ROMA. Si intitola “Jacopo” la mostra fotografica di Michele Brancati, a cura di Teodora Malavenda, che il 13 febbraio inaugurerà nella sede dell’associazione culturale WSP Photography.

 

ph michele brancati
ph michele brancati

 

Ci sono situazioni in cui il mezzo fotografico può rappresentare un valido aiuto per meglio comprendere un evento straordinario, che irrompe improvvisamente nella nostra vita rendendola diversa da com’era prima. La nascita di un figlio, per esempio, è uno di questi. Un bel giorno ti svegli e prendi coscienza, con inedita consapevolezza, di un’inversione di ruoli e dello sconvolgimento delle tue categorie. Il breve tempo di una carezza si traduce in una corrispondenza d’amorevoli gesti e in una reciprocità di sguardi e intese. È il momento in cui instauri, con il nuovo “altro”, un rapporto intimo e privilegiato.

Nel progetto, Michele Brancati segue il sogno personale dell’essere padre e, nel suo studio sull’identità, si evidenziano situazioni conflittuali che si avvicinano lentamente alla realtà della vicinanza e distanza tra padre e figlio come due individui. Con tutto ciò entrambi devono ridefinirsi sempre di nuovo sia nella loro intimità dei ruoli familiari che nell’ ambiente in cui essi vivono.

 

ph michele brancati
ph michele brancati

 

Lo sguardo del fotografo puntato sul figlio documenta due aspetti del rapporto: la funzione protettiva del padre e la liberazione del figlio da questa dipendenza. Il quotidiano familiare e il tentativo del bambino di scoprire il mondo indipendentemente diventa il momento decisivo di una relazione che si sottrae ad ogni definizione statica essendo un processo inarrestabile. L’essenza del lavoro sta nel rapporto esistenziale tra padre e figlio che pur essendo un legame che prende le distanze non perde mai la propria intimità affettiva.

 

ph michele brancati
ph michele brancati

 

Michele Brancati. Dopo gli studi accademici in cinema e fotografia al DAMS di Bologna, approfondisce l’ambito del fotogiornalismo presso l’Istituto Italiano di Fotografia. Nel 2008 si reca sul confine slovacco-ucraino per documentare le condizioni dei centri di accoglienza per immigrati. Nel 2009 vive tra Estonia e Lettonia per documentare la situazione socio-politica, a ridosso della elezioni europee. Il suo lavoro è stato esposto al Museum of Arts and Crafts di Zagabria (2015), al Rovinj Photofestival (2015) e al Centro Italiano Fotografia d’Autore di Bibbiena (2014). Ha vinto tre Bronze Award all’International Photography Award di Orvieto (2010), il premio Hf Distribuzione – Premio Internazionale Rovereto Immagini (2011), il premio MiCamera (2014). Ha ricevuto l’Honorable Mention al Moscow Photo Awards (2015). I suoi lavori sono stati pubblicati su Der Greif, Witty kiwi, Platerform, Witness Journal. Attualmente vive a Colonia.

Teodora Malavenda. Co-art director di Slideluck Napoli. È co-founder di Maps Magazine, trimestrale di cultura fotografica che si pone l’obiettivo di indagare l’area del Mediterraneo partendo dalla pubblicazione di progetti fotografici. Ha curato la prima edizione del Festival “La misura del paesaggio”, le mostre “A3_Sa-Rc” di Armando Perna, “Slum’s estate” di Filippo Romano e “Sguardi di donne sul Mediterraneo” di Michela Fabbrocino, Cristina Mastrandrea e Zoe Vincenti. È stata responsabile della sezione Fotografia del festival MArteLive. Ha lavorato per PhotoAid, agenzia fotografica non profit per il reportage sociale e ha collaborato con 6Glab, agenzia di comunicazione dedicata al mondo della fotografia, dell’arte e della cultura. Ha scritto su Smartime – inserto culturale de Il Fatto Quotidiano, Small Zine – magazine free press di arte contemporanea, DISEGNARECON – rivista digitale del Dipartimento di Architettura e Pianificazione territoriale dell’Università di Bologna e Frontiere News. Collabora con Q CODE Mag per il quale scrive di fotografia.

 

Jacopo. Michele Brancati

Dove: WSP Photography, via Costanzo Cloro, Roma

Quando: dal 13 febbraio al 10 marzo 2016

Info: www.collettivowsp.org