Bitume Photofest porta le fotografie Carlo Garzia a Lecce. Si tratta di un corpus di immagini per la prima volta selezionate dal grande archivio dell’autore che abiteranno gli spazi del Castello Carlo V.
La mostra di Carlo Garzia a Lecce
Classe 1944, Garzia si laurea in Lingua e Civiltà Francese e dedica grande parte della vita alla fotografia. Mosso da interessi di antropologia visiva, ispirati dalla ricerca di autori come Lombardi-Satriani ed Ernesto De Martino e in generale dallo strutturalismo, orienta poi la sua ricerca verso l’analisi dell’habitat, soprattutto del Mezzogiorno d’Italia, e l’immagine delle città (oltre la Puglia, Parigi, Barcellona, Budapest, Roma, Berlino, Stati Uniti).
Unisce l’attività di docente di francese alla ricerca fotografica, ai viaggi e all’attività di curatela, fondando spazi culturali per cui cura numerose mostre d’autore, tutte mirate a ridefinire anche teoricamente una nuova idea visiva del paesaggio pugliese e dell’area mediterranea in generale.
Sue fotografie fanno parte di collezioni pubbliche e private, in particolare si possono trovare al Museo della Fotografia Italiana di Villa Ghirlanda di Milano, al Museo Etnografico Nazionale di Roma, al MAXXI di Roma, al MUFOCO Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo e alla Biblioteca Provinciale De Gemmis di Bari.
La mostra leccese, dal titolo “Ce qu’il reste”, è una sintesi del percorso del fotografo.
Un viaggio nella fotografia di Garzia
“La mostra è una sintesi di un percorso che parte dai miei inizi fino alle fotografie più recenti.
Per quanto riguarda la scelta del titolo “Ce qu’il reste”, come spesso avviene mi sono affidato al caso, ho preso uno dei miei libri e ho aperto una pagina casualmente, quello che è venuto fuori è stato un verso della poetessa polacca Szymborska che io amo molto.
Questo verso mi ha ricondotto in un gioco di ricordi e immagini ad uno dei miei primissimi viaggi a Parigi, quando una cosa che mi impressionò molto e che inconsciamente ritorna spesso fu il quadro di Delacroix che mostra la morte del Re Sardanapalo, che è di una crudeltà incredibile.
Crudele perché secondo la storia il tiranno accortosi della sua imminente fine decide di eliminare tutto ciò che era legato a lui e tra le eredità figuravano anche le bellissime donne del suo harem che nella rappresentazione vengono letteralmente scannate sul suo letto.
In quel caso lui decide di non lasciare nulla ma nel gioco di rimandi che si è creato nella mia testa si è trattato di trovare la dialettica tra i due antipodi, l’umana ambizione di lasciare qualcosa e il desiderio di chiudere tutto in un silenzio universale.” (Carlo Garzia)
La mostra online
In programma anche una speciale mostra virtuale, fruibile attraverso QR code installato su pannelli che si potranno incontrare nel Parco urbano del Galateo a Lecce, con contributi sul tema da parte di giovani artisti contemporanei.
L’evento è curato dal festival Bitume Photofest, ideato e curato dal 2014 dal collettivo Positivo Diretto. Ha previsto nei mesi di novembre e dicembre anche tutta una serie di incontri collaterali. L’iniziativa fa parte di COPY/PAST* , un evento che riflette sul concetto di passato e sul modo in cui gli artisti contemporanei al passato attingano o si ispirino.
Carlo Garzia, Ce qu’il reste | |
Dove | Castello Carlo V, via XXV Luglio, Lecce |
Quando | fino al 20 gennaio 2022 |
Orari | Tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20 |
Ingresso | 5 euro intero; 3 euro ridotto |
Info | 0832.246517 |