MILANO. In occasione Photofestival 2016, La Casa di Vetro ospiterà la mostra “Nicola Ughi. Sedicinoni – La realtà in formato cinetelevisivo”, curata da Alessandro Luigi Perna e organizzata da Eff&Ci Facciamo Cose.
Esposta una selezione di circa 30 fotografie in grande formato di Nicola Ughi accompagnate ciascuna dalle poesie di Matteo Pelliti, poeta e autore che ha collaborato tra gli altri con Simone Cristicchi e Moni Ovadia per una mostra che proietta davanti ai nostri occhi la realtà in una prospettiva particolare: quella del formato cinetelevisivo, un taglio delle immagini che fa parte del nostro immaginario iconografico collettivo contemporaneo.
A spiegare la sua scelta stilistica è lo stesso autore: “Ho sempre voluto tagliare alcune delle mie foto – spiega – in un formato che viene usato solo in genere per il video: il 16/9. È il formato panoramico del cinema e della televisione. Una suggestione visiva che in qualche modo trasfigura geometricamente lo spettacolo del mondo”. Nicola Ughi con le sue opere, tratte dai suoi lavori sul paesaggio naturale e urbano, sia di ricerca personale che commerciali, approfondisce la sua ricerca sulla visione umana e invita a riflettere sulla rappresentazione iconografica della realtà che passa attraverso la fotografia, la televisione e il cinema e sulla commistione possibile tra le tre arti contemporanee sorelle che si nutrono primariamente di immagini per narrare la realtà che ci circonda.
Boccadarno – febbraio 2014 / rientro all’ora blu. Una notte ho sposato una sirena,
e nessuno mi credeva ma era lei
che muoveva il mio sorriso al ritorno…
Pisa – gennaio 2014 / riflessi di capodanno. Abbiamo imbottigliato il fiume
della dimenticanza e addomesticato
i figli di Ipnos, il sonno, in gocce
sonanti che donano riposo,
con sguardo liquido di ansiolitici
all’alba di un anno nuovo.
Polignano a Mare (BA) – leggo il giornale / maggio 2014. Nessuno mi aspettava più,
libero di fermarmi qui a misurare
la personale preghiera quotidiana
che dista poche pagine
dai risultati sportivi ai necrologi,
piccoli romanzi in corpo 9.
Marina di Pisa – Fratello mare, sorella onda / maggio 2014. Preghiera in atomi d’ossigeno e d’idrogeno,
l’infinitamente piccolo che scava la pietra
è la fiducia che tiene insieme, particella
su particella, intero
il Creato.
Dusseldorf (D) – Reno in piena / febbraio 2016-04-22.
“I vicoli e calli ove non potevo entrare, vedendoli solo dall’alto al passaggio, sono larghi dai
venticinque ai trenta centimetri” (Jonathan Swift, I viaggi di Gulliver)
Noi stessi miniature di civiltà
che potrebbero essere migliori,
ci osserviamo sospettosi
come da una riva estranea,
nascosti in finestre mute
aspettiamo di vedere passare,
credendolo nemico, un noi straniero.
Dusseldorf (D) – lungoreno notturno / febbraio 2016.
Eppure esiste ancora un punto in cui
il “modo odierno” ascolti le ragioni
dell’erba, dell’acqua, del vento?
È il punto in cui trovano equilibrio
ciò che da sempre scorre
con ciò che non sta mai fermo.
Bruxelles – la nouvelle Europe / giugno 2013. Che questo recinto alla fine esploda,
o che ci sia ancora speranza lo vedrai
dalla torsione di un collo e da una ruota
in equilibrio sull’onda, dal rassegnato vuoto
che non a tutti loro sarà assegnato.
Paris – Roubaix (F) – spettatori / aprile 2014. I velocisti sfideranno ancora la pianura
con la solidarietà di un arco fatto a ventaglio.
E noi saremo lì, a urlare forte controvento.
