A occhi aperti. Mario Calabresi a Libri Come

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ROMA. Sabato 15 marzo alle 19, nello spazio Risonanze dell’auditorium Parco della Musica, Mario Calabresi parteciperà a Libri Come per presentare A occhi aperti (Contrasto). Il giornalista dialogherà con Giovanni De Mauro (direttore di Internazionale) e Angelo Rinaldi (vicedirettore di Repubblica). La presentazione del libro sarà un’occasione per raccontare il suo incontro con dieci tra i più grandi nomi della fotografia internazionale: Paul Fusco, Joseph Koudelka, Gabriele Basilico, Steve McCurry, Abbas, Sebastião Salgado, Paolo Pellegrin, Elliot Erwitt, Alex Webb e Don McCullin.

 

CALABRESI LIBRI COME

 

 

Un viaggio nella storia attraverso le immagini e le parole dei testimoni che hanno immortalato e vissuto alcuni dei momenti più intensi e drammatici del nostro passato. All’Auditorium si parlerà di giornalismo e fotografia perché, come afferma Calabresi stesso, “questo non è un libro sulla fotografia ma sul giornalismo, sull’essenza del giornalismo: andare a vedere, capire e testimoniare.”

Negli ultimi cinque anni Mario Calabresi ha raccolto una serie di interviste ai più grandi fotografi della scena internazionale. Il risultato dei suoi incontri è il volume che si presenterà a Roma il 15 marzo. Con una prosa coinvolgente in grado di restituire la forza e le emozioni dei protagonisti, l’autore porta il lettore in un viaggio affascinante nel tempo, offrendogli contemporaneamente una prospettiva incredibilmente privilegiata: gli occhi di fotoreporter che hanno creato la comune memoria storica. Ecco allora Paul Fusco che racconta i funerali di Bob Kennedy o Josef Koudelka che descrive i primi istanti dell’ingresso dei carri armati a Praga. E poi ancora Steve McCurry, Don McCullin, Elliott Erwitt, Alex Webb, Gabriele Basilico, Abbas, Paolo Pellegrin e Sebastião Salgado.

“Cosa potremmo sapere, cosa potremmo immaginare, cosa potremmo ricordare dell’invasione sovietica di Praga se non ci fossero, stampate nei nostri occhi, le immagini di un ‘anonimo fotografo praghese’, che si scoprì poi chiamarsi Josef Koudelka? Quanta giustizia hanno fatto quelle foto, capaci di raccontare al mondo la freschezza e l’idealismo di una primavera di libertà. Ci sono fatti, pezzi di storia, che esistono solo perché c’è una fotografia che li racconta. Un’immagine talmente forte da riuscire a muovere sensibilità e coscienze pubbliche. Penso al giovane Sebastião Salgado che nel 1984 si presenta alla redazione del quotidiano francese Liberation con i suoi scatti in bianco e nero che denunciano gli effetti della carestia in Sahel, un racconto sconvolgente nella sua forza, che obbliga l’Occidente a fermarsi e impone di non voltare la testa dall’altra parte. Salgado apre gli occhi al mondo e tornerà a farlo due anni dopo, rivelando l’immenso formicaio umano di una miniera d’oro a cielo aperto brasiliana, dove la vita e la fatica umana non hanno alcun valore. Queste foto, che hanno plasmato il nostro immaginario collettivo, mi hanno spinto ad andare a cercare i loro autori, per farmi raccontare il momento in cui hanno incontrato la Storia e hanno saputo riconoscerla.” Mario Calabresi

 

 Mario Calabresi , 43 anni,  è direttore de La Stampa dal 2009. Assunto all’Ansa nel ’96, passa poi a La Repubblica e quindi al quotidiano torinese, per il quale segue gli attentati dell’11 settembre. Nel 2002 torna a la Repubblica e dal 2007 è corrispondente da New York, dove segue tutta la campagna presidenziale di Barak Obama. Si è aggiudicato diversi premi giornalistici fra cui il premio Angelo Rizzoli (2002), il Premiolino (2007), il premio Ischia (2009),  “E’ giornalismo” (2011) e il premio Saint Vincent (2011). Nel 2011 ha condotto su Rai 3 “Hotel Patria “.  È autore di tre libri per Mondadori, tutti a lungo in cima alle classifiche dei più venduti: “Spingendo la notte più in là. Storia della mia famiglia e di altre vittime del terrorismo” (2007) che è stato tradotto In inglese, francese e tedesco) , “La fortuna non esiste” (2009) e “Cosa tiene accese le stelle” (2011). Nel 2013 pubblica per Contrasto “A occhi aperti” , una raccolta di sue interviste a dieci grandi fotografi di questo secolo.

 

 

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