ROMA. Tutto pronto per la decima edizione di Obbiettivo Donna che tornerà nella Capitale dal 6 marzo al 2 aprile con una serie di mostre (tre nella sede di Officine Fotografiche e una al Teatro Ambra alla Garbatella), incontri, presentazioni editoriali ed eventi in diverse location romane a cui si aggiunge una serata speciale, “Female in March”, che si terrà nella serata del 7 marzo al Lanificio159.
Il taglio del nasto che darà il via a tutte le iniziative della manifestazione nata per sostenere e promuovere arte, fotografia e musica, con un taglio tutto al femminile sarà il 6 marzo alle 19 nella sede di Officine Fotografiche. Qui verrà presentata tutta la rassegna e svelate le mostre di tre fotografe che, seguendo il fil rouge del tema 2015 “Documentare intorno a sé”, hanno fatto loro la realtà che le circonda. Si tratta delle mostre di Francesca Cao, Liliana Ranalletta e Marina Rosso e dei rispettivi progetti Temporary Life, Di Mastri e di botteghe e The Beautiful Gene.
In Temporary Life Francesca Cao, con la curatela di Irene Alison/DER LAB, intraprende un percorso di mappatura del Paese, alla ricerca dei residui dei terremoti passati, delle ferite rimaste aperte, delle architetture dell’emergenza, delle ricostruzioni tentate e di quelle mancate, che hanno segnato il paesaggio post-sismico anche nei modi e nelle forme del vivere delle comunità colpite.
Liliana Ranalletta nel progetto Di mastri e di botteghe porta a percorre i vicoli romani alla ricerca dei mestieri antichi. Le botteghe degli artigiani che resistono nonostante la crisi, come sospesi in uno spazio e un tempo apparentemente distante da quello attuale, ci fanno riscoprire la bellezza di arti e mestieri a volte dimenticati.
L’operazione di mappatura attraverso la fotografia diventa più esplicita nei ritratti di Marina Rosso in The Beautiful Gene prodotto da Fabrica, centro di ricerca sulla comunicazione di Benetton Group. Lo spunto della ricerca fotografica nasce da una notizia: nel 2011 la banca del seme più grande del mondo ha smesso, per un certo periodo, di accettare donatori dai capelli rossi. Di fatto, le donne single tendono a scegliere un donatore basandosi sulla ricerca del “principe azzurro”: un uomo perfetto, affascinante e sano. I capelli rossi raramente rientrano negli ideali personali di chi si affida alle banche del seme. La fotografa ha iniziato creando una matrice che potesse rappresentare il gene dei capelli rossi attraverso 48 categorie, intraprendendo in seguito un viaggio di sei mesi attraverso l’Europa alla ricerca di uomini e donne che le impersonassero.
Nel corso della rassegna, che si concluderà il 2 aprile, sono in programma, come dicevamo, altri eventi. Tra questi la serata al Lanificio159 del 7 marzo “Female in March” nata dalla collaborazione con Female Cut dove saranno in mostra una selezione di autrici, scelte attraverso un bando aperto alle socie di Officine Fotografiche Roma, su un tema libero. Durante la serata di musica saranno in mostra le fotografie di: Alessandra Ascrizzi, Chiara Barraco, Claudia Borgia, Alessandra Caciolli, Alessandra Cecchetto, Chiara Dalmaviva, Carola Gatta, Annalisa Gonnella, Eva Kosloski, Giulias Mangione, Adriana Miani, Simona Pantano, Giulia Picozzi, Patrizia Rulli, Malgorzata Stanislawa Szymko.
Non solo. Nella stessa serata verranno proiettati nel locale anche i migliori scatti arrivati dal contest “Womenland – lo spazio del desiderio” nato per rappresentare quello spazio dove poter essere ciò che si è, libere da ogni stereotipo, da ogni aspettativa, da ogni ruolo ed immagine canonizzata.
Proseguendo con gli appuntamenti, il 12 marzo alle 19, allo spazio AmbrArte del Teatro Ambra alla Garbatella, verrà inaugurata la mostra “Behind a fragile glass” di Malgorzata Stanislawa Szymko, a cura di Laura Pandolfo, con una serie di ritratti di giovani madri, fotografate attraverso un vetro che fa loro da schermo, protezione rispetto a una realtà spesso dura, caratterizzata da solitudine, pregiudizi e paura.
Il 18 marzo alle 19, invece, si ritorna a Officine Fotografiche con un seminario a cura di Samantha Marenzi dal titolo “Le madri della fotografia”. La lezione verterà sulla fotografia tra Ottocento e Novecento che ha goduto, come pochi altri linguaggi visivi, di una declinazione al femminile come Julia Margaret Cameron, Lady Clementina Hawarden, Alice Austen e Eva Rubinstein.
Dai seminari all’incontro sui nuovi linguaggi editoriali. L’appuntamento è per il 20 marzo alle 19 sempre a Officine Fotografiche dove Alessia Bernardini, in veste di autrice ed editrice, presenterà “Becoming Simone”, la storia di un uomo che ha vissuto per 51 anni nel corpo di una donna. La fotografa ha seguito tutti i passaggi psicologici e filosofici della transizione da Female to Male e nel libro ha cercato di aggiungere un livello narrativo ed esperienziale alla storia, attraverso scelte grafiche e produttive, che illustrerà nella serata.
Ancora, il 26 marzo alle 19 Officine Fotografiche ospiterà un incontro dal titolo “This is not a girly book, ovvero esiste un’estetica femminile nell’editoria fotografica?” dove tre relatrici d’eccezione –Annalisa D’Angelo, Tiziana Faraoni e Lina Pallotta – tireranno le fila della questione scegliendo e commentando tre libri, tre diversi approcci stilistici di donne fotografe.
Il gran finale è previsto giovedì 2 aprile alle 19 con la proiezione delle migliori foto del contest Instagram #Womenland, in collaborazione con l’Huffington Post Italia. Dopo il successo di quello lanciato per la serata di Female in March, il contest sbarca sul web alla ricerca di nuove declinazioni.
Obbiettivo Donna è una manifestazione ideata e prodotta da Officine Fotografiche Roma con il patrocinio del Municipio VIII di Roma Capitale.
Info: www.officinefotografiche.org ; www.obbiettivodonna.org
Il programma qui: programma