Lo sguardo di 14 fotografi sull’Italia dal Dopoguerra agli anni Duemila per comprendere come, nel tempo, il paesaggio e le città della nostra penisola sia mutati nell’architettura e nella loro dimensione umana e sociale.
C’è tutto questo nella mostra ‘Suggestioni d’Italia‘ visitabile fino al 23 settembre 2018 al Gam di Torino. A cura di Riccardo Passoni l’esposizione presenta oltre 100 fotografie, in bianco nero e a colori, selezionate con l’intento di trasportare il visitatore in un continuo alternarsi di sensibilità e di atmosfere, intense e differenti, facendo emergere in filigrana una prospettiva storica-temporale delle interpretazioni del soggetto-paesaggio.
Da “Gente dell’Emilia”, 19
In dettaglio, nelle fotografie di Nino Migliori (Bologna, 1926) prevalgono i luoghi e i segni dell’uomo. Le sue immagini sui soggetti deboli sono costruite con una intenzione sapientemente narrativa. È forse il fotografo che prima di tutti ha saputo interpretare la forza del Neorealismo.
Sotto il monte, Bergamo, 1969 Stampa ai Sali d’argento
Gianni Berengo Gardin (Santa Margherita Ligure, GE, 1930) sembra appartenere allo stesso ordine di attenzioni: nel condurre l’obiettivo della macchina fotografica sui temi del disagio, della arretratezza sociale, in una dimensione di straordinaria epica popolare.
Sui temi di un ritardo arcaico, sulla soglia dell’umiltà, si cimenta anche in seguito Mario Cresci (Chiavari, GE, 1942) sia pure in una investigazione più marcatamente concettuale. Territorio e memoria sono indagati dal punto di vista dell’uomo come dei luoghi di lavoro, le cave.
Mimmo Jodice (Napoli, 1934) ha saputo interpretare, in bianco e nero, in maniera al contempo semplice e intensa, sia paesaggi minori sia luoghi ad alta intensità culturale e monumentale. Ciò è avvenuto nella proposizione di temi del sud e anche nelle incursioni nel nord dell’Italia.
Anche Mario Giacomelli (Senigallia, AN,1925 – 2000) fissa l’attenzione sulla cultura ‘bassa’, collegandosi soprattutto alla indagine sulla campagna. Da qui si innesta però una stupefacente rilettura formale, ad altissimo potenziale, dei campi governati dall’uomo, sfruttando al massimo le capacità del bianco e nero.
Presence absence, Rome Eur, 1979
Stampa cromogenica
Sullo stesso orizzonte paesaggistico si è cimentato Franco Fontana (Modena, 1933), solo portando la sua ricerca sul versante di un colore trionfante, forte, di alta – per l’epoca – eccitazione cromatica. Un colore che è stato tuttavia letto in chiave mentale, inteso a portare la naturalità dei soggetti in una dimensione astraente.
Di tutt’altro segno è la fotografia a colori inaugurata da Luigi Ghirri (Scandiano, RE, 1943 – Roncocesi, RE, 1992). I suoi paesaggi ‘vuoti’, quasi non sfiorati dalla presenza umana, ci impongono un nuovo sguardo sulle cose, architetture e paesaggi. Dai suoi scatti emerge un sentimento invincibile di mistero, che ci proietta in una nuova dimensione di interpretazione del mondo.
Argine Argenta da “Il profilo delle nuvole”, 1989
Stampa cromogenica
Questa considerazione vale anche per le straordinarie fotografie – ma in bianco e nero – di Ugo Mulas (Pozzolengo, BS, 1928 – Milano, 1973). I suoi paesaggi ci obbligano a guardare in maniera diversa i soggetti, ci danno la vertigine per quel che non avevamo saputo vedere in essi prima di adesso. Ciò vale anche per la sua indagine sulle periferie brumose della città industriale, che assumono, paradossalmente un forte, inedito, fascino.
Il bianco e nero è strumento necessario anche per dare forza alle immagini di Uliano Lucas (Milano, 1942). La sua è una fotografia, infatti, di denuncia, perché riguarda la dimensione urbana e industriale, dove però è l’uomo a costituire il dato prevalente: la sua fotografia registra lotte e sofferenze, collocate in una dimensione collettiva.
Italia, Pantelleria, 1962
Stampa ai sali d’argento
Sono in bianco e nero anche le fotografie di Ferdinando Scianna (Bagheria, PA, 1943). Le persone che ritrae ci inducono a considerare i luoghi in una dimensione antropologica. Queste immagini, come quelle di paesaggio, vivono di contrasti: sole-luce /buio, in una visione quasi abbacinante.
Di Gabriele Basilico (Milano, 1944 – 2013) colpisce la oggettività concettuale del suo bianco e nero in cui emergono dai suoi scatti le architetture e il vuoto. La dimensione è urbana, periferica ma non solo. La regola delle geometrie, specialmente perfette, ci introduce a un nuovo ordine di considerazioni sulla natura dell’architettura e del suo potenziale connotante il paesaggio contemporaneo.
