Sono 600 le fotografie di Steve McCurry che sono esposte in aule e corridoi di 20 scuole elementari e medie di Reggio Emilia e provincia. Lo scopo? allo Mettere l’arte al servizio dell’umanità portando in tante scuole del mondo, messaggi e sollecitazioni per cercare di aumentare l’attenzione su diversi temi importanti.
Le fotografie sono arrivate nelle scuole reggiane grazie alla Fondazione voluta da Massoud Besharat, mecenate di origini iraniane che lavora e vive tra Stati Uniti e Francia, unito al lavoro di squadra tra pubblico e privato.
Un incontro, quello avvenuto tra la città di Reggio Emilia e Massoud Besharat, che si avverato grazie alla pittrice e organizzatrice di mostre Donatella Violi.
Entrata nell’orbita della Besharat Contemporary art, l’artista si è vista proporre dal mecenate franco-americano di esportare anche in Italia uno dei tanti progetti che la Besharat Arts Foundation ha avviato nel mondo.
Un progetto per incoraggiare l’empatia
Un progetto che sviluppa empatia, anche e soprattutto nei giovani. “L’arte a scuola – The Faces of innocence”, promosso dalla fondazione Besharat Art, punta proprio a incoraggiare compassione ed empatia tra bambini e ragazzi di elementari e medie, dunque non ancora influenzati dai pregiudizi.
Questo lo fa attraverso il contatto quotidiano con una forma di arte che rappresenta le somiglianze tra gli esseri umani, pur mostrandone le differenze.
Steve McCurry: le foto da Reggio Emilia al resto d’Italia
Già avviato negli Stati Uniti e in Francia, l’ambizioso progetto di Massoud Besharat è dunque sbarcato in Italia.
Alle scuole Dall’Aglio, King e Pertini di Reggio Emilia, grazie alla Provincia, si sono così unite elementari e medie di altri sei comuni: Campagnola, Castelnovo Monti, Cavriago, Correggio, Quattro Castella e Rubiera.
In tutto una ventina di sedi scolastiche dove, dallo scorso settembre, il lavoro degli insegnanti e le giornate di bambini e ragazze sono allietati da suggestivi scatti del fotoreporter americano.
Ben 600 le foto donate dalla Besharat Foundation già installate in provincia, 25 delle quali – sempre grazie alla collaborazione del Grade – destinate alla Psicologia pediatrica dell’arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio.
Dopo Reggio Emilia il progetto sbarcherà anche a Sassari, poi arriverà in Puglia e a Gabicce.