Fino all’11 marzo, studiofaganel di Gorizia ospita la mostra Sclavanie di Davide Degano.
Sclavanie: la mostra di Davide Degano
L’esposizione fotografica, a cura di Sara Occhipinti, Marco Faganel e in collaborazione con Penisola Edizioni, è il prodotto del progetto-libro dell’artista visuale Davide Degano.
Il filo rosso dell’allestimento è l’indagine visiva realizzata nell’area montana di demarcazione tra Italia e Slovenia da cui Degano proviene.
In questo progetto ha voluto approfondire le sue origini attraverso l’uso del termine sclavanie, che riporta ad un significato antropologico delle prime popolazioni che si insediarono in questi luoghi.
La configurazione linguistica del Friuli Venezia Giulia ha delle connotazioni peculiari. È territorio di confine, prima di tutto, di un crocevia di passaggio per la sua ubicazione geografica. L’unicità di questa popolazione è dovuta certamente alla contaminazione tra lingua, cultura e società, costruite tra Europa orientale e versante germanico. Infatti, il Friuli Venezia Giulia è l’unica regione in Europa dove vengono ancora parlate e salvaguardate ben quattro lingue ufficiali nel medesimo territorio: italiano, sloveno, friulano e tedesco.
I mutamenti del tempo hanno, tuttavia, fatto il loro corso e al giorno d’oggi la semantica di sclavanie si è completamente capovolta. L’elaborazione linguistica è stata assorbita dalla lingua friulana per andare a significare, in maniera sprezzante, le persone che risiedono in maggioranza nelle zone montane di confine e che custodiscono le loro radici slave.
La lettura di Degano sul territorio
La visione fotografica di Degano è una lettura in termini antropologici-etnografici che ha portato a galla una questione contemporanea e molto ben sentita anche nei suoi luoghi: l’emigrazione e lo svuotamento dei piccoli borghi alpestri. Questi eventi di non poco conto, sono debilitazione della trasmissione orale e la testimonianza del passato, radice di antichi folclori. La denuncia in immagini è una richiesta di soccorso e la configurazione di una strategia istituzionale per capovolgere la tendenza e richiamare i residenti ad un ‘ritorno al borgo’.
Davide Degano, con le sue fotografie, ha voluto rappresentare non solo la criticità dei tempi, ma riconsiderare il vivere in loco come cuore pulsante di una memoria che, tramandata, è identità di un luogo che appartiene alla vita. Un progetto allestitivo ed editoriale, un pretesto per ripensare ai valori dell’uomo nel suo abitare e rispondere ad alcuni interrogativi come: “Che opportunità offrono questi territori? A quali vocazioni rispondono? Come possono competere nelle trame del globalismo metropolitano?”.
Un disegno territoriale friulano proposto nella città di Gorizia, che rimette al centro la comunità come luogo dignitoso e autentico, tra trasformazione continua – nel degrado e nel rischio di estinzione – e speranza nella riscoperta.
Una generazione visiva come occasione di rigenerazione territoriale, in cui la qualità di vita è serena riconoscenza di un benessere individuale, oltre che collettivo, meglio che in altri concetti e territori di vita. Un confronto dei luoghi d’origine, tra contraddizione e incanto nostalgico.
Chi è Davide Degano?
La fotografia di Degano si concentra sulla narrazione e su progetti a lungo termine. Degano utilizza il mezzo fotografico come strumento con cui esplorare e riflettere su questioni contemporanee legate all’esperienza personale. Ispirato dal concetto e dall’importanza del ‘locale’, il fotografo esplora i temi dell’identità, della memoria, della geografia, del passato e della tradizione, creando connessioni basate sul dialogo tra l’autore e i suoi soggetti. Combinando ritratti, paesaggi, dettagli ambientali e materiale d’archivio, intende raccontare la storia, tra passato e contemporaneo, utilizzando un approccio interdisciplinare.
Degano ha conseguito il diploma presso la Royal Academy of Art (KABK) dell’Aia (Olanda) e ha partecipato a diverse mostre collettive e personali sia a livello nazionale che internazionale. Il suo lavoro è stato pubblicato su diverse piattaforme come Vogue, Urbanautica, British Journal of Photography, ItsNiceThat, The Photographic Journal e Icon Magazine.
Ha recentemente pubblicato con Penisola Edizioni il suo primo libro fotografico, Sclavanie, realizzato in collaborazione con l’Istituto Urbanautica. Vive tra L’Aia e Venezia.
Sclavanie, Davide Degano | |
Dove | Studiofaganel, viale XXIV Maggio 15/c, Gorizia |
Quando | dal 28 gennaio all’11 marzo 2022 |
Orari | da lunedì a venerdì dalle 16 alle 19. Sabato e le mattine su appuntamento |
Ingresso | gratuito |
Info | www.studiofaganel.com |