Un sabato mattina di circa due anni fa, passeggiando come faccio spesso lungo le strade del mio paese, Mogoro, con la macchina fotografica in cerca di qualche “istante” da poter fotografare ho notato quello che poi sarebbe diventato uno dei miei soggetti preferiti, Fabio. Un capello in testa, sigaretta in bocca, capelli e barba lunghi e spalle appoggiate ad un muro ad osservare la poca gente che gli passava accanto. Non lo faccio spesso ma un giorno senza indugi mi sono avvicinato chiedendogli se potevo fargli alcuni scatti. Lui rispose senza batter ciglio “perché no” ed ho capito subito che il soggetto sarebbe stato molto interessante da raccontare con la fotografia.

 

E’ così che è nato il progetto ‘Io sono Fabio‘ di Stefano Pia che abbiamo selezionato, tra gli altri, su myphotoportal.com.

Un progetto dedicato a Fabio, “un combattente del quotidiano, alle prese con le sue tasche vuote e con il gelido sistema dell’uomo contemporaneo” che “grazie al suo ingegno ed al rapporto stretto con la natura riesce a trovare sempre scampo, arrangiandosi con ciò che gli offre la terra ed il mare“.

 

 

 

 

 

 

Da quel giorno, racconta Stefano, “piano piano sono riuscito ad instaurare con lui un buon rapporto di amicizia: sono entrato a casa sua, l’ho seguito nei suoi lavori, siamo andati al mare insieme e abbiamo bevuto tante birre al bar riuscendo così a creare un racconto abbastanza definito della sua persona”.

 

 

 

 

Fabio è fuori dagli schemi, non ha telefono né mezzo di trasporto, né lavoro né compagna ma è felice, questa è la cosa che mi ha colpito molto. Come mai, oggi che abbiamo quasi tutto, almeno materialistamente parlando tante persone non sono felici? I nostri genitori non ci hanno fatto mancare niente ma alla fine … sotto sotto manca qualcosa? Così con curiosità, seguendo Fabio ho scoperto come vive e dove trova la sua serenità che sta unicamente nelle cose semplici come scambiare due battute tra amici, farsi una passeggiata in campagna e rientrare con un fascio di legna per riscaldarsi la sera, oppure raccogliere un po’ di frutta selvatica e godersi la giornata, sia che faccia caldo o freddo, rimanendo sé stesso in tutto ed in ogni circostanza. Forse la sua vita è in controtendenza in maniera esagerata ma spero che questo racconto con le sue immagini riesca a far riflettere facendo dare meno peso ai beni materiali ed affidarsi un po’ di più alla bellezza genuina delle cose semplici che possiamo trovare solo dentro di noi e non seguendo falsi miti o le mode dettate da altre menti“.

 

 

 

 

Stefano Pia nasce nel 1978 e vive attualmente a Mogoro. Frequenta il suo primo corso di fotografia nel 2005 ed il suo crescente interesse lo porta in seguito a frequentare vari workshop, sul fotogiornalismo sul paesaggio sul reportage e corsi di approfondimento sulla lettura strutturale dell’immagine. Il reportage sociale è il genere fotografico sul quale si è maggiormente concentrata la sua attenzione. Ha esposto i suoi lavori in mostre personali, in Sardegna e in diverse città italiane. Negli anni 2014 e 2015 la giuria del concorso “Sardegna Reportage” seleziona i suoi lavori tra i migliori e verranno esposti al Museo Man in oncomitanza con le mostre di Robert Capa e di Vivian Maier . Sue immagini sono state pubblicate da diverse riviste e quotidiani nazionali come IN VIAGGIO, BELL’ITALIA, INSIDE MAGAZINE, IL FOTOGRAFO ed IL CORRIERE DELLA SERA. È L’ideatore del Bìfoto (Festival della Fotografia in Sardegna) e dal 2011 insieme al fotografo Vittorio Cannas ne cura l’organizzazione.