Amazônia: Sebastião Salgado in mostra a Milano

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La mostra Amazônia di Sebastião Salgado aprirà il 12 maggio alla Fabbrica del Vapore di Milano.

La mostra, promossa e prodotta da Comune di Milano|Cultura, da Fabbrica del Vapore e Contrasto, in collaborazione con Civita Mostre e Musei e General Service Security, è curata da Lélia Wanick Salgado, compagna di viaggio e di vita del grande fotografo.

Amazônia: il nuovo viaggio di Sebastião Salgado

Dopo il progetto Genesi, dedicato alle regioni più remote del pianeta per testimoniarne la maestosa bellezza, Salgado ha intrapreso una nuova serie di viaggi per catturare l’incredibile ricchezza e varietà della foresta amazzonica brasiliana e i modi di vita dei suoi popoli, stabilendosi nei loro villaggi per diverse settimane e fotografando diversi gruppi etnici.

Un progetto durato sette anni, durante i quali ha fotografato la vegetazione, i fiumi, le montagne e le persone che vi abitano. La foresta dell’Amazzonia occupa un terzo del continente sudamericano, un’area più estesa dell’intera Unione Europea. Si tratta di un patrimonio ricchissimo e importante per il nostro pianeta, da tutelare e conoscere.

Una mostra attuale che punta sulla sostenibilità

Come ha dichiarato l’assessore alla Cultura di Milano Tommaso Sacchi: “Attirando l’attenzione sulla bellezza incomparabile dell’Amazzonia, Salgado accende i riflettori sull’urgenza di proteggere questa vasta area dell’America del Sud e i suoi abitanti. La necessità di attivare nuovi sistemi di gestione del pianeta, salvaguardando la natura e la biodiversità, riguarda ciascuno di noi, ovunque ci troviamo nel mondo.

La mostra non si limita a documentare questa realtà, ma ci costringe a prendere posizione, mettendo il visitatore al centro del dibattito e invitandolo a riflettere sulla potenza e sulla fragilità del nostro pianeta”.

L’esperienza di visita della mostra Amazônia accompagnerà il visitatore anche fuori dalla Cattedrale grazie a un progetto site specific, promosso dal Comune di Milano e curato da Orticola, che occuperà il piazzale esterno della Fabbrica del Vapore, dove sarà allestita un’area con sedute e led wall, arricchita dalla presenza di piante pioniere provenienti dalle foreste lombarde.

Inoltre, grazie agli schermi Urban Vision una selezione degli scatti approderà in città con una vera e propria mostra itinerante e a cielo aperto che invita alla sostenibilità e all’attenzione verso l’altro.

Yara Ashaninka, territorio indigeno di Kampa do Rio Amônea, Stato di Acre, Brasile, 2016 © Sebastião Salgado/Contrasto
Yara Ashaninka, territorio indigeno di Kampa do Rio Amônea, Stato di Acre, Brasile, 2016 © Sebastião Salgado/Contrasto

La mostra

Con oltre 200 fotografie, Amazônia vuole proporre un’immersione totale nella foresta amazzonica, invitando a riflettere sulla necessità di proteggerla.

La mostra si sviluppa attorno a due temi: l’ambientazione e le popolazioni.

L’ambientazione

Le fotografie di ambientazione paesaggistica sono poste a diverse altezze e presentate in diversi formati. Ci sono sezioni che vanno dalla Panoramica della foresta – in cui si presenta al visitatore l’Amazzonia vista dall’alto – a I fiumi volanti, una delle caratteristiche più straordinarie e allo stesso tempo meno conosciute della foresta pluviale, ovvero la grande quantità d’acqua che si innalza verso l’atmosfera.

Tutta la forza, a volte devastante, delle piogge è raccontata in Tempeste tropicali, mentre Montagne presenta i rilievi montuosi che definiscono la vita del bacino amazzonico. Si prosegue con la sezione La foresta, un tempo definita “Inferno Verde”, oggi da vedere come uno straordinario tesoro della natura, per finire con Isole nel fiume, l’arcipelago che emerge dalle acque del Rio Negro.

I popoli

Il secondo gruppo di immagini è dedicato alle diverse popolazioni indigene immortalate da Salgado nei suoi numerosi viaggi, con le fotografie raccolte in spazi che ricordano le “ocas”, tipiche abitazioni indigene, evocando in modo vivido i piccoli e isolati insediamenti umani nel cuore della giungla.

Grazie a Salgado possiamo conoscere così gli Awá-Guajá, che contano solo 450 membri e sono considerati la tribù più minacciata del pianeta, o gli Yawanawá, che, sul punto di sparire, hanno ripreso il controllo delle proprie terre e la diffusione della loro cultura, prosperando, fino ai Korubo, fra le tribù con meno contatti esterni: proprio la spedizione di Salgado nel 2017 è stata la prima occasione in cui un team di documentaristi e giornalisti ha trascorso del tempo con loro.

Le proiezioni e la traccia audio

La visita è accompagnata da una traccia audio composta appositamente per la mostra da Jean-Michel Jarre e ispirata ai suoni autentici della foresta, come il fruscio degli alberi, i versi degli animali, il canto degli uccelli o il fragore dell’acqua che cade a picco dalle montagne.

Sono parte integrante dell’esposizione due sale di proiezione dedicate a due temi differenti:

  • in una è mostrato il paesaggio boschivo, le cui immagini scorrono accompagnate dal suono del poema sinfonico Erosão, opera del compositore brasiliano Heitor Villa-Lobos (1887-1959);
  • nell’altra sono esposti alcuni ritratti di donne e uomini indigeni con in sottofondo una musica appositamente composta dal musicista brasiliano Rodolfo Stroeter.
Sebastião Salgado in mostra a Milano
Sebastião Salgado. Amazônia
DoveFabbrica del Vapore, via Procaccini 4, Milano
Quandodal 12 maggio 2023 al 19 novembre 2023
OrariLunedì, martedì, mercoledì dalle 10 alle 20.
Giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 22. Orario estivo (dal 16 luglio al 31 agosto): martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 12 alle 22. Lunedì chiuso.
IngressoIntero 16 euro; ridotto 14 euro. Previste altre riduzioni.
Infowww.salgadoamazonia.it
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