AOSTA. Presenta una ricca selezione di immagini scattate dal fotografo americano Leonard Freed in diverse località italiane, dalla metà del Novecento agli inizi del nuovo secolo, la mostra “Leonard Freed. Io amo l’Italia” al Centro Saint-Bénin.

Esposta una ricca selezione di immagini scattate dal fotografo americano in diverse località italiane per un totale di cento fotografie, tra vintage e modern print, che compongono una sorta di diario degli oltre quarantacinque soggiorni compiuti dal fotografo statunitense in Italia, terra con la quale intrattenne un rapporto che lui stesso definì “una storia d’amore”.

 

La selezione di scatti di Leonard Freed (New York, 1929 – 2006), dal 1972 membro della celebre agenzia Magnum Photos, spazia dagli esordi alla maturità, abbracciando le tappe della sua prestigiosa carriera.

Attraverso immagini analogiche rigorosamente in bianco e nero, il pubblico è invitato a cogliere il lato più commovente di Freed, capace di ritrarre la nostra società senza stereotipi e con grande sensibilità ed umanità. Quando, tra il 1952 e il 1958, mosso dall’interesse per l’arte, compie i primi viaggi in Europa, Freed scopre la passione per la fotografia e viene conquistato dall’Italia, un Paese con cui entra in contatto dapprima nella Little Italy di New York e che diventa presto luogo di ricerca interiore e campo di osservazione, in cui “il passato è sempre presente non solo nei luoghi ma nella vita quotidiana delle gente”.

 

Leonard Freed, New York, 1955 © Leonard Freed - Magnum (Brigitte Freed)
Leonard Freed, New York, 1955 © Leonard Freed – Magnum (Brigitte Freed)

 

Più che per l’arte, l’architettura o il paesaggio, l’amore di Freed è per gli italiani. Il fotografo è affascinato dalla vita della gente comune, dal calore e dalla spontaneità della componente umana, sia essa rappresentata dai lavoratori siciliani, dai soldati seduti su un ponte a Firenze o dagli aristocratici veneziani e romani. Il suo punto di vista rivela attraverso la fotografia le condizioni socio-economiche di un intero paese e coglie l’interiorità dei soggetti ritratti, svelandone la storia.

La ricerca di Leonard Freed, sensibile all’antropologia culturale e all’indagine etnografica, scaturisce dalla necessità di ritrovare il senso delle proprie origini attraverso lo studio di comunità tradizionali. Lo stesso Freed, infatti, affermava: «Sono come uno studente curioso, che vuole imparare. Per poter fotografare devi prima avere un’opinione, devi prendere una decisione. Poi quando stai fotografando, sei immerso nell’esperienza, diventi parte di ciò che stai fotografando. Devi immedesimarti nella psicologia di chi stai per fotografare, pensare ciò che lui pensa, essere sempre molto amichevole e neutrale.» E ancora: «Voglio una fotografia che si possa estrapolare dal contesto e appendere in parete per essere letta come un poema».

 

Leonard Freed, Firenze, 1958 © Leonard Freed - Magnum (Brigitte Freed)
Leonard Freed, Firenze, 1958 © Leonard Freed – Magnum (Brigitte Freed)

Figura di spicco nel panorama della fotografia del Novecento, Freed negli anni ’60 ha presentato le sue opere alla mostra collettiva The Concerned Photographer con Werner Bischof, Robert Capa, André Kertész, David Seymour e Dan Weiner.

 

Leonard Freed. Io amo l’Italia
Dove: Centro Saint-Bénin – Aosta
Quando: fino al 20 settembre 2016
Orari: tutti i giorni dalle 9 alle 19
Ingresso: 6 euro intero, 4 euro ridotto.