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Madonna. La nascita di un’icona

La mostra di madonna a ono arte bologna
© Claudia Stritof

 

Le persone non sanno ancora quanto io sia brava, ma lo scopriranno presto. Nel giro di qualche anno tutti lo sapranno. Ho progettato di diventare una delle star più grandi di questo secolo“, ed effettivamente nel giro di pochi mesi dai suoi esordi come ballerina e attrice, Madonna è riuscita ad affermarsi nell’Olimpo delle icone glamour, celebrata e amata da schiere di fan dagli anni Ottanta fino ad oggi.

Alla Ono Arte Contemporanea di Bologna la mostra MADONNA: The Rise of a Star, ripercorre i primi anni di carriera della cantante italo-americana Madonna Louise Veronica Ciccone, attraverso lo sguardo di tre celebri fotografi: Peter Cunningham, George DuBose, e Deborah Feingold.

Madonna è una diva pop che ha fatto del proprio corpo un oggetto plasmabile, in perenne mutamento, maturando nel tempo un’estetica camaleontica diventata poi «un marchio di fabbrica»: donna sexy e aggressiva vestita in bianco con pizzi e merletti nell’album Like a Virgin, cantante country in Music, crocifissa durante il Confessions Tour e vestita da soldato in American Life.

La fortuna vera e propria inizia quando la giovane Madonna incontra Liz Rosenberg, PR della Warner Bros, la quale attraverso un’adeguata promozione pubblicitaria, ha curato i rapporti con i più importanti media e fotografi dell’epoca, facendola conoscere in brevissimo tempo in tutta l’America del nord e successivamente nell’intero globo. Madonna sapeva bene come costruire il proprio look e le proprie performance essendo dotata di una carismatica presenza scenica, peculiarità che senz’altro emerge nel servizio fotografico di George DuBose, realizzato nell’autunno del 1981. Sollecitato dalla Rosenberg, DuBose fotografa la cantante durante uno dei suoi primi concerti all’Uncle Sam di Long Island, in cui la giovane si muove con sicurezza e sensualità.

All’epoca Madonna ha uno stile trasandato ma sempre ben progettato, secondo quelli che erano i dettami modistici di quegli anni che oscillavano tra elementi post-punk con tanto di catenine, borchie, anfibi e maglie strappate ed elementi disco, orecchini a stella, capelli cotonati dai colori sgargianti, salopette e fuseaux dai toni fluo. Ed è così che Madonna si presenta nello studio del fotografo Peter Cunningham nel 1982, vestita con giubbotto di jeans, pantaloni a vita alta, tenuti con due cinture, capelli cotonati e trucco marcato. Anche questa volta è Liz Rosenberg a sollecitare lo shooting con la ragazza del Michigan, ed effettivamente il fotografo canadese rimane piacevolmente stupido dalla giovane Madonna, che da sola si trucca e si veste con cura, cambiandosi con velocità d’abito e facendo corrispondere ad ogni nuovo outfit una diversa sfaccettatura della personalità. La seduta entusiasma i due, tanto che il servizio dallo studio del fotografo prosegue per le strade di Soho, dove Madonna «corre e salta coinvolgendo gli ignari passanti, gioca a nascondino nei vicoli tra le case, si abbassa la zip dei pantaloni sui gradini di una chiesa o finge di essere crocifissa sulla staccionata di un giardinetto».

Nello stesso anno, Madonna incontra anche la fotografa Deborah Feingold, per un servizio commissionato dalla rivista Star Hits, lo shooting si svolge in casa della fotografa che all’epoca utilizzava anche come studio e da questo incontro nascono scatti semplici, ma efficaci, che denotano la carismatica personalità di Madonna. La cantante è sempre stata consapevole della sua eclettica personalità e come ha più volte affermato «credo che essere fedeli a un’immagine sia la tomba della creatività», ed ecco che in lei vivono mille volti e mille anime, che le hanno permesso di diventare l’icona glamour per eccellenza, perché la sua qualità più grande è quella di «essere una donna indipendente che combatte per ciò in cui crede». La mostra patrocinata dal Comune di Bologna, oltre ad esporre gli scatti già citati, presenta in anteprima mondiale una serie di fotografie, del servizio del 1982 che Peter Cunningham pensava di aver smarrito, ma poi riemerse dai suoi archivi.

MADONNA: The Rise of a Star

dove: Ono Arte Contemporanea, via Santa Margherita, 10 – Bologna.

quando: 19 novembre 2015 – 10 gennaio 2016

orari: da martedì a giovedì, ore 10-13 e 15-20. Venerdì e sabato ore 10-13 e 15-21. Chiuso il lunedì.

Infowww.onoarte.com

 

 

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Claudia Stritof (1988, Locri; vive e lavora a Bologna, Italia) ha frequentato il liceo artistico sezione scultura e decorazione plastica e si è laureata in Storia e Tutela dei Beni Artistici dell’Università degli Studi di Firenze (2012) per poi conseguire la laurea magistrale in Arti Visive presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna, specializzazione in Teoria e Pratiche della Fotografia. E’ interessata al giornalismo artistico, alla curatela e in particolare il campo fotografico e ciò che più l’appassiona. Scrive per passione e cerca di farlo per professione, ha all’attivo pubblicazioni per cataloghi di mostre e articoli per riviste online.
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