ago panini mostra a milano
Ago Panini

MILANO. Ago Panini è un regista, musicista, pubblicitario e scrittore. E adesso anche fotografo con l’opera “Backies” in mostra dal 21 maggio all’11 giugno da Amy D. Arte Spazio.

“Backies” guarda all’uomo e all’altro volto della luna, quello opposto al mondo smile, smart e friendly di un quotidiano più o meno verosimile. Se il viso è l’arma mediatica del selfie, il foglio bianco sul quale si compone il mosaico di un linguaggio non verbale sempre ammiccante, divertente e teatrale, il backie documenta chi, di spalle è colto nel guardare il mondo che si apre ai suoi occhi; chi, assorbito dallo spazio, ritrova nell’atto del vedere il tentativo di mettere in luce, come significato, il proprio rapporto con il mondo.

 

La posizione di spalle del soggetto, colto in solitudine, coinvolge l’osservatore, divenuto co-protagonista e viaggiatore, e lo proietta nella stessa meditazione. E’ un ponte gettato, quello prodotto dall’autore, tra lo spettatore reale, il soggetto fotografato e il paesaggio rivelato.

 

Ago Panini
Ago Panini

 

Divenuto il nuovo lemma della lingua italiana, il selfie è un fenomeno di moda che accompagna la giornata di grandi e piccoli, di capi di governo e first lady, di compassati prelati e divi del rock, di banchieri in doppio petto e star del cinema. Il rischio, per chi, negandosi, non si professa in un atto partecipativo, è l’etichetta del dissociato, del disadattato, del deviante (rispetto alle mode e alle nuove socialità).

Esasperato nella pratica, compulsivo e ossessivo nel consumo, il selfie è assunto a simbolo dei tempi, a cartina tornasole di una società ipercomunicativa, sempre in movimento, votata alla rincorsa di rinnovate formule espressive e linguistiche-sempre facili e divertenti. Parte di un rituale globalizzante che coinvolge tutti e in ogni momento, privato o intimo che sia –basta una breve ricerca e si scoprono anche quelli con il caro estinto-, esso assurge a prova, testimonianza, appartenenza, certificazione: io esisto.

 

Print