TORINO. In occasione del primo anniversario della scomparsa di Sergio Magni, personaggio chiave della fotografia amatoriale italiana, la FIAF – Federazione Italiana Associazioni Fotografiche presenta una mostra fotografica itinerante. La prima tappa è attualmente a Torino.

 

Sergio Magni
Sergio Magni

 

La Fiaf e il Circolo Fotografico Milanese, di cui Sergio è stato socio per tanti anni, hanno indagato il suo archivio e digitalizzato le sue opere, con lo scopo di realizzare una documentazione dedicata alla sua attività fotografica. Il progetto ha lo scopo di promuovere le opere ma anche di offrire un prezioso contributo alla conoscenza della sua interessante figura di fotografo e studioso.

Nella mostra, così come nella monografia realizzata in suo onore, l’attenzione è posta sul suo ruolo di fotografo. Cresciuto fotograficamente nella Milano degli anni ’60, Magni è stato influenzato da una corrente importante dell’ambiente fotografico milanese che volgeva la sua attenzione alla documentazione dell’Italia e di Milano in particolare. Le sue non sono immagini realizzate alla ricerca del “bello fotografico” ma scattate per divenire testimonianza di un fatto reale e autentico.

 

Sergio Magni
Sergio Magni

 

Magni ha girato l’Italia cercando di focalizzare l’attenzione dei fotografi sull’importanza della lettura dell’immagine e su un modo consapevole di osservarla e realizzarla. Affascinato dalle teorie sulla fotografia e sulla “lettura strutturale dell’immagine”, Magni decide di rielaborarle e di renderle fruibili ad un vasto pubblico, presentandole in forma essenziale e discorsiva.

Nascono così le sue “lezioni” (anche se non amava definirle tali) sulla lettura dell’immagine e in un secondo tempo sulla valutazione della stessa. Il grande successo di queste sue serate presso i circoli fotografici è dovuto alla sua capacità di divulgatore attentissimo al significato dei termini utilizzati, che amava definire in modo semplice e preciso e dalla logica stringente con cui riusciva a concatenare le idee. Magni riusciva a stimolare l’attenzione del pubblico anche quando introduceva concetti non facili di linguistica e comunicazione utilizzando un linguaggio scorrevole e spesso ironico.

 

Sergio Magni
Sergio Magni

 

I lavori di Magni sono divisi per temi: le sue opere vedono come protagonista Milano, una metropoli in cambiamento, colma di contraddizioni e proprio per questo degna di essere fissata dai suoi scatti per offrirne futura memoria. Un’altra tematica affrontata dal fotografo è quella del primo maggio, dove accanto alle foto ”ufficiali” dei comizi e dei cortei convivono scorci significativi della gente che partecipa alle manifestazioni. In mostra e nel libro è presente anche un servizio sui luoghi e la gente di New York realizzato nel 1972.

 

 

“L’importanza della fotografia come testimonianza del reale è una costante che ha sempre accompagnato il pensiero di Magni, al punto che quando la possibilità offerta dal digitale di una facile e pesante post‐produzione si è introdotta nel mondo della fotografia, Sergio Magni è stato un paladino contro la manipolazione dell’immagine, soprattutto di quella documentale. – ha commentato Claudio Pastrone, direttore del Centro Italiano della Fotografia d’Autore – Per ricordare tutte le sue peculiarità e il suo essere fotografo, insieme agli amici del Circolo Fotografico Milanese, di cui Sergio è stato socio per tanti anni, noi della FIAF abbiamo indagato il suo l’archivio e digitalizzato le sue opere. Abbiamo inoltre promosso la pubblicazione di una monografia dedicata alla sua attività fotografica che permetterà di promuovere la sua opera presso altri circoli fotografici FIAF e speriamo diventerà un prezioso contributo alla conoscenza della sua figura di fotografo e studioso.”

 

Sergio Magni 

Dove: Galleria Fiaf, via Pietro Santarosa 7/A, Torino

Quando: Fino a venerdì 7 ottobre 2016

Orari: 9,30-12,30 e 14,30-17,00 dal lunedì al giovedì – venerdì 9,30-12,30

Info: tel: 011.562.9479

Per maggiori informazioni sulla disponibilità della mostra: claudio.pastrone@fiaf.net (tel. 335 277 572)