ROMA. Un’anticipatrice del linguaggio della fotografia. E’ considerata così Florence Henri e la mostra alle Terme di Diocleziano, curata da Giovanni Battista Martini, vuole far capire quanto, con le sue fotografie, Henri abbia sperimentato con il mezzo fotografico modificando il linguaggio visivo tra le due guerre, e, allo stesso tempo, manifestato un temperamento alla ricerca della libertà, versatile e libero da ogni compromesso.

 

 

Autoportrait, 1938,  Credits: Florence Henri © Galleria Martini & Ronchett
Autoportrait, 1938,
Credits: Florence Henri © Galleria Martini & Ronchett

 

 

Si tratta di un corpus di 140 scatti realizzati durante uno dei suoi numerosi viaggi in Italia e un cospicuo gruppo di foto riguardano la Roma antica restituendo una dimensione teatrale della città, che si sposa con gli spazi monumentali delle antiche aule termali. In mostra anche autoritratti e ritratti agli amici artisti e alle modelle fotografate in set completamente creati da Florence Henri. In mostra anche effetti visivi, montaggi e fotomontaggi che mostrano il suo ruolo di innovatrice.

 

 

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Composition Nature morte, 1931 circa, cm 35,5 x 47,6 Credits: Florence Henri © Galleria Martini & Ronchetti

 

 

Fin dagli esordi, la Henri ha avuto come amici e maestri i grandi innovatori della scena artistica. Dal pianoforte, sua prima passione, studiato ad altissimi livelli con Ferruccio Busoni, alla pittura, appresa nello studio di Hans Hofmann a Monaco di Baviera. A Berlino frequenta Archipenko e al Bauhaus di Weimar Klee e Kandinskij. A Parigi segue i corsi all’Académie Moderne di Ozenfant e Léger, attratta dagli aspetti multimediali della ricerca di quest’ultimo, poi ancora al Bauhaus di Dessau, dove viene ritratta da Lucia Moholy e dove si precisa il suo interesse per la fotografia. Ed è Laszlo Moholy-Nagy ad accompagnare l’esposizione delle sue primissime composizioni fotografiche con un testo critico, oggi ripubblicato nel catalogo della mostra.

A Parigi, dove viveva dal 1924, i suoi amici si chiamavano Piet Mondrian, César Domela, Robert e Sonia Delaunay, Hans Arp e Sophie Tauber Arp, Nelly e Theo van Doesburg. Di molti ha lasciato straordinari ritratti fotografici, qui esposti. Dopo la grande crisi del 1929 tiene nel suo studio corsi di fotografia, attività che eserciterà per molto tempo, formando una nuova generazione di fotografi. Fra i suoi allievi si ricordano Gisèle Freund, Lisette Model, Ilse Bing e Lore Krüger.

Florence Henri nelle sue fotografie fa largo uso della concezione analitica dello spazio, utilizzando elementi formali del vocabolario della pittura in una ricerca continua della “composizione”, uno degli elementi portanti del suo linguaggio, motivo per cui la rassegna si apre con esempi di pittura e collage.

 

 

Portrait Composition, 1936 circa, fotomontaggio su stampa in negativo, cm 30 x 22,4 Credits: Florence Henri © Galleria Martini & Ronchett
Portrait Composition, 1936 circa, fotomontaggio su stampa in negativo, cm 30 x 22,4
Credits: Florence Henri © Galleria Martini & Ronchett

 

 

[quote_box_center]“Permettetemi di insistere su questo punto molto importante per me. Vorrei far capire che ciò che io voglio innanzitutto con la fotografia è comporre l’immagine come faccio con i quadri. Bisogna che i volumi, le linee, le ombre e la luce obbediscano alla mia volontà e dicano ciò che io voglio far dire loro. E questo nel controllo strettissimo della composizione, perché io non cerco né di raccontare il mondo né di raccontare i miei pensieri. Tutto quello che conosco e il modo in cui lo conosco è fatto innanzitutto di elementi astratti: sfere, piani, griglie le cui linee parallele mi offrono grandi risorse, e anche specchi che sono da me usati per presentare in una sola fotografia lo stesso soggetto sotto differenti angolazioni, in modo da dare, di uno stesso motivo, delle visioni diverse, che si completano a vicenda e che riescono a spiegarlo meglio, interpenetrandosi l’una con l’altra. In fondo, tutto questo è molto più difficile da spiegare che da fare […]” Florence Henri[/quote_box_center]

 

Femme aux cartes, 1930, cm 39 x 28,5 Credits: Florence Henri © Galleria Martini & Ronchetti
Femme aux cartes, 1930, cm 39 x 28,5
Credits: Florence Henri © Galleria Martini & Ronchetti

 

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Florence Henri.

Dove: Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano Grandi Aule, viale E. De Nicola 78, Roma.

Quando: fino al 31 agosto 2015

Orari: tutti i giorni dalle 9 alle 19.45. Chiuso il lunedì.

Info: 06.39967700 ; www.archeoroma.beniculturali.it

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