Cortona On The Move: 26 mostre per capire le contrapposizioni della società

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Cortona On The Move 2023 si presenta con un’edizione da capogiro.

Sono 30 i grandi protagonisti della fotografia nazionale e internazionale di questa 13esima edizione del festival internazionale di fotografia a cui si aggiungono 26 mostre allestite tra il centro storico, la Fortezza medicea del Girifalco e la “Stazione C”, accanto alla stazione ferroviaria di Camucia-Cortona.

Mostre che, a Cortona, proseguiranno fino al 1° ottobre.

Dalla serie "Lessons on How to Survive Inflation From a Pro" © Irina Werning
Dalla serie “Lessons on How to Survive Inflation From a Pro” © Irina Werning

Le mostre di Cortona On The Move 2023

Larry Fink, Massimo Vitali, Dana Lixenberg, Chauncey Hare, Marco Garofalo, Irina Werning, Fabiola Ferrero sono solo alcuni dei nomi dei fotografi scelti per interpretare il tema di quest’anno: More or Less.

Il tema si pone come un’indagine sulla contrapposizione tra abbondanza e scarsità, superfluo ed essenziale, élite e masse, accumulo e dispersione. 

Persone, riflessioni e contrapposizioni

  • Larry Fink – Class Issues. In mostra sono presentate alcune immagini inedite e una selezione delle sue fotografie più note, quelle scattate durante i party dove i vip recitano sé stessi in maniera esasperata, messe in contrasto con le immagini dei suoi vicini di casa a Martins Creek (Pennsylvania), una famiglia particolarmente povera.
  • Reiner Riedler Memory Diamonds. I diamanti della memoria sono veri e propri diamanti realizzati con le ceneri di una persona cara defunta. Esistono diverse aziende specializzate nella produzione di queste gemme. Questo lavoro mette in discussione il rapporto tra valore sentimentale e materiale, tra l’eterno e l’effimero, tra la nebbia della memoria e la purezza dei carati.
  • Barbara Iweins – Katalog. Barbara è sempre stata una collezionista ossessiva. Attraverso questo autoritratto intimo, accompagnato da 50 brevi narrazioni, Iwens evoca il potere commemorativo degli oggetti e mette lo spettatore di fronte alla società del consumo estremo. 
  • James Mollison – Where Children Sleep. Quando era bambino, la camera da letto di James Mollison era il suo regno: rifletteva la sua identità, gli interessi e le aspirazioni mentre cambiavano via via che cresceva. Quando, vent’anni dopo, gli è stato chiesto di realizzare un’idea per promuovere i diritti dei bambini, ha ripensato alla sua camera da letto, ma presto si è reso conto che milioni di bambini non dormono in un luogo che possono definire “la loro stanza”. Un modo per riflettere su questioni di povertà e ricchezza.
  • Hans Eijkelboom – 10-Euro Outfits. Dall’agosto 2005 al giugno 2006, Eijkelboom ha acquistato 32 nuovi completi per sé. L’unico criterio di scelta era il prezzo, mai superiore ai 10 euro. Inizialmente ha analizzato il modo in cui l’aspetto e l’abbigliamento influiscono sul rapporto tra individuo e identità poi la sua indagine si è poi trasformata nella riflessione sul rapporto tra l’individuo e le masse in una società globalizzata. 
  • Gerald von Foris – One Day, Son, This Will All Be Yours. Gerald von Foris realizza il progetto mentre si prende cura del padre malato. Nella casa paterna trova alcuni panni da cucina logori. Gli strofinacci sono un’allegoria del declino del corpo e della mente umana. Von Foris li prende, li fotografa e scopre sia il dolore reso visibile dal loro inesorabile disfacimento, sia la bellezza che può sorgere solo attraverso l’usura della vita stessa.
  • Cince Johnston Freddy & Ceydie. In collaborazione con Rencontres internationales de la photographie en Gaspésie. Il 20 aprile 2008, in Croazia, è morto un uomo. Nell’ambito del proprio lascito post-mortem ha salvato la vita di due persone in Belgio, grazie al trapianto di fegato. Dieci anni dopo, le persone salvate si sono incontrate. Un lavoro che ha l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’impatto della donazione di organi da parte di persone decedute.
Dalla serie "The Anthropocene Illusion" © Zed Nelson
Dalla serie “The Anthropocene Illusion” © Zed Nelson

