incontro con Cristina Panicali e Francesco Cocco
Cristina Panicali. Dalla serie 'Living Simple. Vanuatu', 2015 © l'artista

MODENA. Si concluderà mercoledì 27 maggio alle 18, con un ultimo appuntamento dedicato a Cristina Panicali e Francesco Cocco, il ciclo di incontri con i fotografi del territorio modenese promossi da Fondazione Fotografia Modena e programmati al Foro Boario durante il periodo di allestimento della mostra Hiroshi Sugimoto. Stop Time.

 

Cristina Panicali nasce a Carpi nel 1981. Si laurea nel 2005 in Scienze della Comunicazione e poi frequenta l’Istituto di Fotografia e Comunicazione Integrata (ISFCI) a Roma. Lavora sia nel campo fotografico, dal commerciale al reportage, che nel campo sociale collaborando con diverse associazioni in Italia e all’estero. Nel 2008 vince il primo premio del concorso “Modena città che cambia. Immagini dei luoghi in trasformazione”, nel 2009 espone nel Comune di Modena per Risk Art e Arte in Attesa. Nel 2010 con il progetto Percorsi binari si aggiudica il primo premio ex equo del Bando Special promosso da Fondazione Fotografia Modena. Il progetto viene esposto nel giugno 2011 al Sant’Agostino di Modena e in seguito all’interno di altri festival. I suoi reportage ambientati in Africa, Asia e Balcani sono stati pubblicati su testate quali East, Carta, Left, Panorama e Jeune Afrique. Prima a Vanuatu nel Pacifico e successivamente in Mozambico, Cristina è stata fotografa ufficiale del progetto Media Team trainer, tenendo corsi di fotografia e video ai ragazzi locali.

Francesco Cocco (Recanati, 1960) inizia la sua attività di fotografo nel 1989. Fortemente attratto dalla marginalità sociale e dall’universo infantile, inizia fin da subito a spostarsi in paesi ‘difficili’, in particolare del continente asiatico. In Bangladesh fotografa le condizioni di vita dei bambini di strada e documenta il lavoro minorile. In Vietnam, subito dopo la riapertura delle frontiere, realizza un reportage per la mostra Vietnam Oggi (Modena 1993). In Cambogia, in collaborazione con Emergency, affronta il dramma delle vittime delle mine antiuomo. Nello stesso paese, con il supporto dell’ONG New Humanity, riporta le immagini della prostituzione minorile. In Brasile fotografa i non vedenti dell’Istituto Benjamin Constant di Rio de Janeiro e lo sfruttamento dei bambini lavoratori sull’isola di Marajoa, in Amazzonia.Suoi reportage sono apparsi su La Repubblica, L’Espresso, Panorama, Marie Claire, Vanity Fair, Internazionale.

 

L’incontro, a cura di Sara Ferrari, è ad ingresso libero.

 

Per informazioni:  www.fondazionefotografia.org