Photo Open Up 2021, le mostre del festival fotografia di Padova

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Fino al 17 ottobre saranno aperte le mostre di Photo Open Up 2021, ogni week end dalle 10 alle 19. Il festival si svolge a Padova con mostre dislocate in varie sedi della città tra cui le sale dei Musei Civici, gli Eremitani alla Cattedrale Ex-Macello, le Scuderie di Palazzo Moroni, il Centro Culturale Altinate/San Gaetano, Palazzo Angeli e Palazzo Zuckermann.

Il tema dell’edizione di quest’anno è “Inferno, inferni” in occasione del settimo centenario della morte di Dante Alighieri. In mostra una serie di ricerche fotografiche che riflettono sull’attualità della prima cantica della Divina Commedia.

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Letizia Battaglia, La bambina con il pallone, Quartiere La Cala, 1980, Palermo © Letizia Battaglia

Le mostre di Photo Open Up 2021

Il festival propone 15 esposizioni ed oltre 300 opere, spaziando dai maestri della fotografia del metà Novecento fino alla ricerca odierna. Vediamo insieme le mostre.

Le mostre agli Eremitani

La rassegna “Inferno, inferni”, agli Eremitani, propone le immagini di alcuni protagonisti della storia della fotografia dagli anni Sessanta agli esordi del nuovo millennio, provenienti dalle prestigiose collezioni del Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri di Verona.

La mostra, curata da Carlo Sala con la collaborazione di Giusi Pasqualini, propone una selezione di cinquanta iconici scatti che attualizzano in chiave contemporanea alcuni caratteri dell’architettura dantesca, come la violenza, la discordia e l’ipocrisia, per portare alla scoperta di quelli che sono gli inferni contemporanei. Un percorso attraverso immagini sociali che vanno dalla condizione degli emarginati ai reportage realizzati nei fronti di guerra da quindici autori internazionali.

In mostra gli autori: Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Alexandra Boulat, Carla Cerati, Francesco Cito, Mauro Galligani, Ron Haviv, Gary Knight, Antonin Kratochvil, Giorgio Lotti, Christopher Morris, James Nachtwey, John Phillips, Fulvio Roiter, Ferdinando Scianna e John Stanmeyer.

Sempre agli Eremitani la mostra “Stati di tensione”; un’esposizione che propone un eccezionale prestito di oltre settanta lavori dalle collezione del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo. L’idea è quella di proporre dialoghi inediti tra immagini, magari innescando degli interrogativi non previsti. Tra gli autori in mostra: Marina Ballo Charmet, Olivo Barbieri, Letizia Battaglia, Tommaso Bonaventura, Lisetta Carmi, Vincenzo Castella, Paolo Ciregia, Mario Cresci, Paola Di Bello, Peter Fischli & David Weiss, Joan Fontcuberta, Leonard Freed, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Paolo Gioli, Alessandro Imbriaco, Paul Graham, Guido Guidi, Roni Horn, Francesco Jodice, Arthur Tress e The Cool Couple.

Infine, sempre in questa sede anche “Encrypted Purgatory“, un focus sul lavoro del noto duo internazionale Christto & Andrew.

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© Giacomelli

Le mostre alla Cattedrale Ex Macello

Alla Cattedrale Ex Macello c’è La mostra vincitrice della prima Open Call internazionale promossa dal festival. Si tratta di “Five Minutes After Birth” dell’artista inglese William Lakin, un progetto che risponde al condizionamento dell’esperienza maschile nelle moderne società occidentali.

Ancora, da vedere anche “Nexus“, una mostra curata a partire da una open call per studenti di triennale e master laureatisi nel 2020 e nel 2021 che restituisce la vivacità della scena creativa londinese. “I Made Them Run Away” è il lavoro di Martina Zanin, un dialogo tra una madre e una figlia in due momenti di tempo differenti che esplora la transizione dei sentimenti all’interno di una relazione, come compassione e rabbia, amore e odio.

Ukuqhaqha” propone uno dei tre progetti vincitori dell’edizione 2020 del concorso Camera Work rivolto ai fotografi under 35. “Anatomia del Silenzio” di Valeria Cherchi presenta l’indagine di Cherchi sull’omertà delle comunità locali che – ancora oggi – avvolge i comportamenti e le coscienze collettive a seguito di crimini e delitti. 

Anche “Abissi” è no dei tre progetti vincitori dell’edizione 2020 del concorso Camera Work rivolto ai fotografi under 35. In mostra è visibile per la prima volta il ciclo completo di 366 polaroid originali del progetto Düsseldorf di Valentina D’Accardi.

Infine, è esposto anche il progetto fotografico “Le nuvole” di Massimiliano Gatti che parte da una riflessione sul rapporto con la memoria storica e sul presente, sui moderni sistemi di diffusione dei contenuti video sulla piattaforma youtube.

Le mostre al centro culturale Altinate San Gaetano

Tre sono le mostre presentate al centro culturale. Si tratta di “Castle of Innocence” dell’artista Joel Jimenez. Un lavoro che scava nello spazio concettuale del Museo dei Bambini del Costa Rica e nel suo lascito culturale come ex-Prigione Centrale, per esaminare le dinamiche di potere presenti nel controllo delle narrative e della percezione storica.

Accidentally Stumbling on Exposed Roots“, invece, presenta i lavori di Tania Brassesco e Lazlo Passi Norberto, un duo di artisti visivi nato nel 2008. Le loro opere sono una fusione tra fotografia, video, performance e installazione, che trovano nel media fotografico lo strumento conclusivo ideale per il loro processo creativo.

Infine, “Mujeres de Cine” è una che mostra riflette sull’impatto del cinema sulla cultura iberica e, soprattutto, sull’impatto che le attrici hollywoodiane hanno avuto sul pubblico femminile nel periodo 1914-1936.

Tania Lazlo I Can Feel the Universe 2015
Tania Lazlo, I Can Feel the Universe 2015

Cosa vedere alle Scuderie di Palazzo Moroni

Alle Scuderie di Palazzo Moroni c’è una sola mostra da vedere: “Scarfès” di Giuseppe Andretta. Un progetto sull’autolesionismo che, a differenza della nostra società, nella cultura tcharmil è un simbolo da ostentare con orgoglio, un urlo che scatena l’orrore sociale. Un simbolo che le gang giovanili hanno adottato come emblema della loro ribellione e voglia di fuggire.

Giuseppe Andreatta Scarfes
Giuseppe Andretta, Scarfès

La mostra di Palazzo Zuckermann

Palazzo Zuckermann ospita un’ampia mostra personale dedicata a Gustavo Millozzi, decano della fotografia cittadina. Nato a Venezia nel 1934, è stato membro del famoso circolo fotografico “La Gondola” e ha condiviso in quegli anni idee e attività con alcuni importanti fotografi italiani tra i quali Gianni Berengo Gardin, Fulvio Roiter, Elio Ciol, Giuseppe Bruno e Paolo Monti.

Cosa vedere a Palazzo Angeli

1991-2021 Gruppo Fotografico Antenore BFI” è la mostra allestita a Palazzo Angeli. L’esposizione, organizzata dal Gruppo Fotografico Antenore BFI nell’ambito del “Photo Open Up” Festival Internazionale di Fotografia in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, è un omaggio al trentennale dalla fondazione. L’ingresso è gratuito.

Info: photopenup.com

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