Robert Capa in Italia

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FIRENZE. Dopo il successo di Roma, la mostra dedicata al grande fotoreporter di guerra Robert Capa, arriva al MNAF , in occasione dell’Anno Culturale Ungheria Italia 2013 – 2014 che coincide anche con il centenario della nascita di questo grande maestro della fotografia. In esposizione 78 immagini in bianco e nero che raccontano gli anni della seconda guerra mondiale in Italia. Settantotto fotografie per mostrare una guerra fatta di gente comune, di piccoli paesi uguali in tutto il mondo ridotti in macerie, di soldati e civili, vittime di una stessa strage. L’obiettivo di Robert Capa tratta tutti con la stessa solidarietà, fermando la paura, l’attesa, l’attimo prima dello sparo, il riposo, la speranza.

 

Soldato americano in perlustrazione nei dintorni di Troina, 4-5 agosto 1943 Fotografia di Robert Capa © International Center of Photography/Magnum  – Collezione del Museo Nazionale Ungherese
Soldato americano in perlustrazione nei dintorni di Troina, 4-5 agosto 1943
Fotografia di Robert Capa © International Center of Photography/Magnum – Collezione del Museo Nazionale Ungherese

 

A settanta anni di distanza, la mostra racconta lo sbarco degli Alleati in Italia con una selezione di fotografie provenienti dalla serie Robert Capa Master Selection III conservata a Budapest e acquisita dal Museo Nazionale Ungherese tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009. La serie, composta da 937 fotografie scattate da Capa in 23 paesi di 4 continenti, è una delle tre Master Selection realizzate da Cornell, fratello di Robert Capa, anch’egli fotografo, e da Richard Whelan, biografo di Capa, all’inizio degli anni Novanta e oggi conservate a New York, Tokyo e Budapest. Le serie, identiche tra loro e denominate Master Selection I, II e III, provengono dalla collezione dell’International Center of Photography di New York, dove è conservata l’eredità di Capa.

 

Soldati americani a Troina, nei pressi della cattedrale di Maria Santissima Assunta, dopo il 6 agosto 1943  Photograph by Robert Capa © International Center of Photography/Magnum - Collection of the Hungarian National Museum
Soldati americani a Troina, nei pressi della cattedrale di Maria Santissima Assunta, dopo il 6 agosto 1943 Photograph by Robert Capa © International Center of Photography/Magnum – Collection of the Hungarian National Museum

 

Considerato da alcuni il padre del fotogiornalismo, da altri colui che al fotogiornalismo ha dato una nuova veste e una nuova direzione, Robert Capa, pur non essendo un soldato, visse la maggior parte della sua vita sui campi di battaglia, vicino alla scena, spesso al dolore, a documentare i fatti: “se le tue fotografie non sono all’altezza, non eri abbastanza vicino”, ha confessato più volte. In oltre vent’anni di attività ha seguito i cinque maggiori conflitti mondiali: la guerra civile spagnola, la guerra sino-giapponese, la seconda guerra mondiale, la guerra arabo-israeliana del 1948 e la prima guerra d’Indocina.Esiliato dall’Ungheria nel 1931, Robert Capa inizia la sua attività di fotoreporter a Berlino e diventa famoso per le sue fotografie scattate durante la guerra civile spagnola tra il 1936 il 1939.

Quando arriva in Italia come corrispondente di guerra, ritrae la vita dei soldati e dei civili, dallo sbarco in Sicilia fino ad Anzio: un viaggio fotografico, con scatti che vanno dal luglio 1943 al febbraio 1944 per rivelare, con un’umanità priva di retorica, le tante facce della guerra spingendosi fin dentro il cuore del conflitto. Immagini che colpiscono per la loro immediatezza e per l’empatia che scatenano in chi le guarda.

 

In coda per l’acqua in una via di Napoli, ottobre 1943  Photograph by Robert Capa © International Center of Photography/Magnum - Collection of the Hungarian National Museum
In coda per l’acqua in una via di Napoli, ottobre 1943 Photograph by Robert Capa © International Center of Photography/Magnum – Collection of the Hungarian National Museum

 

Capa racconta la resa di Palermo, la posta centrale di Napoli distrutta da una bomba ad orologeria o il funerale delle giovanissime vittime delle famose Quattro Giornate di Napoli. E ancora, vicino a Montecassino, la gente che fugge dalle montagne dove impazzano i combattimenti e i soldati alleati accolti a Monreale dalla gente o in perlustrazione in campi opachi di fumo, fermo immagine di una guerra dove cercano – nelle brevi pause – anche il recupero di brandelli di umanità.

 

Benvenuto alle truppe americane a Monreale, 23 luglio 1943 Fotografia di Robert Capa © International Center of Photography/Magnum  – Collezione del Museo Nazionale Ungherese
Benvenuto alle truppe americane a Monreale, 23 luglio 1943
Fotografia di Robert Capa © International Center of Photography/Magnum – Collezione del Museo Nazionale Ungherese

 

La mostra “Robert Capa in Italia 1943 – 1944” è accompagnata da un catalogo con testi di Beatrix Lengyel, Ilona Stemlerné Balog, Éva Fisli e Luigi Tomassini, bilingue italiano/inglese, di 192 pagine e 80 fotografie. E’ una co-edizione Museo Nazionale Ungherese di Budapest e Fratelli Alinari, Fondazione per la Storia della Fotografia, prezzo di copertina 35 euro, prezzo speciale in mostra 30€.

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