di Agnese Montanari 

REGGIO EMILIA. Dal 5 al 14 maggio Via Roma, la via più pop e multietnica di Reggio Emilia, ospiterà più di sessanta tra fotografi e artisti in occasione di Fotografia Europea 2017. Inserito nel circuito Off della rassegna internazionale dal tema “Mappe del tempo. Memoria, archivi, futuro”, il festival di Via Roma dal titolo Aiuto foto cancellate per sbaglio ne fa l’eco e il contrappunto scegliendo di rendere omaggio alla sgrammaticata e disperata ricerca di chi si affida a Google per ritrovare le proprie immagini accidentalmente eliminate.

Nel primo articolo dedicato al festival di Via Roma abbiamo parlato di alcune tra le mostre più interessanti dedicate al tema del viaggio, dei confini e delle deportazioni. In questo secondo approfondimento parleremo, invece, di alcune mostre che indagano i temi dell’identità e del suo legame con il territorio.

 

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Sergio Figliolia sarà presente anche quest’anno con la mostra DNA allestita presso la sede CEPU di Via Roma. DNA è un progetto personale ancora in corso riguardante le persone che hanno lasciato un segno nella vita del fotografo. Così come la luce lascia un’impressione sulla pellicola fotografica, le persone che abbiamo incontrato forgiano la nostra identità. La mostra inizia dalla famiglia, il nucleo relazionale con il quale ognuno di noi stringe inevitabilmente rapporti più profondi, e inizia con una fotografia ritrovata di nonna Teresa proseguendo, poi, lungo la catena genealogica passando per la mamma e il papà, il fratello, la sorella, le nipoti e, infine, gli amici.

Nella stessa sede sarà presente anche la mostra del fotografo di moda You Chen dal titolo Grēotan, una parola arcaica dall’accezione molto melanconica. Il progetto vuole rappresentare esattamente questo: la componente triste e nostalgica dei ricordi.

 

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Al numero 30 di Via Roma sarà esposto il progetto di Sara Lando realizzato durante la sua residenza nel quartiere, Di che stoffa sono fatti gli abitanti di via Roma? L’artista ha deciso di intraprendere un’esplorazione sulle identità personali guardando attraverso le lenti di un territorio, di un luogo. Il risultato è una serie di ritratti di alcuni abitanti meno conosciuti, stampati, rilavorati con tecniche miste e stampati nuovamente su stoffa. Questo ultimo materiale è stato, poi, ricamato dall’artista con alcune frasi tratte dalle sue conversazioni con le persone ritratte riguardanti il concetto di “casa”.

Le immagini sgranate in bianco e nero di Christian Reister arricchiranno l’androne e il cortile di Via Filippo Re, 35. Berlin, Nacht è il titolo di questa mostra incentrata sull’identità della singolare vita notturna della capitale tedesca, colta nella sua spontaneità. L’artista scatta le sue fotografie nei locali, nei ristoranti tradizionali, nei bar rustici o in metropolitana, immortalando tanti tipi diversi di persone. Sì, certamente, das is Berlin!

 

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Presso la Scuola Internazionale di Comics al numero 20 di Via Roma, la psicologa e fotografa Francesca Belgiojoso allestirà la mostra personale dal titolo Young Adult. Si tratta di una serie di collage di grandi dimensioni che rappresentano il mondo interiore di una giovane donna di vent’anni, un’età cruciale segnata dal cambiamento e dalla ristrutturazione di sé. Il progetto parte dal recupero della memoria personale, l’indagine artistica e psicologica parte dalle fotografie d’archivio dell’artista realizzate a vent’anni riorganizzate secondo dominanti di colore e forme. Come per le macchie di Rorsharch, Francesca propone una fruizione del progetto che va dal globale al particolare, dalla forma evocativa dell’insieme al dettaglio della singola fotografia.

 

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Infine, allo Spazio Labart sarà possibile vedere l’installazione collettiva Camera Privata realizzata da Fonderia 20.9 in collaborazione con Balterbooks. Lo spazio diventa archivio e materia pulsante, luogo riposto eppure scottante in cui gli artisti affondano le proprie mani, diventa un luogo di ricerca e manipolazione del tempo in equilibrio sulla sottile linea che separa oblio e rinascita.