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A Bologna due mostre dedicate al fotografo svizzero Jakob Tuggener

Ballo ACS, Grand hotel Dolder, Zurigo, 1948 © Jacob Tuggener Foundation, Uster

BOLOGNA. Per la prima volta in Italia, alla Fondazione Mast, due mostre dedicate al fotografo svizzero Jakob Tuggener (1904-1988).

Jakob Tuggener è considerato uno dei dieci fotografi industriali di maggior spicco che siano mai esistiti – sottolinea Urs Stahel, direttore della PhotoGallery del MAST e co-curatore della mostra -. Il suo libro Fabrik è una pietra miliare nella storia dell’editoria fotografica, paragonabile a Paris de nuit di Brassaïs del 1933 e a The English at Home di Bill Brandt del 1936Il tratto distintivo della sua opera – continua Stahel – è rappresentato da uno sguardo penetrante sulle persone e sugli oggetti del mondo così ravvicinato e attento come se volesse sorprenderli, unito a una grande padronanza del gioco di luci e ombre”.

 

 

 

La mostra Fabrik 1933–1953 presenta nella Photogallery del Mast oltre 150 stampe originali del lavoro di Tuggener, sia tratte dal suo importante libro fotografico Fabrik – saggio unico nel suo genere con un approccio critico di grande impatto visivo e umano sul tema del rapporto tra l’uomo e la macchina – sia da altri scatti dell’artista che affrontano momenti del lavoro nel suo paese.

Tuggener è stato al tempo stesso fotografo, regista e pittore. Ma si considerava anzitutto un artista – afferma Martin Gasser, co-curatore della mostra -. Influenzato dal cinema espressionista tedesco degli anni Venti, sviluppò una cifra artistica estremamente poetica destinata a fare scuola nel secondo dopoguerra”.

 

Facciata, fabbrica di costruzioni meccaniche Oerlikon, 1936 © Jacob Tuggener Foundation, Uster

 

Fabrik consolidò la fama di Tuggener quale eccezionale fotoartista, aprendogli le porte di prestigiose esposizioni collettive come ‘Postwar European Photography’ del 1953 e ‘The Family of Man’ del 1955 al Museum of Modern Art di New York, o la ‘Prima mostra internazionale biennale di fotografia di Venezia’ del 1957.” In Fabrik Tuggener, oltre a ripercorrere la storia dell’industrializzazione, aveva come finalità, non sempre svelata, di illustrare il potenziale distruttivo del progresso tecnico indiscriminato il cui esito, secondo l’autore, era la guerra in corso, per la quale l’industria bellica svizzera produceva indisturbata.

 

 

Le proiezioni Nuits De Bal 1934–1950 al livello 0 del Mast presentano immagini di balli ed altre occasioni mondane. Tuggener affascinato dall’atmosfera spumeggiante delle feste dell’alta società aveva iniziato a fotografare a Berlino le dame eleganti e i loro abiti di seta, ma è a Zurigo e a St Moritz che con la sua Leica, indossando lo smoking, ha colto le misteriose sfaccettature delle Nuits De Bal. Riprendeva con il suo obiettivo anche “il lavoro invisibile” dei musicisti, dei camerieri, dei cuochi, dei valletti, dei maître, che attraversavano silenti il mondo festoso ed autoreferenziale degli incuranti ospiti. Questi ultimi osteggiarono la pubblicazione del materiale dedicato ai balli, in quanto preferivano rimanere anonimi e non essere visti in intrattenimenti danzanti.

È stato soprattutto il contrasto tra la luminosa sala da ballo e il buio capannone industriale a caratterizzare la percezione della sua opera artistica. Il fotografo stesso, affermando: ‘Seta e macchine, questo è Tuggener’, si collocava tra questi due estremi – spiega ancora Gasser – . Di fatto amava entrambi, il lusso sfrenato e le mani sporche dal lavoro, le donne seducenti e gli operai sudati. Li riteneva di egual valore artistico e rifiutava di essere classificato come un critico della società che contrapponeva due mondi antitetici. Al contrario, gli opposti rientravano appieno nella sua concezione della vita: amava vivere intensamente gli estremi, senza tralasciare le sfumature più tenui tra i due poli”.

 

Palace hotel, St Moritz, San Silvestro, 1948/1949 © Jacob Tuggener Foundation, Uster

 

Accanto alle 150 immagini delle fabbriche e allo slide show del lavoro sui balli, Mast propone una raccolta di “menabò” di libri fotografici, che lo stesso Tuggener impaginava manualmente. Inoltre per rappresentare l’eclettismo e l’eccezionalità di questo artista, il percorso è arricchito da filmati caratterizzati da una regia dinamica e una tecnica di montaggio che deve molto alle teorie di Ejzenštejn, con passaggi dal campo totale al primo piano:

PROIEZIONI – Continue

MEETING AEREO, 1937, 6’

IL POLSO DEI TEMPI NUOVI, 1938, 12’

IL MULINO DEL LAGO, 1944, 5’

L’ERA DELLA MACCHINA, 1938-70, 30’

 

 

 

Jakob Tuggener 

Dove: MAST. via Speranza 40-42, Bologna

Quando: 27 gennaio – 17 aprile 2016

Orari: Martedì–Domenica 10.00 – 19.00

 

Ingresso: gratuito

Info: www.mast.org

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