Images Gibellina 2021: la fotografia è open air

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Installazioni fotografiche di grande formato, mostre outdoor, talk e proiezioni. Tutto questo in una città che è uno dei più grandi musei d’arte contemporanea “a cielo aperto” del mondo.

Stiamo parlando di Images Gibellina, il primo festival di fotografia e arti visive open air e site-specific in Italia.

Un evento che si svolgerà dal 30 luglio al 29 agosto nella cittadina siciliana di Gibellina, in provincia di Trapani. Un festival che non è soltanto una rassegna di immagini, ma un laboratorio urbano che coinvolge gli artisti e il territorio per dare vita a una città-museo temporaneo, accessibile a tutti e gratuito.

Images Gibellina 2021 Fang Wen
© Fang Wen, Maskbook

Images Gibellina 2021: le mostre da vedere

Organizzato e prodotto dall’Associazione culturale On Image e dalla Biennale svizzera Images Vevey, Images Gibellina torna per la sua 3° edizione. Sotto la direzione di Arianna Catania e Stefano Stoll, il festival ha l’intento di sperimentare forme di esposizione sempre nuove, che mettono al centro lo spazio urbano e le sue infinite possibilità di visione.

Da vedere le mostre di Bruce Gilden (USA), Stephen Gill (UK), Maurizio Galimberti (Italia), Batia Suter (Svizzera), Francesco Jodice (Italia),  Riverboom (Italia/Svizzera). E poi di Fang Wen (Cina), Simona Ghizzoni (Italia), Massimo Siragusa (Italia), Jun Ahn (Corea), Robert Pufleb & Nadine Schlieper (Germania), Hayahisa Tomiyasu (Giappone), Giulia Piermarini/ Edoardo De Lille (Italia), Cécile Hummel (Svizzera).

Questi sono soltanto alcuni degli artisti, tra i più noti nel panorama contemporaneo internazionale, chiamati a sperimentare visionari e innovativi allestimenti all’aperto. Lo scopo? La ricerca di nuove interazioni con il pubblico, confrontandosi con un luogo dalla storia unica.

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© Nicola Lo Calzo, Binidittu

Gibellina, un museo a cielo aperto

Gibellina, la città nata dalle ceneri del terribile terremoto del 1968, e riedificata sulla base di un progetto di ricostruzione illuminato e visionario di un gruppo di intellettuali, chiamati a raccolta dall’allora sindaco Ludovico Corrao.

Così nasce l’intera città di Gibellina, che è oggi un museo di arte contemporanea “a cielo aperto” con opere architettoniche e sculture dei più noti artisti del ‘900 come Alberto Burri, Arnaldo Pomodoro, Pietro Consagra, Mimmo Paladino.

Dal 30 luglio al 29 agosto il festival renderà la cittadina del Belìce una delle mete più gettonate tra gli appassionati di fotografia di tutto il mondo. Inoltre, animerà la città d’arte con 31 mostre e un fitto programma di eventi per le tre giornate di apertura con talk, incontri, proiezioni, visite guidate, workshop.

Uno spaccato culturale ampio e all’avanguardia, fra fotografia, incontri, performance e arte contemporanea. Un momento di scambi creativi tra gli artisti invitati e il pubblico, in un clima di grande informalità. 

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© Olga Cafiero, Flora Neocomensis

I tre giorni inaugurali e l’omaggio a Ghirri

Si apre venerdì 30 luglio con un doppio omaggio al grande fotografo italiano Luigi Ghirri, una mostra realizzata in collaborazione con MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma e Archivio Eredi Ghirri e con la partecipazione di due autori di diversa generazione, Mario Cresci e Giorgio Di Noto. 

A Palazzo di Lorenzo alle 21, Margherita Guccione, direttore del MAXXI Architettura, e Mario Cresci, artista visivo legato a Luigi Ghirri fin dai primi progetti, apriranno la serata con la proiezione di fotografie tratte dal Fondo Luigi Ghirri Lotus International, acquisito quest’anno dal MAXXI. Le atmosfere notturne e liriche di Lubiana, raccontata da Ghirri in un vasto progetto, così come i paesaggi tratti dalla serie Paesaggio italiano, risuoneranno nella notte siciliana.

Ci si sposterà poi alla Chiesa Madre di Gibellina, dove l’immensa sfera bianca progettata da Ludovico Quaroni nel 1972, ospiterà un video mapping che avrà per soggetto le fotografie dell’Atlante (1973) di Luigi Ghirri, un progetto chiave della storia della fotografia italiana contemporanea, che sarà presentato in una forma inedita: una spettacolare proiezione, curata da Giorgio Di Noto con la voce di Ascanio Celestini.

