Photofestival 2022: la fotografia d’autore tra Milano e Lombardia

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Da settembre a novembre le mostre fotografiche invaderanno Milano e altre città lombarde per Photofestival 2022. L’evento, alla sua 17esima edizione, propone esposizioni che mescolano generi, stili e autori.

Tra i progetti esposti, l’Asia fra modernità e nostalgia nelle fotografie e nelle parole di Tiziano Terzani. E poi gli sguardi d’autore sulle macchine per caffè di MUMAC in occasione dei dieci anni del museo d’impresa e i rapporti fra le persone e la solidarietà ritratti nella collettiva “Umanamente possibile” di Fondazione 3M.

Infine, la Milano di oggi e i suoi cittadini visti dagli autori del Circolo Fotografico Milanese, le meraviglie del mondo sommerso di Lorenzo Terraneo e i 50 anni di reportage nel mondo di Nino Leto.

Sez. Botteghe storiche. Corso Buenos Aires 1966 © Ernesto Fantozzi

Le mostre da vedere a Photofestival 2022

Sono moltissime le mostre che si possono vedere fino al mese di novembre. Vediamole.

Tiziano Terzani

Esposta fino al 6 novembre, all’Oxy.gen di Bresso, la mostra “Su quale sponda la felicità? Modernità e nostalgia nell’Asia di Tiziano Terzani“.

In mostra le opere fotografiche di Tiziano Terzani accompagnate dalle sue parole. Un’esposizione che tramanda non solo l’eredità di uno dei più fini osservatori del nostro tempo, ma anche il messaggio all’umanità che traspare continuamente dalla sua vita: se non vogliamo soccombere a un futuro materialista dobbiamo rivolgere la nostra ricerca verso noi stessi.

Loredana Celano, Nicola Galli, Roberto Rognoni

Fino al 31 ottobre, a Palazzo Castiglioni (Corso Venezia 47, Milano) è aperta la mostra “Esibire la bellezza“, in collaborazione con MUMAC, Museo della Macchina per caffè di Gruppo Cimbali.

Gli sguardi di tre fotografi sugli spazi e la collezione storica di MUMAC, Museo della Macchina per Caffè di Gruppo Cimbali, in un progetto ideato da Photofestival in occasione del decimo anniversario del museo.

Loredana Celano e Nicola Galli sono ricorsi allo still life, l’una per soffermarsi sull’estetica dei particolari delle macchine, l’altro conferendo, grazie a una tecnica particolare, un dinamismo di gusto futurista. Roberto Rognoni ha inseguito la sinuosità degli spazi dell’edificio stabilendo una sintonia fra interni ed esterni. Una mostra che mette in primo piano la storia, lo stile e il design di un intero settore del Made in Italy.

Milano Bene Comune al Circolo Fotografico Milanese

Questa mostra, esposta al Centro Culturale di Milano (Largo Corsia dei Servi, 4), è aperta fino al 3 novembre.

Un articolato sguardo sulla città di oggi e sui suoi cittadini, per testimoniare i cambiamenti del profilo e dello spazio urbano milanese, delle attività sostenibili e a carattere circolare, dell’attività sociale, degli stili di vita e dei comportamenti personali, dei pregi e dei difetti dell’azione civica a tutti i livelli. A cura di Cristina Quadrio Curzio.

L’America per noi

A Milano, Palazzo Castiglioni (Corso Venezia, 47) ospita fino al 31 ottobre la mostra a cura di Fondazione 3M.

L’America non è solo un luogo geografico ma anche e forse soprattutto una dimensione dell’immaginario con cui ci misuriamo. La fotografia diventa così lo strumento per cogliere gli aspetti più intimi degli Stati Uniti: la spettacolarità dei paesaggi naturali e la forte caratterizzazione di quelli urbani, quel senso della teatralità in cui così spesso ci si imbatte e il gusto per i rituali collettivi, le tracce ancora visibili della Frontiera e la musica che sempre fa da sottofondo.

Umanamente Possibile

Fino al 13 novembre, lo spazio espositivo di Cascina Roma (Piazza Arti 4, San Donato Milanese) ospita questa mostra a cura di Fondazione 3M.

Le opere provenienti dall’Archivio Fotografico della Fondazione 3M, che costituiscono il corpo di questa mostra, si interrogano – in modo più allusivo e simbolico che realistico – sui nostri stili di vita per riscoprire l’importanza di rapporti capaci di valorizzare quanto di più profondo lega gli uomini fra di loro.

Perché la libera comunicazione, l’inclusione, la condivisione di ogni diversità, il confronto, non sono enunciazione di principi ma parte di una visione del mondo che vive di comportamenti reali, consentendo a tutti di non limitarsi a osservare i cambiamenti della contemporaneità ma di esserne consapevoli protagonisti. 

Lorenzo Terraneo

Le meraviglie del mondo sommerso”, a cura di Roberto Mutti e con la direzione artistica di Andrea Dall’Olio, è in mostra fino al 4 novembre allo Spazio Andrea Dall’Olio di Milano (viale Monza, 106).

La fotografia è uno strumento prezioso per riscoprire il piacere della meraviglia. Lorenzo Terraneo è la guida per avvicinare quella realtà inafferrabile ma vicinissima che è il mondo sommerso. Usando la macrofotografia, Terraneo evidenzia minuscoli particolari mostrando la bellezza straordinaria di esseri che assumono l’aspetto di fiori, i movimenti cauti, l’inseguirsi delle caratteristiche cromatiche. Sott’acqua c’è un modo pieno di incanto: il movimento di una stella marina che espelle le uova, l’occhio interrogativo di uno scorfano, l’elegante sinuosità di uno spirografo aspettano solo di essere ammirati e Lorenzo Terraneo ci aiuta a farlo. 

Nino Leto

Fino al 5 novembre aperta al pubblico “50 anni di reportage”. La mostra è esposta a Milano, alla FCF Gallery (via Maestri Campionesi, 25).

Testimone attento dei fatti del mondo, Leto dal 1979 ha fotografato le crisi e i fronti di guerra più caldi occupando un posto di grande e riconosciuta reputazione tra i protagonisti della fotografia italiana. Le sue immagini testimoniano la vita e le prerogative delle diverse culture, costringendo il pensiero ad andare oltre, ad abbandonare ogni certezza. Con coerenza stilistica la sua visione tesse uno stretto legame con gli sguardi profondi delle tante persone incontrate in oltre trent’anni di mestiere, che ci è generosamente concesso di incrociare sfogliando queste pagine, tra guerre mai sopite e terre devastate dall’odio e l’oppressione. 

Nicolò Quirico

Aperta fino al 9 gennaio 2023, a La Casa sull’albero di Malgrate (LC), l’esposizione “Custodi della Memoria”.

La ricerca di Nicolò Quirico è incentrata sulla memoria e sulla storia. Lo scatto fotografico, smontato e riassemblato per ottenere una visione ideale, viene stampato su un collage di pagine di libri d’epoca.

Lo sguardo indaga le architetture e restituisce loro una propria voce fatta di presenze. Gli elementi fondanti dell’opera sono due: la città e i suoi volumi architettonici e i libri, condensato di memorie, di sapere dell’uomo che la costruisce. Da un lato le inquadrature sono elaborate per restituire un aspetto formale, dall’altro i testi che compongono la texture restituiscono il vociare di quanto successo nel corso della loro esistenza. 

Info: milanophotofestival.it

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