LODI. L’8 ottobre 2016 riapre il Festival della Fotografia Etica l’atteso più atteso per chi ama la fotografia documentaria e sociale. La manifestazione, giunta alla sua VII edizione, nasce nel 2010 da un’idea del Gruppo Fotografico Progetto Immagine e intende approfondire contenuti di grande rilevanza etica attraverso un ricco programma di mostre di fotoreporter di livello internazionale e l’organizzazione di dibattiti, incontri, workshop, letture portfolio, videoproiezioni e numerosi altri eventi tesi a indagare la relazione che intercorre tra etica, comunicazione e fotografia.

 

© Laura Liverani/ Lunch Bee House
© Laura Liverani/ Lunch Bee House

 

Il programma espositivo proposto per l’occasione metterà al centro del proprio indagare molte tematiche importanti, suddivise in cinque percorsi tematici differenti.

Fiore all’occhiello dell’edizione sarà lo Spazio Tematico: Le vite degli altri, che quest’anno contemplerà quattro esposizioni di stampo antropologico, realizzate da altrettanti fotografi, finalizzate ad alzare il sipario sulla quotidianità e le tradizioni di quelle popolazioni che vivono ai confini estremi del mondo, dal punto di vista sia geografico sia culturale. Le mostre contemplate all’interno di questo Spazio saranno: Pine Ridge di Aaron Huey, Suburbia di Arnau Bach, Days of Nights, Nights of Days di Elena Chernyshova e The Ku Klux Klan di Peter Van Agtmael.

 

 

Affiancheranno lo Spazio Tematico, lo Spazio Approfondimento: Il male del secolo, con la toccante storia narrata dalla mostra A Life in Death di Nancy Borowick e lo Spazio ONG, che accoglierà tre mostre che proporranno altrettanti lavori commissionati rispettivamente da Unicef Libano, Survival Italia e Greenpeace Germania ai fotoreporter Laura Aggio Caldon (Factory Boy), Claudia Andujar (Custodi della Foresta) e Dmitrij Leltschuk (To The Last Drop).

 

 

A queste tre corpose sezioni si aggiungeranno, inoltre, sia il percorso espositivo proposto dalla sezione Uno sguardo sul mondo, che quest’anno includerà le mostre Revogo di André Liohn, Political Theatre di Mark Peterson, Where the children sleep di Magnus Wennman e Heavens di Paolo Woods e Gabriele Galimberti, sia l’immancabile Spazio World.Report Award.

 

 

In via del tutto eccezionale, quest’anno faranno parte di quest’ultimo Spazio non solo i quattro lavori selezionati nell’ambito del World. Report Award | Documenting Humanity 2016, ma anche i due lavori premiati nell’ambito dell’ultima edizione del Premio Voglino, istituito dal Frame Foto Festival di Salsomaggiore, ovvero Pobeda di Karim El Maktafi e Ainu Nenoan Ainu di Laura Liverani.

 

 

Le mostre saranno allestite come sempre nelle sedi più prestigiose del centro storico di Lodi, mentre le serate e i dibattiti saranno ospitati presso la Biblioteca Comunale della città.

Per accedere alle esposizioni, assistere ai dibattiti e partecipare agli incontri e a tutti gli altri eventi in programma, basterà acquistare il Braccialetto Arancione della Fotografia, una all inclusive della cultura con validità di un mese.

Ma non è tutto. Quest’anno il Festival intende oltrepassare i confini della cittadina lombarda e diventare vero e proprio motore di cultura diffusa e capillare. Attraverso l’iniziativa Travelling Festival, infatti, il Festival della Fotografia Etica porterà le proprie mostre anche in altre città d’Italia, come Milano, Voghera, Perugia e Bergamo.