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© Luigi Ghirri 4 ATLANTE 1973

Su questa scia anche l’artista svizzera-olandese Batia Suter (Bülach, 1967), che a seguire presenterà il suo iconico Radial Grammar, un progetto complesso, intrigante e multiforme sotto forma di un film realizzato per la visione in loop su larga scala, sulla monumentale abside della Chiesa Madre. Un esperimento di ibridazione tra arte e architettura urbana dagli effetti estranianti.

Dopo i saluti istituzionali, si apriranno le visite alle mostre di Vincent Jendly, Massimo Siragusa e Simona Ghizzoni, accompagnati dagli stessi artisti.

images gibellina 2021 Simona Ghizzoni
© Simona Ghizzoni, Unfamiliar

Non può mancare nel programma di Images Gibellina una visita al “Grande Cretto” di Alberto Burri. Sabato 31 luglio, si avrà occasione di visitare una delle opere di Land Art più grandi al mondo, e di ascoltare Serena Vittorini, fotografa, artista e regista, per la visita alla sua mostra. 

Nella stessa giornata saranno gli artisti Giulia Piermartiri e Edoardo Delille, Carla Sutera Sardo, Roselena Ramistella, Jun Ahn, Stefano De Luigi e Michela Battaglia, Dominique Teufen e Cécile Hummel a condurre le visite guidate alle mostre allestite all’Orto Botanico e al Teatro di Consagra.

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© Riverboom, Bacioni da Gibellina

Si chiude con un party a Palazzo di Lorenzo e le proiezioni dei vincitori della Call promossa da Images Gibellina, e dalla rete dei partner. Verranno proiettate immagini di Alina Frieske (DE), vincitrice della call for an open installation; Oskar Alvarado (ES), Nicola Bertasi (IT), Kristina Borinskaya (IT) Chiara Ernandes (IT). E poi di: Kata Geibl (HU), Elena Helfrecht (DE) Uma Kinoshita (JP), Pietro Lo Casto (IT), Rachele Maistrello (IT), Camillo Pasquarelli (IT). Infine, di: Michele Sibiloni (IT), Daniel Stier (DE), Angelo Vignali (IT), Cristiano Volk (IT), Martina Zanin (IT) e Kata Geibl (HU).

Il 1 agosto il tour tra i luoghi di Gibellina, si completa con le visite guidate alla Fondazione Orestiadi, e poi alle mostre di Alina Frieske/Twenty14, Riverboom, Mimì Mollica, Nicola Lo Calzo, Olga Cafiero e Robert Pufleb, con gli stessi artisti.

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© Stephen Gill, The Pillar

Galimberti e la performance itinerante

Tra i grandi nomi della fotografia contemporanea italiana presenti al festival, c’è Maurizio Galimberti, artista il cui sguardo caleidoscopico e mai convenzionale l’ha reso noto in tutto il mondo. Galimberti presenterà al festival Gibellina Molteplice, il suo lavoro inedito realizzato nel 2020, nel talk con la curatrice Cristina Costanzo, e il prof. Michele Cometa (direttore del Dipartimento Culture e Società dell’Università degli Studi di Palermo).

Ancora un importante momento di scambio sarà quello con l’architetto Mario Cucinella, maestro dell’architettura sostenibile, recentemente incaricato di sviluppare il progetto di riorganizzazione e riqualificazione del patrimonio architettonico e artistico di Gibellina.

Al MAC-Museo Arte Contemporanea di prossima inaugurazione, insieme a Sara Vegni di Action AID Italia, Emilia Giorgi, critica e curatrice di arti visive e architettura contemporanee, e Antonio Ottomanelli architetto e artista si parlerà del valore dell’architettura come strumento per il rilancio delle aree interne in Italia.

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© Alba Zari, The Y (collezione permanente fondazione orestiadi)

Ispirati da Joseph Beuys, ecologista ante litteram e pioniere del rapporto tra pratiche artistiche, strategie comunitarie ed ecologia, Images Gibellina diventa occasione per un esercizio pubblico di immaginazione alla scoperta dei significati e delle possibilità tangibili e intangibili della ricostruzione. 

Images Gibellina la fotografia incontra anche altri linguaggi: quest’anno accadrà durante i tre giorni di opening con la performance itinerante di André Kuenzy, (Svizzera, 1965), l’ideatore e l’avatar di The Blue Man, il mimo muto dall’occhio-macchina – la cui prima apparizione risale al 1999 a Basilea- che provoca sconosciuti passanti, immortalandone le reazioni a volte curiose, a volte spaventate, ma mai indifferenti.

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