Società, contrapposizioni, cambiamenti

  • Get Rich or Die Tryin’ – a cura di Lars Lindemann & Paolo Woods. In partnership con Autolinee Toscane. La mostra racconta la storia di una cultura creata dai più svantaggiati che, attraverso l’hip hop, hanno trovato una strada verso l’espressione, la propria identità, la creazione e, infine, la ricchezza e l’accettazione.
  • Massimo VitaliStanding Still – in partnership con Intesa Sanpaolo e Gallerie d’Italia. Da oltre 25 anni Massimo Vitali fotografa spazi di aggregazione della nostra società: discoteche, concerti, parchi e, soprattutto, spiagge. La mostra presenta una selezione di lavori iconici dagli anni Novanta a oggi per far capire come modifichiamo il modo di abitare gli spazi e tessiamo relazioni interpersonali, in un delicato equilibrio tra aggregazione e dispersione, presenza e assenza, folle e solitudini.
  • Ambiziosamente tua – Amore e classi sociali nel fotoromanzo – a cura di Frédérique Deschamps & Paolo Woods. In partnership con Fondazione Mondadori. L’esposizione mostra i tesori fotografici – alcuni dei quali inediti – della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori a Milano. La Fondazione conserva i negativi e le prime prove fotografiche di diverse centinaia di fotoromanzi pubblicati da Mondadori nella rivista Bolero film tra il 1947 e la fine degli anni ‘70. 
  • Chauncey HareWorking Class Heroes. Le sue immagini sono piene di dettagli rivelatori, di poesia e persino di umorismo; sono le prove che ha raccolto nella sua indagine sulle colpe del capitalismo.
  • Nikita Teryoshin Nothing Personal – The Back Office of War. Nikita Teryoshin è andato dietro le quinte del commercio globale di armi per fotografare il back office della guerra che, ironicamente, è l’esatto contrario del campo di battaglia, una specie di parco giochi per adulti con vino, finger food e belle armi luccicanti.
  • Michaël Zumstein – Aka Zidane. Un progetto sull’Africa di oggi, vista attraverso il prisma della maglia da calcio, indossata ogni giorno da migliaia di giovani uomini e donne: il costume dell’eroe contemporaneo. Quelle ritratte da Zumstein sono storie di persone che lottano ogni giorno per lavorare, spostarsi, sopravvivere e che ci dicono che ci sono altri tipi di trofei da vincere. 
  • Irina Werning – Lessons on How to Survive Inflation From a Pro. Essendo nata e vissuta in Argentina, Irina Werning ha subito un’inflazione a due cifre per 36 anni della sua vita, con un’inflazione media annua dell’80%. L’inflazione è l’unica forma di tassazione che può essere imposta senza legislazione, annienta i risparmi, impedisce la pianificazione, scoraggia gli investimenti e rende i ricchi più ricchi e i poveri più poveri. Con queste immagini vuole metterci in guardia sui pericoli del fenomeno che qualcuno chiama funny money.
  • Marco Garofalo Ultima Chance. In partnership con Autolinee Toscane. Nelle periferie fotografate da Garofalo la legalità fatica a farsi sentire e il suono della trap è potente. Le canzoni parlano di vita di strada, criminalità, violenza, droga e denaro facile. La musica diventa una vera e propria colonna sonora dell’urgenza sociale in atto, della sfiducia nelle istituzioni e l’ultima possibilità rimasta di un’ascesa sociale.
Dalla serie "Nothing Personal - The Back Office of War" © Nikita Teryoshin
Dalla serie “Nothing Personal – The Back Office of War” © Nikita Teryoshin

