Si chiama I luoghi dell’Industria ed è progetto (anche mostra) del fotografo Ivano Adversi che intende, tramite l’uso della fotografia panoramica, mostrare la prima grande trasformazione nel tessuto urbano di Bologna che, da polo industriale fra i primi in Italia, si trasforma in città del terziario.

Dai primi anni ’80 ad oggi le grandi fabbriche come Buton, Sabiem, Gazzoni, Minganti, Moto Morini si sono trasformate, altre hanno chiuso, altre ancora hanno smantellato gli impianti per poi ricostruirli all’estero. Al loro posto sono sorti palazzi, centri commerciali, negozi, o semplicemente sono rimasti i capannoni e il loro senso di abbandono e a volte di degrado.

Un progetto che vuole ricordare, pur senza mostrarlo, l’impegno e le grandi lotte dei lavoratori che nelle fabbriche hanno vissuto molti anni, cercando di migliorarne le condizioni di lavoro e allo stesso tempo di salvare, assieme ad esse, anche il loro lavoro e la loro speranza di sviluppo.

Le fotografie non intendono certo essere un revival nostalgico di un’epoca passata, ma un’indagine fotografica, incompleta e da proseguire, del continuo divenire sociale, economico e urbanistico di Bologna.

 

 

 

[quote_box_center] “Attraverso le immagini dei luoghi dove sorgevano le fabbriche o dove restano, come silenziose testimonianze, i vuoti capannoni con i muri cadenti e le infrastrutture depredate, l’intenzione che ha animato il mio lavoro è semplicemente quella di dare una testimonianza del presente, di come la città si presenta oggi. Sia le grandi costruzioni sorte al posto delle fabbriche, sia gli scheletri dagli interni deserti di stabilimenti abbandonati hanno attirato la mia attenzione e mi hanno stimolato a realizzare questo lavoro”. Ivano Adversi [/quote_box_center].

 

 

 

Tra i suoi scatti ci sono diverse opere da ricordare o di cui bisogna preservare la memoria in futuro.

Due immagini per tutte” spiega Adversi. “Per il passato, i grandi magazzini dell’ex Manifattura Tabacchi, uno dei gioielli dell’architettura industriale degli anni ‘50 realizzati dal famoso architetto Pier Luigi Nervi, con soluzioni innovative e audaci che precorrevano i tempi, pur mantenendo un’elevata funzionalità. Per il presente, la recente Torre Unipol, che svetta nella skyline di Bologna e si protende verso il cielo come un razzo pronto a partire per il futuro“.

Della prima -racconta – ho cercato di cogliere l’aspetto di nobiltà decaduta che aveva suscitato in me, della seconda ho inteso mostrare, con uno scatto in panoramico, tecnica che ho usato per quasi tutto il lavoro, l’ampiezza e la dimensione dell’intervento, inserendolo nel contesto urbano circostante“.

 

 

 

ex Manifattura_Tabacchi
ex Manifattura_Tabacchi

 

Ivano Adversi si occupa di fotografia da diversi anni. È autore di volumi fotografici quali  Destini incerti, Il respiro del fiume, Buonanotte Suonatori, Terre di libertà, I Luoghi dell’Industria. Numerose le mostre, in Italia ed all’estero, realizzate in questi anni, esposte in festival e rassegne fotografiche. Finalista in vari premi come Arte Laguna, National Geographic, Visible White Award, French Digital Tour. Ha collaborato con Pino Ninfa, Claudio Marra, Nino Migliori, Giorgio Celli e altri.