BOLOGNA. “Ceramica, latte, macchine e logistica – Fotografie dell’Emilia-Romagna al lavoro” è la nuova mostra della Fondazione Mast dedicata al lavoro e al paesaggio dell’Emilia-Romagna. Esposte oltre 200 immagini per una riflessione sullo sviluppo economico e paesaggistico che ha interessato l’Emilia-Romagna negli ultimi decenni.

 

Michelangelo Antonioni, fotografia di scena tratta dal film “Il deserto rosso”, 1964
A still from the film “Red Desert”
© Ferrara, Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, Michelangelo Antonioni Archive
Michelangelo Antonioni, fotografia di scena tratta dal film “Il deserto rosso”, 1964
A still from the film “Red Desert”
© Ferrara, Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, Michelangelo Antonioni Archive

 

Sono immagini a cui è affidato il compito di raccontare – spiega il curatore, Urs Stahelcome le vecchie industrie scompaiano, sostituite da nuovi impianti e sistemi produttivi ad altissimo contenuto tecnologico, come al paesaggio tradizionale e ad un territorio dal sapore antico si contrappongano le nuove aree del terziario avanzato, dei commerci, della tecnica, dell’accelerazione e come simili fenomeni siano riscontrabili, non solo nei settori dell’industria meccanica e della ceramica, ma anche in quelli della produzione alimentare e della piccola impresa.”

Le opere dei fotografi insieme ad alcune immagini di scena tratte dal film “Il Deserto rosso” (1962) di Michelangelo Antonioni concorrono a creare un racconto che rappresenta fedelmente l’evoluzione economica dell’Emilia- Romagna e la trasformazione in atto nel sistema produttivo.

 

 

 

Si inizia con il classico ritratto di un operaio bolognese realizzato da Enrico Pasquali, seguito da immagini di dispositivi e attrezzi prodotti dalle Officine Minganti intorno alla metà del XX secolo e da macchine confezionatrici dismesse fotografate da Gabriele Basilico in uno stabilimento in fase di smantellamento e riconversione a Bologna. William Guerrieri, nel progetto Diary, mostra ad esempio, la dismissione di un caseificio industriale a San Faustino, nei pressi di Rubiera, gli scatti di Paola De Pietri rappresentano la lavorazione tradizionale delle ceramiche, mentre le immagini di grande formato di Carlo Valsecchi rivelano industrie ad altissimo contenuto tecnologico. Il cambiamento dato dall’accelerazione sulle strade e nelle nuove linee ferroviarie è visibile nelle fotografie sulla costruzione della TAV, la linea ferroviaria ad alta velocità che collega Torino a Napoli, di Tim Davis, John Gossage, Walter Niedermayr e Bas Princen in contrasto con le immagini idilliache del Delta del Po realizzate da Marco Zanta. I paesaggi di Guido Guidi, piccole foto a colori, dense di significato disseminate lungo il percorso espositivo come un leitmotiv, raccontano i cambiamenti avvenuti nell’ambiente antropizzato dell’Emilia Romagna assieme alle fotografie che Olivo Barbieri ha dedicato a Cavriago e alle code davanti alle casse dei centri commerciali rappresentando visivamente la graduale metamorfosi subita dal paese. Il video “La Via Emilia è un aeroporto“ di Franco Vaccari presenta l’arteria stradale che taglia la Regione sia come un’importante via di comunicazione sia come luogo di lavoro di prostitute. Lo sviluppo economico si accompagna al dibattito politico nell’opera di Lewis Baltz e nel reportage di Simone Donati che nel suo lavoro ha documentato i riti collettivi italiani. Fanno parte del percorso espositivo video di Lewis Baltz, Franco Vaccari, Tim Davis e William Guerrieri.

 

 

Walter Niedermayr, Senza titolo, dalla serie TAV, viadotto Modena, 2004
Untitled, from the series TAV, viadotto Modena (High-speed train, Modena viaduct)
Collezione Linea di Confine / Linea di Confine Collection, Rubiera
© Walter Niedermayr
Walter Niedermayr, Senza titolo, dalla serie TAV, viadotto Modena, 2004
Untitled, from the series TAV, viadotto Modena (High-speed train, Modena viaduct)
Collezione Linea di Confine / Linea di Confine Collection, Rubiera
© Walter Niedermayr

Ceramica, latte, macchine e logistica – Fotografie dell’Emilia-Romagna al lavoro

Dove: MAST., via Speranza 42, Bologna

Quando: dal 4 maggio all’ 11 settembre 2016

Orari: Martedì–Domenica 10.00 – 19.00

Ingresso: gratuito