Palermo – Foro Italico: tramontango / marzo 2016-04-22. Il tempo dispari dei passi ci ha unito per strada
guidati dal ritmo, dal vento, dal suono
di scarpe che s’incontrano per nostalgie infinite,
dove le gambe stanche parlano
al posto di bocche silenziose e occhi che scelgono.
Lungomare di Aspra – Bagheria (PA): contemplazione / marzo 2016. Alla rosa dei venti aggiungemmo
nuove direzioni del silenzio: un cenno
col mento, uno di sopracciglia,
uno con l’indice a segnare la rotta segreta
di una piccola confessione.
Figueira da Foz (P) – Aluga-se / marzo 2016-04-22. Cosa dici?
– Niente.
– Scusa, mi sembrava di averti sentito scricchiolare.
– No.
– Ah.
– Forse…
– Sì?
– No, niente.
Espinho (P) – oceano, coppie e gabbiano solitario / marzo 2016. In equilibrio, una bilancia piantata nel cielo
misura la forza di gravità dei sogni,
delle parole, delle piume, del sale, dei passi
sbagliati e di quelli indovinati. Quanti affanni
inutili portate, voi uomini!
Espinho (P) – pescatore / marzo 2016-04-22. Tre, uno, uno
due, uno, uno,
alfabeto di numeri e linee
retiniche, reti da pesca
per l’iride.
Baarle Nassau (NL) – tra Hopper e Magritte / Agosto 2013. La vita, senza istruzioni per l’uso,
ogni tanto s’incanta a spiare gli altri
vivere, quando la luce gialla abbassa
il focolare a stanza, rifugio.
Marina di Pisa – Libecciata di Ferragosto / agosto 2014. Qualcuno ha scavato un disegno,
due linee sul mare, una mappa,
la linea di costa che muta nel tempo
come una faccia che cede
alla tentazione di non invecchiare,
e si ferma ad aspettare
sempre nuove affioranti verità.
Bari – Militi a San Nicola / maggio 2014. Ognuno ha promesso qualcosa
che poi non potrà mantenere,
giurando sull’alba che arriva
per prima, con luce di seta.
Acquario di Genova (GE) – la vasca dei delfini / marzo 2014. Non pensare di saper usare meglio
il tuo pensare, perché noi evitiamo
ogni guerra con un fischio soltanto.
Chissà se la libertà
sia dal vetro
di qua, o di là.
Serie
Genets (F) – vacanzieri – agosto 2012. Distratti dal tempo passato a invecchiare,
guardiamo le pietre scavate dal mare
col fastidio indolente del verificare
che tutto questo mondo ci sopravvivrà.
Massaciuccoli, piena del lago / marzo 2009. A chi parla questo codice di linee mute
piantate nell’anice? Indivisibili, infissi,
indicibili spazi per voi, umani,
ormai troppo impazienti per capire
il nostro linguaggio.
Bocca d’Arno (PI) – Ora blu / Novembre 2011. …e la festa silenziosa che trovammo
era fatta poi di sguardi e di respiri
misurati dall’arrivo del tramonto,
quando il mare sposa il fiume
e si riposa.
Massaciuccoli – alba / Febbraio 2009. La nascita ti ha obbligato
a mescolare il sonno degli occhi
con l’acqua dolce della terra
che ti ha generato. Per questo da lì
non saprai allontanarti mai abbastanza.
Saltria – Alpe di Siusi (BZ) – la chiesetta del rifugio Zallinger / Luglio 2011. Se quando ascolti con molta attenzionetrovi solo un fruscio a risponderealle tue domande, non escludereche proprio quello e quello soltantosia la voce di un Dio.
Castelrotto (BZ) – spot di luce nel bosco / Luglio 2011. La loro saggezza sconfinata,
si è composta prima che la parola
venisse al mondo, e il numero
che si fa schiera ci meraviglia
in una scoperta semplice e inimmaginata:
ci son più alberi che stelle.