Anche le fotografie dedicate all’Abbazia di San Galgano di Aurelio Amendola (Pistoia, 1938) sono consapevoli del significato di volumi e pesi dell’elemento architettonico. Esterni, Interni, dettagli sono interpretati con religiosa semplicità.
San Galgano, 2006
Stampa ai sali d’argento
Enzo Obiso (Campobello di Mazara, TP, 1954) lavora sul potenziale del bianco e nero. La sua Sicilia solare non ne esce affatto ridimensionata, ma anzi i suoi luoghi aumentano il potenziale di mistero, di apparizioni sorprendenti.
Il colore controllato degli scatti di Bruna Biamino (Torino, 1956) ci porta lontano, in una sorta di sogno lattiginoso. Architetture, paesaggi disadorni, luoghi d’acqua, alludono alla sospensione e al vuoto e contengono, al contempo, uno stato di concentrazione e di spaesamento indissolubili.
- Aurelio Amendola (Pistoia, 1938) San Galgano, 2005 Stampa ai sali d’argento
- Gabriele Basilico (Milano, 1944-2013) Milano, 1995 (ristampa 2003) Stampa ai sali d’argento
- Gabriele Basilico (Milano, 1944-2013) Il Passante, 2004-2005 Stampa ai sali d’argento
- Gianni Berengo Gardin (Santa Margherita Ligure (GE), 1930) Domenica di settembre, 1958 Stampa ai Sali d’argento
- Gianni Berengo Gardin (Santa Margherita Ligure (GE), 1930) Venezia, 1959 Stampa ai Sali d’argento
- Franco Fontana (Modena, 1933) Tracce, Modena, Italy, 1963 Stampa cromogenica
- Franco Fontana (Modena, 1933) Landscape, Sicily, 1988 Stampa cromogenica
- Luigi Ghirri Fellegara (RE), 1943-Roncocesi (RE), 1992 Colorno, 1985 Stampa cromogenica
- Luigi Ghirri Fellegara (RE), 1943-Roncocesi (RE), 1992 Solara, 1985 Stampa cromogenica
- Mario Giacomelli (Senigallia (AN), 1925-2000) La buona terra, 1964-1966 Stampa ai sali d’argento
- Uliano Lucas (Milano, 1942) Piazza Accursio, Milano, 1971 Stampa ai sali d’argento
- Uliano Lucas (Milano, 1942) Sesto San Giovanni, 1968 Stampa ai sali d’argento
- Uliano Lucas (Milano, 1942) Il trasbordo degli emigrati al confine italo-svizzero, Luino, 1973 Stampa ai sali d’argento
- Nino Migliori (Bologna, 1926) Da “Gente dell’Emilia”, 1954 Stampa ai sali d’argento
- Nino Migliori (Bologna, 1926) Da “Gente dell’Emilia”, 1959 Stampa ai sali d’argento
- Mimmo Jodice (Napoli, 1934) Orizzonte, 1971 Stampa ai sali d’argento
- Mimmo Jodice (Napoli, 1934) Corso Cairoli, 2005 True black fine-art giclée
- Ugo Mulas (Pozzolengo (BS), 1928-Milano, 1973) Milano, spazzino, 1953-1954 Stampa ai Sali d’argento su carta baritata
- Ugo Mulas (Pozzolengo (BS), 1928-Milano, 1973) Per “Ossi di seppia”, Monterosso, 1964 Stampa ai sali d’argento su carta baritata
- Ugo Mulas (Pozzolengo (BS), 1928-Milano, 1973) Scenografia per l’opera “Wozzeck” di Alban Berg, Milano, 1969 Stampa ai Sali d’argento su carta baritata
- Ferdinando Scianna (Bagheria (PA), 1943) Italia, Sicilia, Enna. Processione del venerdì santo, 1963 Stampa ai sali d’argento
- Ferdinando Scianna (Bagheria (PA), 1943) Italia, Sicilia, Sant’Elia. Dalla finestra di casa mia, 1980 Stampa ai sali d’argento
- Bruna Biamino (Torino 1956) Lago di Avigliana, 1998 Stampa da negativo colore 6×9
- Bruna Biamino (Torino 1956) Imbarco mezzi Po, 1998 Stampa da negativo colore 6×9
- Enzo Obiso (Campobello di Mazara (Trapani), 1954) Capo d’Orlando-Strada, 1997 Stampa ai Sali d’argento
- Enzo Obiso (Campobello di Mazara (Trapani), 1954) Sicilia – Salina, 1999 Stampa ai Sali d’argento
- Mario Giacomelli (Senigallia (AN), 1925-2000) La buona terra, 1964-1966 Stampa ai sali d’argento
Suggestioni d’Italia
Dove: Gam, via Magenta 31, Torino
Orari: da martedì a domenica h.10.00-18.00. Chiuso lunedì
Ingresso: 10 euro intero; 8 euro ridotto
Info: www.gamtorino.it
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