Transizioni Fotografia in Movimento, prima edizione a Bologna

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BOLOGNA. Da giovedì 27 a domenica 30 novembre si terrà l’edizione zero di Transizioni fotografia in movimento che attraverso i lavori di fotografi internazionali e i dialoghi con gli ospiti ci si interrogherà sulla proiezione come forma narrativa. Una tre giorni a ingresso gratuito che attraversa il centro storico con proiezioni e scambi in diversi luoghi della città.

 

SoloPianoNYC Anthony Sherin
SoloPianoNYC Anthony Sherin

 

I LUOGHI DEL FESTIVAL. Ai luoghi più istituzionali come l’Urban Center nella splendida cornice di Salaborsa o l’Istituzione Minguzzi, ex ospedale spazio della Provincia, o ancora la Sala Cenerini del Quartiere Saragozza, sono affiancati un negozio di abbigliamento (Simona B), una libreria (Modo Infoshop), una ferramenta (Boriani), una pasticceria libreria per bambini (Zoo), una trattoria (Fantoni), una radio (Radio Città del Capo), un centro di fotografa (Spazio Labò) e un luogo di progettazione per la comunicazione visiva (Un Altro Studio). Il pubblico potrà visitare gli spazi dove troverà specifiche proiezioni, i dialoghi si terranno tra Spazio Labò, Un Altro Studio e Modo Infoshop e, in occasione dei tre giorni di Transizioni 0, un bookshop della casa editrice Damiani sarà allestito a Spazio Labò.

I DIALOGHI. Tra i dialoghi il passaggio da slideshow a libro con Luca Nizzoli Toetti, il dibattito/proiezione del foto-romanzo “La jetée” del 1962, il montaggio dell’immagine con Giovanna Calvenzi, Michele Smargiassi e Geraldine Lafont a partire dall’omaggio di Christian Caujolle a Gabriele Basilico “Città”. I diversi generi narrativi, reportage, letteratura, diario, poesia, si confrontano sulIo stesso terreno, la fotografa in movimento, sottoponendo al pubblico riflessioni sulla valenza narrativa della realtà quando viene raccolta dall’occhio del fotografo.

 

MarginalTrades, Supranav Dash
MarginalTrades, Supranav Dash

 

 

PROIEZIONI, MOSTRE. Così accade che in Sleeping soldiers di Tim Hetherington la fotografia di confitto si impregni di riferimenti cinematografici mescolando immaginario collettivo e documentario in una riflessione sulla guerra attraverso un racconto onirico del vissuto di tutti i soldati. Per la prima volta in Italia sarà proiettato Solo, piano – NYC di Anthony Sherin che trasforma un anonimo marciapiede di New York in un racconto letterario degno dei maggiori scrittori americani. Brothers and sisters di Mike Fernandez, anche questo proiettato per la prima volta in Italia, ripropone con poesia un tema d’attualità sociale nella Cina del XXI secolo e Second Thoughts di Igor Posner affronta, in un viaggio intimo, la sua San Pietroburgo di oggi in cui personaggi dei grandi autori russi appaiono in un bianco e nero sospeso nel tempo. Progetti giornalistici si trasformano in riflessioni personali e intime come nel caso Beirut prima e dopo di Paolo Verzone o The Projectionist di Kendall Messick, mentre la più classica fotografia di ritratto improvvisamente prende vita portando lo spettatore nelle strade indiane con stupore e curiosità (Marginal Trades di Supranav Dash) e tra i combattenti nelle campagne e nelle città Ucraine ( Maidon through the viewfnder di Anastasia Taylor-Lind). Con Malacarne di Alberto Giuliani la fotografia si mescola con la tradizione dei cantastorie siciliani in un dialogo teatrale scritto dallo stesso autore e portato al grande pubblico da Roberto Saviano. Cristina Vatielli (Luna Park) e Rafael Arocha (Media Noche) attraversano il mondo dei giovani e della notte con poetiche profondamente diverse ponendo allo spettatore domande di ordine sociologico che toccano la realtà di ogni giorno. Reportage giornalistico-letterario (Blanco di Stefano de Luigi), diario di viaggio (Almost Europe di Luca Nizzoli Toetti e Boxing Circus di Vivianne Dalles) o diario familiare e intimo (My star wars family di Annalisa Brambilla, Welcome on board di Patrice Terraz e Caixa de sapato di Alex Carvalho), racconto letterario intrecciato alla realtà (HK di Edoardo Pasero e Cable Mountain di Zir) e poesia cruda e profondamente umana (Lacrime e santi di Liliana Constantin, In fne di Eric Dexheimer) sono tutte opere che indagano il linguaggio della fotografa in movimento restituendoci una visione d’autore del mondo in cui viviamo.

 

Mike Fernandez,  Brothers and Sisters
Mike Fernandez, Brothers and Sisters

 

Per utilizzare le parole del direttore artistico Francesco Acerbis “La consapevolezza di una presenza sempre più costante delle “proiezioni”, sia nei media tradizionali sia nei supporti multimediali amatoriali, ci ha interrogati e ci ha indotto a organizzare una serie di proiezioni/dialoghi con l’intento di invitare i professionisti del settore a confrontarsi tra loro e con il pubblico. In quest’epoca complessa e viva per una fotografa in profonda crisi di identità e senso abbiamo voluto indagare una strada battuta da molti e da molto tempo ma che si presenta ad oggi con una dinamica nuova e con codici in continuo cambiamento. Senza voler essere esaustivi abbiamo voluto cercare delle domande che rappresentino lo stato delle cose e a cui si possano dare delle risposte per le prossime transizioni fotografiche e culturali”.

 

Info: www.transizioni.org

The Mammoth's Reflex
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