BOLOGNA. Le fotografie di Vivian Maier arrivano a Bologna. Ad ospitare la mostra a cura di Anne Morin di DiChroma Photography, sarà Palazzo Pallavicini, con ben 120 fotografie esposte, di cui la maggior parte in bianco e nero, affiancate da una piccola sezione degli anni ’60 a colori.

 

VIVIAN MAIER UNTITLED 1953 PALAZZO PALLAVICINI BOLOGNA copyright Vivian Maier Maloof Collection Courtesy Howard Greendberg Gallery New York
VIVIAN MAIER UNTITLED 1953 PALAZZO PALLAVICINI BOLOGNA copyright Vivian Maier Maloof Collection Courtesy Howard Greendberg Gallery New York

 

La storia

Vivian Maier e, soprattutto, la sua vasta quantità di negativi è stata scoperta nel 2007, grazie alla tenacia di John Maloof, anche lui americano, giovane figlio di un rigattiere. Nel 2007 il ragazzo, volendo fare una ricerca sulla città di Chicago e avendo poco materiale iconografico a disposizione, decise di comprare in blocco per 380 dollari, ad un’asta, il contenuto di un box zeppo degli oggetti più disparati, espropriati per legge ad una donna che aveva smesso di pagare i canoni di affitto. Mettendo ordine tra le varie cianfrusaglie (cappelli, vestiti, scontrini e perfino assegni di rimborso delle tasse mai riscossi), Maloof reperì una cassa contenente centinaia di negativi e rullini ancora da sviluppare. 

 

VIVIAN MAIER JULY 1957 CHICAGO SUBURB PALAZZO PALLAVICINI BOLOGNA copyright Vivian Maier Maloof Collection Courtesy Howard Greendberg Gallery New York
VIVIAN MAIER JULY 1957 CHICAGO SUBURB PALAZZO PALLAVICINI BOLOGNA copyright Vivian Maier Maloof Collection Courtesy Howard Greendberg Gallery New York

 

Dopo aver stampato alcune foto Maloof le pubblicò su Flickr, ottenendo un interesse entusiastico e virale e l’incoraggiamento della community ad approfondire la sua ricerca. Pertanto fece delle indagini sulla donna che aveva scattato quelle fotografie: venne a sapere che Vivian non aveva famiglia ed aveva lavorato per tutta la vita come bambinaia soprattutto nella città di Chicago; durante le giornate libere e i periodi di vacanza era solita scattare foto della vita quotidiana di città come New York, Chicago e Los Angeles. La maggior parte delle sue foto riguardano la fotografia di strada e dunque Maier può essere considerata una antesignana di questo genere fotografico. Inoltre, Maier scattò molti autoritratti, caratterizzati dal fatto che non guardava mai direttamente verso l’obiettivo, utilizzando spesso specchi o vetrine di negozi come superfici riflettenti. 

 

New York, 10 settembre, 1955. © Vivian Maier/Maloof Collection, Courtesy Howard Greenberg Gallery, New York
New York, 10 settembre, 1955. © Vivian Maier/Maloof Collection, Courtesy Howard Greenberg Gallery, New York

 

La sua vita può essere paragonata a quella della poetessa statunitense Emily Dickinson, che scrisse le sue riflessioni e le sue poesie senza mai pubblicarle e, anzi, a volte, nascondendole in posti impensati, dove furono ritrovate solamente dopo la sua morte. Dal momento della sua scoperta, Maloof ha svolto una grande attività di divulgazione della sua opera fotografica, organizzando mostre itineranti in tutto il mondo. Vivian Maier utilizzava per scattare le sue immagini una macchina fotografica Rolleiflex e un apparecchio Leica IIIc. La sua vita e il suo lavoro sono stati oggetto di libri e documentari. 

 

Senza titolo, Autoritratto, senza data. © Vivian Maier/Maloof Collection, Courtesy Howard Greenberg Gallery, New York
Senza titolo, Autoritratto, senza data. © Vivian Maier/Maloof Collection, Courtesy Howard Greenberg Gallery, New York

 

Il segreto di una tata

La vita di Vivian Maier è stata ricostruita in particolare da John Maloof che ha cercato testimonianze della sua vita negli Stati Uniti, specialmente tra le famiglie presso le quali ha vissuto. La parte francese della sua biografia è stata ricostruita grazie al lavoro dell’associazione Vivian Maier et le Champsaur che ha cercato testimoni nel Champsaur, la valle d’origine della sua famiglia materna nelle Alte Alpi. 

 

VIVIAN MAIER MARCH 1954 NEW YORK PALAZZO PALLAVICINI BOLOGNA copyright Vivian Maier Maloof Collection Courtesy Howard Greendberg Gallery New York
VIVIAN MAIER MARCH 1954 NEW YORK PALAZZO PALLAVICINI BOLOGNA copyright Vivian Maier Maloof Collection Courtesy Howard Greendberg Gallery New York

 

 

Vivian Maier. La fotografa ritrovata

Dove:  Palazzo Pallavicini, via San Felice 24, Bologna

Quando: dal 3 marzo al 27 maggio 2018

Orari: da giovedì a domenica dalle 11 alle 20. Chiuso il lunedì, martedì e mercoledì.

Ingresso: intero euro 13; ridotto euro 10

Infowww.palazzopallavicini.com

SalvaSalva