Le Mont St.Michel (F) – vista verso terra – agosto 2012.
Su questa pioggia orizzontale
non sai dove posare gli occhi, allora
li lasci trascinare via, a riva
dal cavallo a galoppo d’acqua
che prima arriva e poi se ne va.
Alpe di Siusi (BZ) – Sassolungo e Sassopiatto, con baite / Luglio 2013.
Spezzare il pane, raccogliere l’acqua, piegare il fieno,
lo vedi com’è finto il tempo-freccia della modernità?
Piegare il fieno, raccogliere l’acqua, spezzare il pane,
il cerchio che ci guida sotto il sole.
Civita Castellana (VT), gregge / luglio 2007. La luna non ha mai risposto
a quella famosa intervista
e a noi molto ancora resta
da sapere di questo
transitare lento e mortale.
“Più felice sarei, dolce mia greggia,
Più felice sarei, candida luna.”
Tirrenia (PI) – orizzonte / settembre 2012.
Ti dico che puoi partire,
ti dico che puoi tornare,
ti dico che sta alla vita
l’elenco infinito delle possibilità.
Stia in Casentino (AR) – faggeta / ottobre 2014. Ho sognato un città, ero sdraiato per strada
e contavo i lampioni poi, aperti gli occhi,
ho visto migliaia di rami e ho avuto paura
di perdermi dentro una fiaba.
Plan de Corones (BZ) – a piste chiuse / Febbraio 2015. La grande vittoria dell’uomo
non fu il fuoco rubato da Prometeo
ma la sconfitta dell’attrito.
In ogni meccanismo levigato
d’ingranaggi e sfere si rovescia
l’anatema dell’Eden perduto:
“Lavorerai con fatica!”
Londra – The Shard / marzo 2014.
Nicola Ughi. Specializzato in fotografia sportiva (equitazione, ciclismo, automobilismo), di reportage, industriale, paesaggio e nel ritratto ambientato, Ughi ha tra i suoi clienti aziende private, istituzioni pubbliche e case editrici. All’attivo ha anche un lungo elenco di premi conquistati, libri pubblicati e mostre circolate in Italia e in Europa. Vince, solo per citare gli ultimi successi, nel 2011 il primo premio del concorso internazionale “Obiettivo Agricoltura” della sezione “Il lavoro nei campi ed i suoi frutti” promosso dal Ministero dell’Agricoltura, nel marzo 2013 si aggiudica un Nikon FIOF Gold Award e il secondo premio della categoria “storie”, nel settembre 2013 riceve 7 menzioni d’onore e vince il secondo posto nella categoria Portraits degli International Photography Awards con un’immagine di Andrea Bocelli, e nell’autunno 2014 riceve altre 7 menzioni d’onore sempre agli International Photography Awards. Confermano le sue qualità di fotografo internazionale le 6 menzioni d’onore che gli riserva ancora nel 2015 il concorso International Photography Award e il terzo posto nella categoria Personality che si aggiudica ai Moscow International Foto Awards dello stesso anno. Tre i libri pubblicati: “San Rossore, Reportage da un ippodromo” nel 2007 e “Terra di Giacomo Puccini” nel 2009 con la Pacini Editore, “Tra foce e pineta” nel 2012 con l’editore ETS, libro fotografico con cui si aggiudica un premio “Il Delfino” nel settembre 2013. Nel corso degli anni espone sue mostre a Lucca, Milano, Bruxelles, Barcellona, tanto per citare le città più importanti. È stato inoltre fotografo ufficiale della F2 Italian Trophy edizione 2014 e 2015. Entrato tra le fila di Mondadori Portfolio nel 2015, è diventato il fotografo di riferimento in Toscana della casa editrice di Segrate. Infine nell’autunno 2014 Nicola Ughi è diventato blogger dell’Huffington Post edizione italiana.