Foto/Industria 2021, un’edizione dedicata al Food

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A Bologna c’è la Biennale Foto/Industria dedicata alla fotografia dell’industria e del lavoro ormai è giunta alla sua quinta edizione. Il focus di quest’anno è dedicato al cibo con un’edizione incentrata sul Food.

In tutto ci sono 11 mostre in 10 sedi (ad ingresso gratuito fino al 28 novembre con 2 mostre che proseguiranno fino a febbraio) per un evento diretto da Francesco Zanot e organizzata da Fondazione MAST.

Non mancheranno eventi con ingresso gratuito, ma su prenotazione: visite guidate con gli artisti, talk, workshop di fotografia, performance, proiezioni, tavole rotonde e attività didattiche.

ando gilardi giovani donne portano zucche sulla testa
Ando Gilardi. Giovani donne portano zucche sulla testa. “Le zucche, d’estate sono mangime, d’inverno cibo”. Quando il gallo canta a Qualiano, ampia fotoinchiesta di Gilardi sulla sindacalizzazione dei braccianti agricoli, in questo paese particolarmente sentita. Qualiano (Napoli), ottobre 1954 © Fototeca Gilardi

Foto/Industria 2021: un’edizione dedicata al cibo

Titolo di Foto/Industria 2021 è Food, un tema di fondamentale importanza per il suo inscindibile legame con macroscopiche questioni di ordine filosofico e biologico, storico e scientifico, politico ed economico.

Al centro della Biennale si trova il soggetto dell’industria alimentare: il bisogno primario del cibo si sovrappone a quello delle immagini in un percorso che si sviluppa all’interno di una materia insieme senza tempo e di stringente attualità.

Un settore in rapido sviluppo che risponde alle più importanti trasformazioni in atto su scala globale: la questione demografica, il cambiamento climatico e la sostenibilità. Fotografia e gastronomia si fondono dalla teoria alla pratica innescando una serie di riflessioni sulla complessità della “questione alimentare”.

Tra i principali argomenti oggetto delle 11 mostre che ripercorrono un secolo di storia dagli anni Venti ad oggi, figurano: 

  • l’industria alimentare e il suo impatto sul territorio;
  • il rapporto tra alimentazione e geografia;
  • la meccanizzazione della coltivazione e dell’allevamento;
  • la questione del grano; l’alimentazione organica e naturale;
  • i mercati e le tradizioni locali;
  • la pesca nei mari e nei fiumi.
Bernard Plossu Los Angeles USA
Los Angeles, USA 1974 © Bernard Plossu

Le 11 mostre di Foto/Industria e le sedi

Sono in tutto 11 le esposizione di artisti italiani ed internazionali che popoleranno le sedi di alcune prestigiosi palazzi (e non) di Bologna.

Al Mast si trova l’esposizione dedicata ad Ando Gilardi, una tra le figure più eclettiche e originali della storia della fotografia italiana. Lui è il protagonista della mostra “Fototeca” che combina reportage fotografici e materiali estratti dal pioneristico archivio iconografico che ha fondato nel 1959. In questo caso la mostra proseguirà fino al 2 gennaio 2022.

Al Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Bologna, Collezione di Zoologia, c’è “Fisheye” di Maurizio Montagna: un progetto realizzato appositamente per questa Biennale e dedicato al fiume Sesia e alla sua valle.

Lorenzo Vitturi in “Money Must Be Made” fotografa Balogun, il mercato di strada di Lagos in Nigeria, uno dei più grandi del mondo. Le sue fotografie sono esposte a Palazzo Pepoli Campogrande, Pinacoteca Nazionale di Bologna.

lorenzo vitturi Praying Mat Fragments Pink Soap Egg and Coconut Oil
Jaxpo, 4 pm, Balogun Market 2017 © Lorenzo Vitturi. Courtesy Collezione Tosetti

Per quanto riguarda, invece, gli artisti stranieri troviamo Hans Finsler, considerato tra i padri della fotografia oggettiva degli anni ’30. In mostra alla sede della Fondazione Cassa di Risparmio in BolognaBononiae – San Giorgio in Poggiale, la serie “Schokoladenfabrik” che ha realizzato nel 1928 su commissione dell’azienda dolciaria Most.

Nella stessa sede, con un focus nel salone “Mito di Giasone e Medea”, anche Favignana” un lavoro di Herbert List, fotografo tedesco membro della Magnum Photos. Esposte 41 immagini molto crude sulla mattanza dei tonni avvenuta nell’isola nel 1951.

Il francese Bernard Plossu, invece, ha fotografato spezzoni di vita in tutto il mondo e ritratti legati a persone e cibo nella quotidianità in “Factory of Original Desires” Un progetto che si può ritrovare alla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna Genus Bononiae – Palazzo Fava.

herbert list Gli uomini tirano lentamente le reti cantando un'antica canzone
Gli uomini tirano lentamente le reti cantando un’antica canzone, Favignana, Italia / The nets are raised slowly, while the men are singing an old song, Favignana, Italy 1951 Collezione MAST. Courtesy of The Herbert List Estate / Magnum Photos

Mishka Henner porta a Bologna un’esposizione sul rapporto tra uomo, animali e tecnologia in un processo incessante fatto di consumo, digestione e scarto. La mostra è “In the Belly of the Beast” a Palazzo Zambeccari – Spazio Carbonesi.

Il giapponese Takashi Homma, invece, nella mostra “M + Trails” da un lato raccoglie e mette a confronto le facciate dei negozi di McDonald’s nel mondo soffermandosi su differenze e analogie, dall’altro immortala le tracce di sangue lasciate dai cacciatori di cervi in Giappone. La sua mostra si può vedere nel Padiglione dell’Esprit Nouveau.

Ancora, l’olandese Henk Wildschut con “Food” si concentra sulle più avanzate tecnologie dell’industria alimentare sviluppate per aumentare il volume della produzione. Il suo progetto è esposto alla Fondazione del Monte di Bologna e di Ravenna – Palazzo Paltroni.

Takashi Homma Hawaii 2000 2010
Takashi Homma, Hawaii 2000/2010 © Takashi Homma. Courtesy Galleria Viasaterna, Milano

L’artista americana Jan Groover, nota per le sue nature morte, con “Laboratory of forms“ è oggetto di una retrospettiva a partire dalle celebri nature morte riprese nella cucina della sua abitazione, che dialogano con le opere del pittore bolognese Giorgio Morandi custodite nelle sale del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Anche in questo caso la mostra proseguirà fino al 2 gennaio 2022.


Infine, la ricercatrice e attivista palestinese Vivien Sansour presenta a Palazzo Boncompagni “Palestine Heirloom Seed Library”, un progetto per salvaguardare antiche varietà di semi e per proteggere la biodiversità.

foto industria 2021 catalogo
Il catalogo ricettario 2021

Il libro e catalogo è un vero e proprio ricettario

La Biennale Foto/Industria 2021 è accompagnata da una pubblicazione a metà tra fotografia e libro di ricette pensate dallo chef e scrittore Tommaso Melilli che interpreta le immagini e i temi di ogni mostra attraverso una ricetta originale. 

Questo volume – afferma Francesco Zanot – è anch’esso un ibrido. Serve a mettere insieme una cena speciale per gli ospiti, ma anche per esplorare, a partire dalle immagini proposte, il passato e il presente di una materia che ci riguarda tutti i giorni della nostra vita”.

Per info: www.fotoindustria.it

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Fotografia Europea 2024

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