Luoghi e cambiamenti repentini

  • Il caso “Africo”. Dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo. A cura di Paolo Woods. Supervisione scientifica di Barbara Costa. Ricerca iconografica di Serena Berno e Silvia Cerri. Nel 1948 L’Europeo pubblicò un servizio su Africo, un paese dell’Aspromonte calabrese che rappresentava l’emblema della “questione meridionale” in cui più di 2000 persone vivevano in condizioni disumane. Nel marzo del 1948 arrivarono ad Africo il giornalista Tommaso Besozzi e il fotografo Valentino (Tino) Petrelli dell’agenzia fotogiornalistica Publifoto. Le foto pubblicate furono solo cinque, ma servirono a scuotere dall’indifferenza un Paese che cercava faticosamente di uscire dalle macerie, morali e materiali, di una guerra devastante.
  • Fabiola FerreroThe Wells Run Dry. In collaborazione con Fondation Carmignac. Fabiola Ferrero si è immersa nelle realtà inesplorate del Venezuela, sua terra d’origine, alla ricerca del retaggio di una gloria e una ricchezza perduta. Nel 2013, durante la colossale crisi economica e politica avvenuto in Venezuela, ha lasciato il suo Paese ma è poi tornata per realizzare The Wells Run Dry, viaggiando per 6 mesi nei luoghi simbolo di quel terribile declino. 
  • Nick Hannes Garden of Earthly Delights. Fino agli anni Sessanta, Dubai non aveva elettricità né acqua corrente. È stata la scoperta del petrolio nel 1966 a scatenare l’ondata di modernizzazione. Nick Hannes ha fatto cinque viaggi, tra il 2016 e il 2018, per mettere alla prova i pregiudizi che aveva su questa città, una sala di intrattenimento fuori controllo, progettata per servire il consumismo più sfrenato.
  • Sebastián Montalvo Gray – Detonate. Nella foresta amazzonica la produzione illegale di droga e le relative attività della criminalità organizzata continuano a espandersi. Montalvo Gray ha seguito i militari peruviani mentre facevano esplodere queste piste illegali per renderle inutilizzabili. Le esplosioni ritraggono l’istante in cui il territorio viene scosso, trasformato.
  • Marco Tiberio & Maria Ghetti – Invisible Cities Calais. Questo progetto è un archivio fotografico del campo profughi di Calais, nel nord della Francia, da sempre conosciuto come La Giungla e presentato come un catalogo di “annunci immobiliari”. Marco Tiberio e Maria Ghetti hanno deciso di ritrarre queste “architetture”: nella loro visione, ogni casa, tenda e capanna riflette non solo la cultura e l’esperienza di chi l’ha costruita, ma anche le sue aspirazioni, celebrando il bisogno umano di conforto, dignità e sicurezza.
  • Zed Nelson The Anthropocene Illusion. Vincitore Cortona On The Move Award 2022. In pochi decenni, noi esseri umani abbiamo alterato il nostro mondo. Abbiamo lasciato la campagna per la città, ma nel profondo, il desiderio di contatto con la natura rimane. Questo progetto analizza il rapporto contraddittorio dell’umanità con l’ambiente, rivelando un fenomeno di autoillusione collettiva e un desiderio di connessione con un mondo al quale abbiamo voltato le spalle.
  • Marco Zanella Scalandrê. A cura di Benedetta Donato | GRIN – Gruppo Redattori Iconografici Nazionale. Progetto vincitore della XVIII edizione del premio Amilcare G. Ponchielli. Marco Zanella documenta la vita, i luoghi e le trasformazioni di una piccola città della campagna romagnola, ritraendo la qualità poetica della provincia.
  • Fausto Podavini Apnea. In partnership con Medici Senza Frontiere. A ottobre 2022, il Ciad è stato colpito da una delle peggiori alluvioni della sua storia: in poche settimane l’acqua ha inondato case, scuole, ospedali e campi coltivati. Podavini documenta le storie di alcune fra le oltre 200.000 persone costrette a vivere nei campi per sfollati, insieme al lavoro che Medici Senza Frontiere fa per fornire assistenza sanitaria nel Paese.
  • Marina Planas Warlike Approaches to Tourism: All Inclusive. In collaborazione con Institut d’Estudis Baleàrics. Un progetto che si interroga sull’uso o l’abuso dei territori che sono diventati mete turistiche di grande affluenza. 
Dalla serie "Wilderness" © Dong Wensheng
Dalla serie “Wilderness” © Dong Wensheng

Focus on China

Una sezione a cura di Lü Peng e Paolo Woods, in collaborazione con Chengdu Biennale.

In mostra a Cortona i lavori di:

  • Hong LeiA Trilogy of Evolution. L’industrializzazione, lo sfruttamento delle risorse naturali e l’inquinamento dei paesaggi cinesi, sono i protagonisti delle opere di Hong Lei che, attraverso un sapiente lavoro di ambientazione e post-produzione, rielabora famosi dipinti di epoca Tang e Yuan per trasformarli nella loro trasposizione contemporanea. 
  • Dong WenshengWilderness. Wensheng presenta una serie di ritratti eseguiti di spalle o a viso coperto, nei quali diversi simboli della tradizione cinese sostituiscono i volti dei personaggi fotografati, sempre nudi, a simboleggiare il conflitto tra volontà di svestirsi e di non conformarsi alle convenzioni sociali, così come il forte legame con la storia e la tradizione del proprio Paese.
  • Han LeiAssemblage. Un reportage attraverso le aree rurali della Cina contemporanea, un viaggio visivo tra dettagli nascosti, come pezzi di un puzzle che ci restituiscono un’immagine distante da quella di una Cina moderna e in rapida crescita che spesso viene mostrata dai media.  Han Lei vuole eliminare le distrazioni visive ridondanti, focalizzandosi su dettagli che suscitano emozioni e  sulla psicologia dei suoi soggetti, per mettere in luce i grandi cambiamenti sociali che stanno avvenendo nel suo Paese. 

Info mostre: www.cortonaonthemove.com

The Mammoth's Reflex
The Mammoth's Reflexhttps://www.themammothreflex.com
Tutte le news sulla fotografia condivise dalla redazione. Contact: redazione@themammothreflex.com

Fotografia Europea 2024

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