Da Capa a Ghirri, tra memoria e passione

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Luigi Ghirri, Lisetta Carmi, Robert Capa. Le storie e i racconti della Collezione Bertero arrivano a Torino per la nuova mostra proposta da Camera, Centro italiano per la fotografia.

L’esposizione, dal titolo “Memoria e passione. Da Capa a Ghirri. Capolavori dalla Collezione Bertero“, rimarrà aperta fino al 30 agosto, una raccolta unica per originalità dell’impostazione e qualità delle fotografie presenti. Oltre 300 immagini che raccontano il nostro passato e il presente, grazie ad un’evoluzione del linguaggio fotografico lungo quattro decenni.

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De Biasi, Gli italiani si voltano, Moira Orfei, 1954 © eredi De Biasi

Da Ghirri a Gardin: oltre 300 immagini in mostra a Torino

Curata da Walter Guadagnini, con la collaborazione di Barbara Bergaglio e Monica Poggi, la mostra presenta oltre 300 immagini che compongono la collezione (che in tutto vanta più di 2000 fotografie). Tra gli autori in mostra Bruno Barbey, Mario De Biasi, Gabriele Basilico, Robert Capa, Lisetta Carmi, Henri Cartier-Bresson.

Ma anche Mario Cattaneo, Carla Cerati, Mario Cresci, Gianni Berengo Gardin, Mario Dondero, Alfred Eisenstaedt, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli. Passando per Jan Groover, Mimmo Jodice, William Klein, Herbert List, Duane Michals, Ugo Mulas, Ruth Orkin, Federico Patellani.

E terminando con Ferdinando Scianna, Franco Vimercati e Michele Zaza.

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William Klein, Koffee machine and attendants, 1956 © William Klein


Dagli anni Trenta agli Ottanta

Oltre al Neorealismo. Questa collezzione può essere letta anche da altri punti di vista. Ecco perché, spiega Walter Guadagnini, “abbiamoindividuato tre nuovi grandi temi. Il primo, la fotografia americana degli anni ’30, che Bertero ha considerato interessante in quanto anticipazione e contraltare del nostro Neorealismo. Secondo, l’Italia vista attraverso l’obbiettivo di grandi fotografi stranieri come Capa, Cartier-Bresson, Orkin, Barbey, List. E terzo, la stagione del grande rinnovamento della fotografia italiana degli anni ’70/’80, con tutti i suoi protagonisti, Mulas, lodice, Basilico, Ghirri, Scianna,Cresci, Zaza, Berengo Gardin, Giacomelli e molti altri”. In mostra, poi, anche una piccola sezione dedicata a Torino, luogo centrale agli albori e non solo della fotografia italiana.

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Michele Zaza, Mimesi, 1974 © Michele Zaza

La Storia nelle fotografie

La Storia diventa lo sfondo su cui si sviluppano innumerevoli storie. Le foto ci parlano di tanti paesi e i protagonisti sono contadini, preti, famiglie, nobildonne, militari, bambini. Ma anche fotografi che, con gli accenti e le lingue più disparate, hanno scritto il ricordo di queste vicende.

Il racconto nasce nell’Italia appena liberata dal fascismo, fra le macerie e la povertà di una società provata dalla guerra, legata – in particolare nel sud del paese – a tradizioni ancora ancestrali, soprattutto sul piano religioso, estremamente affascinanti per i fotografi del cosiddetto periodo “Neorealista”. Prosegue poi lungo gli anni del boom economico, tra nuovo benessere e nuovi modi di vita, esemplificati dalla stagione eroica di Via Veneto a Roma e dei “paparazzi” che la animavano. La storia si conclude negli anni Settanta e Ottanta, con i grandi maestri della fotografia di paesaggio e di quella concettuale, che hanno saputo evolvere le premesse degli anni precedenti in una nuova lingua, divenuta oggi a sua volta classica.

Mario Giacomelli Scanno 1959
Mario Giacomelli Scanno 1959 © archivio Mario Giacomelli – Simone Giacomelli

Omaggio al collezionista italiano

Questa mostra è però anche e soprattutto l’omaggio alla splendida storia di un collezionista che, a partire dalla fine degli anni Novanta ad oggi ha raccolto circa duemila stampe con una passione unica. Una collezione nata quasi per caso e proseguita negli anni con tale lucidità e determinazione da divenire un punto di riferimento mondiale per la conoscenza e lo studio del neorealismo fotografico italiano. Parti della collezione sono già state esposte in sedi prestigiose all’estero, da Photo Espana al Fotomuseum di Winterthur fino al Metropolitan Museum di New York, e in Italia, grazie alla volontà di Guido Bertero di condividere il suo patrimonio con il pubblico, in un’ottica di estrema apertura e volontà di diffondere la conoscenza di questo linguaggio.

La mostra è accompagnata da un volume pubblicato da Umberto Allemandi editore, introdotto da Walter Guadagnini. Oltre la riproduzione di più di 250 immagini, all’interno del volume sarà possibile ripercorrere queste vicende attraverso il dialogo fra collezionista e curatore.

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Luigi Ghirri, Alpe di Siusi, 1979 © eredi Luigi Ghirri
Da Capa a Ghirri. Capolavori dalla Collezione Bertero
DoveCamera, via delle Rosine 18, Torino
Quandodal 20 febbraio al 30 agosto 2020
OrariLunedì, mercoledì, venerdì, sabato domenica 11 – 19
Giovedì 11 – 21. Chiuso martedì.
Ingressointero 10 euro; ridotto 6 euro
Infocamera.to

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