Un futuro possibile nelle fotografie di Pino Dal Gal

Villa da Porto, a Montorso vicentino, ospita la mostra fotografica Pino Dal. Un futuro possibile. L’esposizione rientra nella rassegna Miti & Mete 2023 organizzata dall’omonima associazione culturale.

Curata da Elisa Spanevello e Domenico Scolari, la mostra presenta 20 opere fotografiche stampate in grande formato del noto fotografo veronese Pino Dal Gal.

Il futuro è il nodo centrale della mostra di Pino da Gal a Vicenza

I futurismi di Dal Gal si presentano come immagini che, da un lato, sono paesaggi surreali dal carattere calamitoso e dall’altro figure che ricordano profili plastici umani tracciati da segni e che rimandano a stati d’animo irrequieti.

Un avvenire dall’orizzonte incerto, eppure non molto differente da ciò che in modo verosimile la realtà fa emergere in particolare dalle notizie dei media, tra tragedie umane e cataclismi meteorologici.

Per quanto la personale interpretazione del fotografo, nei fermi immagine da lui realizzati c’è un intento al “ri-aprirsi al mondo e alla storia” come propone nel testo critico di Enrico Gusella. In effetti, le considerazioni fotografiche di Dal Gal nient’altro sono che la sua percezione sul contemporaneo: oggetti e persone, paesaggi e ambiente che circonda tutte le specie esistenti, i luoghi del quotidiano e le città.

Un sentire estremizzato sì, motivato però da una forte speranza dell’autore perché questi scenari non si concretizzino. Se queste fotografie rappresentano un bivio, difficile da immaginare per chiunque. E il messaggio veicolato è “di un mondo in grado di affrontare una ripresa tesa allo sviluppo di un “futuro” da coltivare e da rispettare in quelle sue primarie risorse e caratteristiche che garantiscono la vita e la sopravvivenza dell’uomo”, come afferma Gusella.

Riflessioni importanti, quelle di Pino Dal Gal, che intendono richiamare e mettere il punto su contenuti quali l’ecosostenibilità, la salvaguardia dell’ambiente, la migrazione da luoghi colpiti da guerre e desertificazione, l’affanno verso futuro. Una mostra, dunque, che si allinea alla prospettiva del fotografo Pino Dal Gal ma che non si allontana, in fondo, dal sentire comune.