La vita dei rifugiati siriani in Libano negli scatti del Premio Pulitzer Lorenzo Tugnoli e di Diego Ibarra Sánchez. E’ questa la mostra ‘Traces of Lightsalla Triennale di Milano dal 2 al 4 maggio.

Una mostra fotografica, curata da Leonardo Brogioni, organizzata dal Festival dei Diritti Umani in collaborazione con WeWorld Onlus – un’organizzazione italiana indipendente che lavora in 29 Paesi – compresa l’Italia – che ha l’obiettivo di promuovere l’impatto dei progetti di Cooperazione allo Sviluppo e Aiuto Umanitario.

Se Lorenzo Tugnoli riflette sulla vita quotidiana in un quartiere popolare di Beirut, Naba’a, che negli anni è stato testimone di flussi migratori, non solo dalla Siria, Diego Ibarra Sánchez ricerca la luce e le tenebre nella vita dei rifugiati siriani che lottano per la dignità nonostante le difficili condizioni in cui vivono.

La mostra darà la possibilità ai visitatori di conoscere alcuni dei progetti realizzati in Libano da WeWorld Onlus a sostegno dei rifugiati siriani e della popolazione libanese.

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Diego Ibarra Sánchez_Labweh, Governatorato di Baalbek-Hermel

Gli scatti di Tugnoli per raccontare la crisi dei rifugiati siriani in Libano

Per la prima volta in Italia, gli scatti di Lorenzo Tugnoli (The Washington Post) e Diego Ibarra Sánchez (The New York Times) cercano di raccontare la crisi dei rifugiati siriani in Libano. Se Lorenzo Tugnoli, che ha appena vinto il Premio Pulitzer per la fotografia, riflette sulla vita quotidiana in un quartiere popolare di Beirut, Naba’a, che negli anni è stato testimone di flussi migratori, non solo dalla Siria, Diego Ibarra Sánchez ricerca la luce e le tenebre nella vita dei rifugiati siriani che lottano per la dignità nonostante le difficili condizioni in cui vivono.

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Lorenzo Tugnoli, Masharih al-Qaa, Valle della Bekaa settentrionale

Con questa mostra WeWorld Onlus vuole gettare uno ‘sprazzo di luce’ sulle vite e le storie di donne, uomini e bambini che vivono nei campi informali nella valle della Bekaa, in Libano.

Per noi queste persone non sono solo beneficiari, ognuno di loro rappresenta un incontro speciale, fatto di empatia e rispetto” dichiara Marco Chiesara, Presidente di WeWorld.

Sia nelle attività per garantire l’accesso all’acqua, sia in quelle legate al supporto verso le persone con disabilità e quelle più vulnerabili, WeWorld è determinata a incoraggiare la resilienza e garantire la dignità di tutti.


Gli operatori umanitari – continua Chiesara – utilizzano quotidianamente molti acronimi, come WASH, ITS; parole che rendono a volte astratto il loro lavoro. Dietro queste parole, però, si nascondono una moltitudine di differenze e tante storie di coraggio, lotta e resilienza. I rifugiati siriani in fuga dal conflitto portano con sé storie personali che spesso rimangono nascoste dietro numeri e parole astratte. Le foto raccolte in questa mostra cercano di riportarle in primo piano”.

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Lorenzo Tugnoli, Hermel, valle della Bekaa settentrionale

Una mostra per conoscere i progetti di WeWorld

La mostra darà la possibilità ai visitatori di conoscere alcuni dei progetti realizzati in Libano da WeWorld a sostegno dei rifugiati siriani e della popolazione libanese.

In particolare si lavora per garantire acqua e servizi igienico-sanitari, accoglienza, istruzione e diritti a chi fugge dalla guerra. Gli interventi mirano inoltre a migliorare l’accessibilità ai servizi per le persone con disabilità e l’inclusione sociale in un territorio che ospita oltre un milione di rifugiati, con l’obiettivo di assicurare condizioni di convivenza pacifica.

Gli operatori sul campo, infatti, si avvalgono della Protezione Integrata, approccio volto a studiare e applicare misure di sostegno diverse per ogni tipo di vulnerabilità attraverso il coinvolgimento della comunità ospitata e di quella ospitante.

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Diego Ibarra Sánchez Qasr, Governatorato di Baalbek-Hermel

I programmi WeWorld sono finanziati da ECHO (Direzione generale per la protezione civile e gli aiuti umanitari dell’Unione Europea), dal MADAD (Fondo Fiduciario Europeo in risposta alla crisi siriana), dal LHF (Fondo Umanitario Libanese delle Nazioni Unite), da UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni per i Rifugiati), da AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) e da finanziatori regionali come la Provincia Autonoma di Bolzano.

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Diego Ibarra Sánchez Akkar, Libano settentrionale

Il festival dei Diritti Umani

La mostra fa parte delle iniziative del festival dei Diritti Umani, che si terrà dal 2 all’11 maggio in quattro città italiane: Milano (2-4 maggio), Bologna (7 maggio), Firenze (8 maggio), Roma (11 maggio).

Il festival è organizzato con il patrocinio di UNHCR – Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Città metropolitana di Milano, Comune di Milano, Regione Lazio, Comune di Bologna, Regione Toscana, Amnesty International Italia, Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Il tema della quarta edizione è “Guerre e Pace”.