Ruth Orkin e la favolosa mostra a Bassano del Grappa

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Fino al 23 maggio, i Musei Civici di Bassano del Grappa ospitano la prima retrospettiva italiana di Ruth Orkin.

Leggendaria fotoreporter ma anche cineasta americana (autrice del lungometraggio indipendente “Little Fugitive” insieme al marito Morris Engel), Ruth Orkin è una delle figure di spicco della fotografia del Novecento.

Ruth Orkin, Jinx at AMEX, Florence, 1951
Ruth Orkin, Jinx at AMEX, Florence, 1951 © Ruth Orkin Photo Archive

Unica tappa italiana per vedere le foto di Ruth Orkin

La mostra vuole celebrare l’opera di questa pioniera del fotogiornalismo nel centenario della sua nascita, avvenuta nel 1921. Una carriera da poco omaggiata con una retrospettiva a New York e Toronto e da una monografia di Hatije&Cantz.

Bassano rappresenta l’unica tappa italiana. L’antologica, realizzata assieme a DiChroma Photography, inizierà infatti un tour europeo verso San Sebastian, in Spagna, e a Cascais, in Portogallo.

Esposte oltre 110 fotografie tra le più celebri della sua carriera. Si va da “VE-Day” a “Jimmy racconta una storia”, da “American Girl in Italy” ai ritratti di Robert Capa, Marlon Brando e Woody Allen.

Tutte fotografie che testimoniano il talento della Orkin nel cogliere, con il suo obiettivo, situazioni potentemente iconiche e di saper fare di queste immagini i lemmi di una narrazione fortemente evocativa. Che si tratti di scatti singoli o di lavori composti da sequenze di fotogrammi, di ritratti o di paesaggi urbani, siano questi di New York, di Roma o Venezia, ogni fotografia di Ruth Orkin ha la forza di un racconto in cui luoghi e persone si rispecchiano l’uno nell’altro.

Ruth Orkin, Jinx and cars, Florence, 1951
Ruth Orkin, Jinx and cars, Florence, 1951 © Ruth Orkin Photo Archive

Ruth Orkin e quel linguaggio cinematografico che ritorna sempre nelle sue fotografie

L’eco del linguaggio cinematografico ha un ruolo centrale nella poetica della Orkin.
Tanto negli scatti singoli quanto nei lavori composti da sequenze di fotogrammi, Orkin dà vita a veri e propri storytelling, dando prova di saper trasformare un ritratto o un paesaggio urbano in un racconto.

Il mondo del cinema era del resto un luogo familiare a Ruth Orkin. Figlia d’arte, Ruth crebbe nella Hollywood degli anni d’oro, il secondo e terzo decennio del Novecento, da Mary Ruby, un’intensa interprete del muto. A dieci anni ebbe tra le mani la prima macchina fotografica, una Univex costata 39 centesimi, donatale per il suo compleanno. Dotata di un’indole avventurosa, ancora giovanissima parte in sella alla sua bici da Los Angeles per raggiungere New York e visitare l’Expo del 1939, registrando in suggestive immagini luoghi e persone incontrati in questo lungo e solitario viaggio.

Dopo aver sognato di diventare regista per la MGM, professione allora preclusa alle donne, Orkin si trasferisce a New York nel 1943 lavorando come fotografa in un locale notturno. Negli anni Quaranta scatta per i maggiori magazine del tempo come LIFE, Look, Laydies Home Journal divenendo una delle firme femminili più importanti della fotografia. Documenta inoltre il Tanglewood Music Festival – dove incontra Leonard Bernstein, Isaac Stern, Aaron Copland e molti altri. Nel ‘47 pubblica per il magazine Look la sequenza di scatti Jimmy the Storyteller.

Ruth Orkin, David Waiting in Penn Station, NYC, 1948
Ruth Orkin, David Waiting in Penn Station, NYC, 1948 © Ruth Orkin Photo Archive

Appassionata di musica e di cinema ne immortala i protagonisti in ritratti vividi e straordinariamente intensi, ma rivolge la sua attenzione anche ad altri personaggi del jet set internazionale.

Nel 1951 LIFE le commissiona un reportage in Israele. Dalla successiva visita a Firenze nasce American Girl in Italy. Poi l’adesione alla Photo League nel 1952, il matrimonio con Engel e la realizzazione di alcuni lungometraggi come Little Fugitive nominato agli Oscar per la migliore sceneggiatura.

Una carriera di successo nella quale, accanto ai lavori per il New York Times e altre testate, Orkin continua il suo personale viaggio nella quotidianità dando vita a progetti originalissimi come A World Outside My Window, pubblicato nel ’78, con il quale racconta semplicemente ciò che scorre sotto le finestre di casa sua.

Ruth Orkin, leggenda della fotografia
DoveMuseo Civico, Piazza Garibaldi 34, Bassano del Grappa, Vicenza
Quandofino al 23 maggio 2022
OrariTutti i giorni dalle 10 alle 19
Ingresso12 euro intero; 10 euro ridotto.
Infowww.museibassano.it
The Mammoth's Reflex
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