Foto, video e scultura: ecco chi ha vinto il Maxxi Bvulgari Prize 2022

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Svelati i vincitori della terza edizione del Maxxi Bvulgari Prize 2022. Il progetto unisce nel sostegno e la promozione dei giovani artisti il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo e Bvlgari, maison da oltre 130 anni emblema di eccellenza italiana.

Sono stati 3 gli artisti finalisti: Alessandra Ferrini, Namsal Siedlecki e Silvia Rosi.

Alessandra Ferrini vince la terza edizione del Maxxi Bvulgari Prize 2022

Ad aggiudicarsi il premio è la fiorentina Alessandra Ferrini con l’opera Gaddafi in Rome: Notes for a Film.

Si tratta di una video installazione che, partendo dal reportage realizzato dal quotidiano La Repubblica, analizza la prima visita ufficiale in Italia di Muammar Gheddafi nel 2009, per la firma del Trattato di amicizia, partenariato e collaborazione tra Italia e Libia. Gaddafi in Rome è un invito a riflettere sul rapporto tra il ruolo dell’informazione e la comprensione di eventi geopolitici complessi. Inoltre, analizza il rapporto dell’Italia con il suo passato in una prospettiva contemporanea.

Per la giuria Ferrini merita il primo premio “per la sua capacità di rappresentare i fatti controversi della storia geo-politica contemporanea, sfidando le formule ufficiali e canonizzate delle narrazioni storiche e giornalistiche. In particolare, per la forza e l’equilibrio nell’analizzare i materiali documentari come fotografie, testi e film, ricomponendoli in una nuova narrazione, che riflette sul ruolo della ricerca come essenziale per una dichiarazione in difesa dei diritti umani e della cittadinanza globale nell’epoca post-coloniale”.

L’opera entrerà a far parte Collezione del MAXXI Arte.

Il Premio del pubblico

La reggiana Silvia Rosi si aggiudica il Premio del pubblico per Teacher Don’t Teach Me Nonsense.

L’artista italiana di origini togolesi fa della fotografia una pratica di ricerca sull’identità e sulla memoria. Il suo lavoro ricostruisce la storia della sua famiglia e la sua eredità identitaria attraverso il recupero di eventi di vita quotidiana.

In quest’opera, composta da tre nuclei fotografici, video e da un’installazione audio, l’artista mette in evidenza l’importanza della lingua nel processo di affermazione identitaria e riflette sulle conseguenze degli eventi coloniali avvenuti in Togo, anche sul fronte linguistico.

Rosi si è aggiudicata questo riconoscimento con oltre il 55% delle preferenze. Il pubblico ho premiato la capacità di affrontare temi quali la provenienza, discendenza e memoria in una prospettiva contemporanea tra lirismo e ironia.

L’installazione di Namsal Siedlecki in mostra

Non si aggiudica nessun premio Namsal Siedlecki con l’installazione scultoria Nuovo Vuoto. L’opera, composta da 6 mani, ciascuna realizzata con un materiale e forma diversi, come anche i plinti su cui poggiano (gesso e cemento, legno di Cirmolo, gres, poliestirolo, poliuretano azzurro, bronzo, vetro soffiato) è comunque esposta al MAXXI, insieme alle opere delle vincitrici, in un mostra curata da Giulia Ferracci.

La ricerca di Siedlecki è caratterizzata da un interesse particolare alla manipolazione e all’evoluzione della materia, al suo passaggio da uno status a un altro. Come un moderno alchimista, Siedlecki si confronta con un’ampia varietà di elementi e di soluzioni tecniche volte loro per raccontare il processo di trasformazione di un corpo.

La storia del Premio

Nato nel 2000 come Premio per la Giovane Arte, il Premio costituisce il punto di partenza e la nascita della Collezione del MAXXI Arte. Negli anni, è stato un importante trampolino di lancio per molti artisti.

Sono 42 gli artisti che, dal 2001 hanno preso parte alle precedenti 10 edizioni, tra questi, Mario Airò, Yuri Ancarani, Giorgio Andreotta Calò, Stefano Arienti, Micol Assaël, Rosa Barba, Massimo Bartolini, Vanessa Beecroft, Rossella Biscotti, Tomaso De Luca, Ludovica Carbotta, Patrizio Di Massimo, Bruna Esposito, Lara Favaretto, Piero Golia, Adelita Husni-Bey, Avish Khebrehzadeh, Liliana Moro, Marinella Senatore, Nico Vascellari, Vedovamazzei, Francesco Vezzoli, Zapruder e molti altri.

Nel 2018 la prima edizione del Maxxi Bvulgari Prize è stata vinta da Diego Marcon, finalista insieme a Talia Chetrit e Invernomuto. La sua opera, Calendoola: SURUS, è stata acquisita grazie al contributo degli Amici del MAXXI. L’edizione del 2020 ha visto la vittoria di Tomaso De Luca finalista insieme a Giulia Cenci e Renato Leotta.

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