effetti di un evento – il terremoto – ancora lontano dall’essere superato. Tutto è soggetto a continue metamorfosi, l’organico si confonde con il disorganico. Non si fa in tempo a immergersi in questi ambienti che ci si trova altrove, come in un gioco di specchi dove la percezione delle cose va alla deriva.

 

© Martino Lombezzi, Rapido 904 La strage di Natale, 2015, still da video
© Martino Lombezzi, Rapido 904 La strage di Natale, 2015, still da video

 

RAPIDO 904. LA STRAGE DI NATALE CON MARTINO LOMBEZZI

23 giugno 2016

Nell’attentato del 23 dicembre 1984 al treno Rapido 904 Napoli Milano morirono sedici persone e più di duecento rimasero ferite. Il film di Martino Lombezzi va alla ricerca delle tracce che quella strage ha lasciato nei corpi e nella memoria dei protagonisti, dei sopravvissuti e dei soccorritori. Le memorie personali, che formano il corpo del film, si intrecciano alla cronaca del processo di Firenze a Totò Riina, accusato di essere il mandante della strage. Spezzoni d’epoca, tratti dagli archivi della Fondazione FS e dalle Teche RAI, ci riportano ai momenti immediatamente successivi all’attentato. Queste immagini dialogano con altre, contemporanee, dei luoghi dove si è consumata la strage, riprese dai finestrini del treno, nelle vicinanze della linea ferroviaria e su un plastico che riproduce la tratta appenninica.

 

GENERAZIONE CRITICA #3 CON LUCA PANARO E MARCELLA MANNI

29 giugno 2016

Generazione critica, che quest’anno giunge alla terza edizione, è un’iniziativa nata con l’obiettivo di approfondire le tematiche della critica d’arte prendendo in considerazione le esperienze artistiche, e in particolare fotografiche, degli ultimi decenni, promuovendo il dibattito e lo scambio di idee. Un workshop e un convegno riflettono ogni anno su un tema diverso e gli interventi sono poi raccolti in una pubblicazione. Il tema scelto per l’edizione 2015 riguarda le dinamiche della pratica artistica in relazione ai nuovi media: come Internet e i nuovi media costituiscano e forniscano allo stesso tempo il terreno e il materiale per potenzialmente infinite storie da raccontare. I relatori invitati a discutere sul tema sono stati: Frida Carazzato, Discipula, Sara Dolfi Agostini, Giorgio Di Noto, Paola Paleari, Luca Panaro, Valerio Rocco Orlando e Elena Giulia Rossi.

Il volume Generazione Critica #3 (2016) è a cura di Marcella Manni e Luca Panaro, edito da Danilo Montanari Editore.

WORKSHOP

 

© Moira Ricci, Dove il cielo è più vicino, 2014, still da video
© Moira Ricci, Dove il cielo è più vicino, 2014, still da video

sede: Dryphoto arte contemporanea, via delle Segherie 33a

UNA STORIA MANCATA. INVENZIONE DI UN’IMMAGINE ASSENTE CON MOIRA RICCI

Date: 7, 21 e 22 maggio 2016 – ore 10:00-18:00

 

L’ambiguità del mezzo fotografico, il suo intrinseco oscillare tra documento e finzione, è sicuramente uno degli aspetti sui quali la fotografia contemporanea maggiormente si interroga. La finalità del workshop, condotto da una delle più interessanti giovani autrici della fotografia italiana, è quella di esplorare le diverse tecniche di ricostruzione della realtà attraverso la fotografia e il video, dall’appropriazione di materiali d’archivio alla messa in scena, alla manipolazione digitale delle immagini.

 

BASI DI VIDEOMAKING CON SARA BARGIACCHI

Date: 11 e 12 giugno 2016 – ore 10:00-18:00

 

Il workshop di videomaking si rivolge a coloro che intendono approfondire la produzione video. Nel corso delle due giornate, si affronteranno e analizzeranno le tre principali fasi del videomaking: pre-produzione, produzione e post-produzione. Si forniranno le basi per la creazione di uno storyboard, per la progettazione e la realizzazione delle riprese, di un montaggio fino all’esportazione del video finale. Il workshop, sia teorico sia pratico, permetterà di acquisire le conoscenze e gli strumenti di base per chi vuole imparare a realizzare di un video.

 

© Martina della Valle, dalla serie Wabi-Sabi
© Martina della Valle, dalla serie Wabi-Sabi

 

“ONE FLOWER, ONE LEAF”. IKEBANA APPLICATA AL TERRITORIO CON MARTINA DELLA VALLE E RIE ONO

Date: 24 e 25 settembre 2016 – ore 11:00-18:00

Il workshop vuole ricollegare il concetto fondante del lavoro Wabi-Sabi di Martina della Valle con il territorio specifico in cui essa ha luogo. Attraverso la ricerca di materiali vegetali spontanei (rami, fiori, legni, sassi, ecc.) a disposizione nei dintorni di Dryphoto e nella zona urbana di Prato, i partecipanti potranno conoscere alcuni dei principi basilari dell’arte dell’Ikebana e realizzare sculture vegetali guidati da Rie Ono (artista e docente di Ikebana) che attraverso pochi elementi potranno rappresentare il paesaggio naturale dell’area.