In occasione dei 100 anni dalla nascita di Lisetta Carmi, dal 23 ottobre verrà ospitata una grande mostra a Genova, a Palazzo Ducale.
Un omaggio all’artista e fotografa genovese, che nel corso della sua vita ha avuto il coraggio di percorrere vie diverse dando sempre voce agli ultimi. Un viaggio che parte da Genova e dall’Italia per raccontare con il suo sguardo acuto e lucido realtà lontane e mondi in trasformazione, con inedite immagini a colori che affiancano le serie più famose in bianco e nero.
La mostra dal titolo “Lisetta Carmi, molto vicino incredibilmente lontano” è curata da Giovanni Battista Martini, esperto di fotografia e curatore dell’archivio Lisetta Carmi, e da Ilaria Bonacossa, curatrice d’arte contemporanea e direttrice di Palazzo Ducale Genova. L’esposizione ed è promossa e organizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Genova e Civita Mostre e Musei.
Lisetta Carmi in mostra a Genova: cosa vedere a Palazzo Ducale
In mostra a Genova, nel Sottoporticato di Palazzo Ducale, ci saranno le immagini della serie dei travestiti degli anni ’60. Le immagini, pubblicate nel 1972, hanno suscitato scalpore e hanno segnato le ricerche fotografiche di molti artisti internazionali.
In mostra non solo fotografie in bianco e nero, ma anche a colori, e la serie inedita “erotismo e autoritarismo a Staglieno” in cui il famoso cimitero genovese si trasforma sotto l’obbiettivo della fotografa in un ritratto della società borghese ottocentesca e dell’erotismo associato ai monumenti funebri. Genova emerge nelle sue sfaccettature inaspettate, col racconto del mondo del lavoro nelle famose immagini di Genova porto e dell’Italsider ma anche quelle, in parte inedite, dell’Anagrafe e degli aspetti della vita culturale e sociale della città.
Chi è Lisetta Carmi?
Se qualcuno non la conoscesse, Lisetta Carmi nasce a Genova il 15 febbraio 1924, in un’agiata famiglia ebrea della media borghesia. A causa delle leggi razziali è costretta nel 1938 ad abbandonare la scuola e a rifugiarsi con la famiglia in Svizzera. Nel 1945, al termine della guerra, torna in Italia e si diploma al conservatorio di Milano.
Negli anni seguenti tiene una serie di concerti in Germania, Svizzera, Italia e Israele. Nel 1960 interrompe la carriera concertistica e si avvicina in modo casuale alla fotografia trasformandola in una vera e propria professione. Dopo aver realizzato nel 1964 un’ampia indagine nel porto di Genova, diventata poi una mostra itinerante, continua un reportage sulla Sardegna iniziato nel 1962 e che terminerà negli anni Settanta. Nel 1971 compra un trullo in Puglia, a Cisternino.
Il 12 marzo 1976 conosce a Jaipur, in India, Babaji Herakhan Baba, il Mahavatar dell’Himalaya, incontro che trasformerà radicalmente la sua vita. Negli anni realizza una serie di ritratti di artisti e personalità del mondo della cultura del tempo tra cui Judith Malina, Joris Ivens, Charles Aznavour, Edoardo Sanguineti, Leonardo Sciascia, Lucio Fontana, César, Carmelo Bene, Luigi Nono, Luigi Dallapiccola, Claudio Abbado, Jacques Lacan e Ezra Pound, di cui si ricordano i celebri scatti realizzati nel 1966 presso l’abitazione del poeta sulle alture di Zoagli in Liguria. Lisetta Carmi muore, o come avrebbe detto lei, abbandona il suo corpo terreno, il 5 luglio 2022 a Cisternino.